Tappo antirabbocco: una promessa non mantenuta
Quadruplicate le frodi nel settore degli oli vegetali con un incremento record del 278%del valore dei sequestri di questi prodotti perché adulterati o contraffatti nel 2015: questi i risultati dell'analisi di Coldiretti. Un'indagine che continua a portare dati allarmanti e negativi per il comparto agroalimentare, specialmente per il settore olivicolo: fuori legge 3 bottiglie di olio extravergine di oliva su 4 (circa il 76%) nei ristoranti italiani, confezioni che non rispettano l'obbligo del tappo antirabbocco, norma entrata di fatto in vigore nel 2015 e che prevede anche una multa fino a 8mila euro per i contravventori. Una promessa infranta quella dell'antirabbocco, in Italia ma anche in Spagna, dove non sono mancate le polemiche da parte di Asaja Jaen– Associazione Agraria dei Giovani Agricoltori di Jaén – che ha denunciato il mancato rispetto della legge da parte dei diversi esercizi commerciali dai bar ai ristoranti, che non solo riempiono le bottiglie con olio di oliva di bassa qualità ma spesso aggiungono spicchi d'aglio e spezie per conferire all'olio un sapore più “mediterraneo”.
In Italia, ci hanno pensato le associazioni Coldiretti e Unaprol –Consorzio Olivicolo Italiano – alanciare l'allarme, la prima durante la Giornata nazionale dell'extravergine italiano al Mandela Forum di Firenze, la seconda attraverso la campagna “Chi rabbocca, ti imbroglia”: “In ogni esercizio pubblico, richiedi che ti venga servito olio extravergine di oliva esclusivamente in bottiglia con il tappo antirabbocco. Contribuirai a rendere più trasparente il mercato, premiando il lavoro di tanti produttori e operatori onesti che, attraverso percorsi di tracciabilità coofinanziati dalla UE, garantiscono l’origine del vero prodotto italiano di qualità”, questo – in estrema sintesi – l'appello dell'Unaprol.
Extravergine: continuano le frodi
Messaggio sottolineato ancora una volta dalla Coldiretti durante il convegno dedicato all'olio: secondo i dati ricavati dal sito www.coldiretti.it nel 33%dei casi sulla tavola al ristorante c'è un'oliera senza alcuna indicazione circa il contenuto, nel 43%delle volte una bottiglia con etichetta ma senza tappo antirabbocco e, infine, solamente nel restante 24%dei casi una bottiglia completamente a norma, ben etichettata e con tappo antirabbocco. Ma le frodi in campo olivicolo non si limitano al tappo: sono 2691i controlli totali che solo nel 2015 hanno consentito di individuare 401irregolarità nel settore degli oli e grassi, praticamente il 15%dei casi. Vendita di olio straniero come made in Italy, indicazioni ingannevoli sulla confezione e ancora oli etichettati come extravergine ma in realtà appartenenti a tutt'altra categoria merceologica, ben distante da quella descritta in etichetta. I numeri delle truffe sull'olio sono significativi e si traducono in 29,5milioni di euro considerando tutti i sequestri effettuati dai Nas. Cifre che non possono più essere ignorate, che riguardano in questo caso gli oli – extravergine in primis – ma più in generale un intero settore, quello dell'agroalimentare made in Italy, che continua a essere a rischio.
Mandela Forum: gli interventi di Renzi e Martina
È infatti tutto il campo agricolo a essere preso in considerazione durante il Mandela Forum, evento al quale ha preso parte anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha affermato di voler promuovere e incentivare il lavoro degli agricoltori. A cominciare dalla lotta al caporalato, che“va approvata il più velocemente possibile: non possiamo permettere che i nostri pomodori siano macchiati dal sangue”, ha dichiarato il premier. Con 190 sì, nessun voto contrario e 32 astenuti, il disegno di legge era stato approvato dall'Aula del Senato lo scorso 1 agosto 2016. Una norma che prevede fino a 6 anni di carcere per chi è giudicato colpevole del reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, ovvero di caporalato, oltre a una multa da 500 a 1000 euro per ogni lavoratore reclutato. Dunque “una legge cruciale per sradicare una piaga inaccettabile, come la mafia”, come l'aveva definita il ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Maurizio Martinadopo l'approvazione.
Ma la promozione dell'agricoltura deve avvenire, stando a quanto ha affermato Renzi, anche attraverso la cancellazione dell'Irpef agricola a partire dal 2017 per“restituire il giusto valore alla terra e a chi lavora”. I tagli dello scorso anno di Irap e Imu agricole, pari a circa 1,3 miliardidi euro di tasse in due anni, non sono infatti sufficienti per creare agli agricoltori le condizioni necessarie per poter vivere dei frutti della terra e per questo “nella prossima legge di Bilancio abbatteremo ai fini Irpef le rendite catastali dei terreni agricoli”, ha aggiuntoMartina.
a cura di Michela Becchi