Orgoglio sudamericano: Colagreco, Martinez, Vallejo insieme per riscoprire le origini
Territorio, materie prime alternative, storia e identità. Potrebbe essere uno spot per Expo 2015 e invece è l'ultimo progetto di tre giovani chef sudamericani che tengono alta nel mondo la bandiera della cucina Latina. Loro sono Mauro Colagreco - italo-argentino di stanza a Menton, in Costa Azzurra, dove guida l'apprezzato Mirazur - Virgilio Martinez – chef peruviano che dal Central di Lima ha già esportato la sua idea di cultura gastronomica a Londra – e Jorge Vallejo, del ristorante messicano Quintonil. Qualche settimana fa i tre si sono incontrati a Buenos Aires per presentare un progetto che li porterà sulla strade del continente sudamericano alla ricerca delle radici di una comune identità gastronomica.
Si chiama Origenes, ed è facile immaginare perché, l'iniziativa che nei prossimi mesi coinvolgerà tanti promettenti chef del Paese, antropologi, nutrizionisti e scienziati che incoraggiati dalla curiosità del trio Colagreco-Martinez-Vallejo contribuiranno alla causa di un movimento che ricerca l'unità nelle tradizioni quasi scomparse, nelle più antiche tecniche di cottura, negli ingredienti che la terra fornisce da secoli – laddove la civiltà si è sviluppata molto precocemente – ma oggi sono schiacciati da una progressiva industrializzazione del mercato alimentare, dalla pratica dell'agricoltura intensiva, dallo sfruttamento massivo del suolo.
I segreti delle comunità rurali e l'incontro con l'alta cucina
L'obiettivo principale, oltre a rivendicare con orgoglio un'antichissima cultura culinaria, è votato alla sostenibilità e alla conservazione degli usi locali che rischiano di scomparire. Sull'esempio di quanto Gaston Acurio aveva annunciato qualche mese fa – all'indomani del cambio della guardia nelle cucine di Astrid y Gaston, in favore del sous chef Diego Muñoz – i tre chef partiranno per un tour tra i Paesi del Sud America dove saranno ospiti di piccole comunità ancora legate alla cultura della terra, per apprenderne gusti, ricette, abitudini alimentari.
In una seconda fase, terminato il viaggio itinerante, i tre elaboreranno il materiale, proponendo eventi e cene speciali per presentare al pubblico la forza delle origini attraverso piatti e ingredienti dimenticati. Il ricavato servirà a sostenere la sopravvivenza delle usanze tradizionali, devoluto alle comunità visitate durante il tour. Con la voglia di tornare alle origini per guardare al futuro.