In viaggio. Il Palatinato, culla del Riesling e di nuove leve della ristorazione tedesca

20 Giu 2018, 10:00 | a cura di

Per lungo tempo la Germania ha tralasciato il suo patrimonio enogastronomico, imitando la Francia e sognando lโ€™Italia. La nuova generazione, perรฒ, sta cambiando direzione sulla traccia di sapori locali e sostenibili. Qui un estratto del racconto che potete leggere, integrale, nel numero di giugno del Gambero Rosso.

 

La Germania sta riformulando la sua identitร  gastronomica. Le nuove leve della ristorazione e dell'enologia, tra contaminazioni e nuove sensibilitร , hanno imboccato con decisione la strada del territorio e della sostenibilitร . Dando nuova forza alla tradizione. รˆ quello che abbiamo scoperto, nel numero di giugno del Gambero Rosso, in due itinerari ai due estremi del paese: a Berlino e ai confini con l'Alsazia, nel Palatinato.

WachenheimWachenheim

Tutto inizia e finisce sulla Deutschen WeinstraรŸe. 85 chilometri di vigne collegano Schweigen-Rechtenbach, confine al sud con lโ€™Alsazia, e Bockenheim su a nord. Eccoci nel Pfalz, il Palatinato. รˆ la patria del Riesling. Del Riesling secco e solare, potente e longevo. Prima tappa Wachenheim, siamo con lโ€™enologo della Dr. Bรผrklin-Wolf, fondata nel 1597, 85 ettari di viti condotte in biodinamica dal 2005: la piรน grande realtร  biodinamica dโ€™Europa. Alla guida Nicola Libelli, piacentino, 32 anni, da cinque รจ il kellermeister della cantina nata dallโ€™unione delle famiglie Bรผrklin e Wolf. โ€œQui lโ€™effetto del fiume non si sente, abbiamo tantissime ore di luce e i boschi sono fondamentali per mantenere lโ€™umiditร . Lโ€™obiettivo รจ far diventare il Pfalz il primo distretto interamente biologicoโ€, racconta Nicola. La Pfรคlzerwald รจ la piรน estesa foresta della Germania, da cui le tipiche grandi botti di legno che ritroviamo in cantina.

Palatinato culla del Riesling

โ€œIl riesling รจ una diva. Va trattata con i guanti, pressatura soffice e lunga, non sopporta chiarifiche, ha un tannino difficile, mal tollera i legni piccoliโ€. Assaggiamo da botte. Nel bicchiere profumi inebrianti, dal limone appena spaccato allo zenzero, dalla frutta gialla succosa a cenni piรน esotici. โ€œChi cerca riesling piรน agili e balsamici preferirร  Deidesheim, Ruppertsberg e i suoi terreni argillosi per chi cerca vini piรน fruttatiโ€, aggiunge Nicola. Ci fermiamo davanti allโ€™unica botte di Pechstein, il solo cru figlio di terreni ricchi di basalto, di origine vulcanica. A metร  sorso, ha un cambio di passo mostruoso: mineralitร  scura e infiltrante. In poche parole, energia pura. Accanto, piรน che una botte, una reliquia: il Kirchenstรผck (โ€œla parcella della chiesaโ€), la mini-porzione di vigneto che giร  nella classificazione del 1828 strappava il prezzo di mercato piรน alto. รˆ un vino piรน lento, luminoso e ricco di sponde e ricami di sapore. Qui i terreni mixano basalto, arenaria e quarzo. Dieci minuti di macchina e siamo tra le volte del bistro bio Hofgut Ruppertsberg, in unโ€™ex officina del 1800. โ€œI primi anni sono stati duri, abbiamo ricostruito un rapporto con i fornitori locali, dalle verdure che mi arrivano a poche ore dalla raccolta, alle carni, ai pesci del Reno โ€“ commenta lo chef Jean Philippe Aiguier โ€“ Con la guerra รจ andata distrutta anche la nostra ricca cultura gastronomica. Siamo ripartiti da zero. I nostri chef sono andati in Francia a formarsi e hanno riportato tutte quelle tecniche e prodottiโ€. Assaporiamo delle ottime lumache, piccantine il giusto, il luccio, il carrรฉ dโ€™agnello. Carta dei vini profondissima a ricarichi contenuti; al Riesling Auslese del 1976, assaggiato alla cieca, non diamo piรน di 15 anni. Esistono altri bianchi al mondo capaci di viaggiare, con questa disinvoltura, nel tempo?

