Michele Santoro e il piano b
Che anche il Fatto Quotidiano scelga di dedicare un inserto settimanale a cucina e ristorazione è un chiaro segno dei tempi che corrono. La notizia vera, però, è che sia un volto del giornalismo d'inchiesta italiano del calibro di Michele Santoro a impegnarsi in prima linea nel progetto Buono!, che da oggi, ogni venerdì, sarà in edicola con il Fatto. Insieme a lui un gruppo di autori già insieme ai tempi di Servizio Pubblico, che “inadeguati alla rivoluzione” (sono parole di Santoro) hanno scelto di tornare a lavorare uno accanto all'altro per parlare di cibo e convivialità, recuperando il piacere di ritrovarsi intorno a un tavolo, intrecciando storie di gusto, amicizia e qualità.
Per dirla, ancora una volta, con le parole dell'ex giornalista Rai, i redattori che l'hanno seguito “pensano che il cibo sia diventato una vera ossessione, un’idea astratta onnipresente, un Dio uscito definitivamente dal nostro stomaco per invadere le pagine dei giornali, le Tv, la Rete. E vogliono riportare questo mangiare infinito nel finito di un tavolo per riscoprire la forza del sapore,dell’odore, del gusto e, contemporaneamente, quello dell’amicizia e dello stare bene insieme”.
I migliori ristoranti d'Italia secondo gli chef
Per farlo, Buono! ha deciso di interpellare i cuochi che hanno fatto la storia e il presente della ristorazione italiana: ogni settimana, uno di loro proporrà i suoi indirizzi del cuore. Alla fine dell'anno le tavole raccontate sulle pagine del giornale confluiranno in una guida del mangiar bene suggerita proprio da chi in una cucina professionale ha passato la maggior parte della sua vita. L'idea, per dir la verità, non è nuova, chiaramente ispirata al vademecum di Phaidon Where Chefs Eat, che raccoglie i suggerimenti gastronomici di oltre 600 chef interpellati in tutto il mondo (per un totale che supera le tremila segnalazioni). Per precisa intenzione di chi il progetto l'ha concepito - Zerostudio's, come si chiama il gruppo che in passato ha prodotto anche Annozero – le tavole consigliate dagli chef escludono gli indirizzi fine dining, concentrandosi nel delineare un itinerario del gusto accessibile a tutti, tra insegne d'antan e nuove scoperte. E, a ben guardare il primo numero della serie, i consigli non si limitano ai ristoranti.
Gualtiero Marchesi tra Milano e Parma
Protagonista dell'esordio di Buono! è il maestro per eccellenza della cucina italiana, Gualtiero Marchesi, impegnato a raccontarci una porzione d'Italia a lui cara, tra Milano (che conquista 9 segnalazioni su 13), Parma e dintorni, Breganze e Gavorrano. L'intervista allo chef incede senza intoppi attraversando tutto l'inserto (4 pagine in totale), con l'obiettivo dichiarato di regalare al lettore un racconto di vita che tocca i luoghi dove Marchesi ama mangiare. Tutt'intorno le tavole consigliate - corredate da una breve scheda a cura della redazione di Buono! - che spaziano dalle trattorie (come il Nuovo Macello) allo street food, alle pasticcerie di recente successo (come Pavé e il Bar Luce della Fondazione Prada). E c'è spazio persino per un etnico come Zazà Ramen. Chi sarà il protagonista della prossima “puntata”?
a cura di Livia Montagnoli