 Martin e Georg FuรŸerMartin e Georg FuรŸer

Il gruppo Wine Changes

Il gruppo Wine Changes รจ tra le piรน belle sorprese del viaggio: unโ€™associazione spontanea di 13 produttori del Pfรคlz, nata nel 2009. In scena un gruppo di ragazzacci, amici prima che colleghi, che hanno studiato insieme, condividono unโ€™idea e un percorso. Il loro motto? Uno per tutti, tutti per il vino. Facciamo tappa dai fratelli FuรŸer, Martin e Georg, a Deidesheim. Poche annate alle spalle ma giร  tra i nomi emergenti. Viticoltura biodinamica, pressatura a grappolo intero anche qui, fermentazione spontanea, affinamento in acciaio. I 2016 hanno una marcia in piรน, il Reiterpfad รจ il loro cru piรน celebre, letteralmente il sentiero equestre, lโ€™origine del nome รจ romana. Particolarmente potente e intenso in un profilo di erbe spontanee. Un gioiellino il Parardiesgarten: โ€œรˆ quella vigna lassรน incastonata nella parte alte del bosco. Ci soffia sempre un vento particolarmente frescoโ€, commenta Georg. Nel bicchiere una sferzata rigenerante di anice e ginepro, bocca a dir poco elettrizzante. โ€œIl Pinot Nero is the next big thing. Abbiamo piantato cloni francesi, prima erano tedeschi. Itโ€™s a very long wayโ€, sorride Martin FuรŸer. Sul pinot nero scommette anche Philippe Weisbrodt: giriamo lโ€™angolo e lo troviamo a imbottigliare in cantina. Dal 2009 ha convertito tutto in biodinamica. Il suo Riesling Mรคushรถhle (โ€œla cava del topoโ€) ha un profumo di menta selvatica che entra in testa, freschissimo. โ€œรˆ un mistero dal punto di vista tecnico, di sicuro accanto da queste parti la menta cresce spontanea ovunqueโ€. Dello stesso cru il Pinot Nero รจ piรน di una promessa. Intermezziamo con la succulenta Pfรคlzersaumagen, la pancia del maiale cotta alla moda del Palatinato, il piatto preferito dellโ€™ex cancelliere Kohl.

cantina ChristammnCantina Christammn

Quindi raggiungiamo la cantina Christammn, in quel di Neustadt. โ€œIl capitale del nostro vino sono i nostri suoli. Se li distruggiamo, cosa ci rimane?โ€, ribatte Sophie Christamn, lโ€™ottava generazione. Lo stile della casa รจ sempre piรน essenziale e preciso, dal 2012 si รจ deciso di anticipare la vendemmia per evitare la botrite. Tra gli assaggi, spicca il Riesling Paradiesgarten 2016, un fenomeno di purezza espressiva, e lโ€™Olberg, austero e salatissimo, timbro che ritroviamo nel Pinot Nero, il pallino di Sophie. Riprendiamo la WeinstraรŸe e scendiamo verso sud. I vini di Rebholz sfoggiano una complessitร  sapida fuori dallโ€™ordinario. โ€œNella buccia del riesling cโ€™รจ una componente minerale importantissima, il potassio e tanti altri elementi. Diraspiamo e lasciamo a contatto per 24 ore. Poi lieviti indigeni, acciaio e lunga sosta sulle fecce finiโ€, ci spiega Hans. Il figlio Valentin ha fatto esperienze da Elisabetta Foradori ed รจ tornato con il pallino delle anfore. Assaggiamo le prime prove, giร  su livelli incredibili. Il fiore allโ€™occhiello della gamma? Il Kastanienbusch, โ€œlโ€™albero delle castagneโ€.

Un piatto di IntenseUn piatto di Benjamin Peifer - Intense a Kallstadt

Risaliamo in direzione Francoforte e ci fermiamo a Kallstadt. Benjamin Peifer รจ lโ€™enfant prodige degli chef di zona. 31 anni, ha iniziato come panettiere. Nel 2017 ha aperto Intense, la prima stella รจ arrivata nel giro di pochi mesi. Menu fisso fatto di piccoli assaggi, plasmato sul concetto degli omakase giapponesi, pochi ingredienti per piatto e tanto carattere. Lโ€™aspetto piccante รจ un filo comune, ma perfettamente dosato, la successione del menu รจ perfetta, con sali e scendi che funzionano molto bene; perfetto il punto di cottura della coda. Materie prime? โ€œLโ€™unico di cui non conosco il fratello รจ il produttore del Wagyu Beefโ€, butta lรฌ Benjamin, a sottolineare che tutto รจ locale e si conoscono tutti i fornitori. In sala la sua compagna, Bettina, si occupa con grande professionalitร  della materia vinosa. In chiusura, unโ€™infusione di una menta raccolta localmente: semplicemente prodigiosa. Ci accompagna anche quando la WeinstraรŸe รจ giร  lontana.

La seconda fermata del nostro viaggio รจ Berlino, una capitale che ritroviamo in autentico stato di grazia sul piano enogastronomico. Molto meno poor (solo nel 2017 gli affitti sono saliti del 20%: mercato immobiliare letteralmente impazzito) but still very sexy, per aggiornare la celebre definizione dellโ€™ex sindaco Klaus Wowereit. Potete scoprire tutti gli indirizzi nel numero di giugno del Gambero Rosso.

 

a cura di Lorenzo Ruggeri

foto di apertura: un piatto di Intense

 

QUESTO รˆ NULLA...

Nel numero di giugno del Gambero Rosso, un'edizione rinnovata in questi giorni in edicola, trovate il racconto completo, compresa la tappa berlinese tra bistrot, ristoranti, gastropub, mercati, pizzerie, laboratori di panificazione e indirizzi vegan (Berlino รจ capitale europea della cucina vegetariana e vagana). Un servizio di 10 pagine che comprende anche i racconti di Veronika Crecelius, food journalist per la rivista Weinwirtschaft, e di Per Meurling, food journalist e autore di berlinfoodstories.com. E ancora i ristoranti e le cantine da non perdere nel Palatino e a Berlino, le mappe per orientarsi al meglio, i giovani chef che stanno cambiando l'enogostranomia tedesca e 11 vini selezionati per il loro rapporto qualitร /prezzo.

 

Il numero lo potete trovare in edicola o in versione digitale, su App Storeย o Play Store

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