Il Prosecco di Valdobbiadene 1983 di Primo Franco non sarร piรน frizzante ma quanto al resto dimostra una straordinaria tenuta del colore - oggi dorato intenso - e una grande complessitร ed eleganza da grande vino bianco italiano. La longevitร , dโaltra parte, รจ sempre stata lโunitร di misura per giudicare la qualitร di un vino. Il Prosecco, da questo punto di vista, non รจ mai stato un esempio di cui tener conto. Anzi lโinvito รจ sempre stato di consumarlo in fretta, per non perdere la freschezza, termine che รจ sempre andato dโaccordo con la sua apparente semplicitร . Poi, il successo nazionale e internazionale dellโultimo decennio, ha scosso molte radicate convinzioni che lo riguardavano e ora ad essere profondamente messa in crisi, รจ la sua presunta incapacitร di reggere gli insulti del tempo.
Le degustazioni organizzate dallโazienda e svolte in varie cittร italiane in occasione del trentesimo anniversario dalla creazione del vino, hanno dimostrato quanto fosse fallace quella convinzione. Infatti il gruppo di invitati, tra cui molti giornalisti italiani ed esteri, riunito lโaltra settimana a Valdobbiadene nella cantina della famiglia Franco, ha potuto degustare diverse annate, anche mediocri (1984), con risultati davvero inaspettati. Colori vivi e profumi netti, affascinanti, senza una minima concessione allโossidazione che pur sarebbe legittimo aspettarsi in vini di 10, 20 o 30 anni. Ma soprattutto la continuitร di gusto e di stile di chi sa vedere lontano. Sin dalla sua nascita il Prosecco di Primo Franco, ha sempre avuto unโalcolicitร contenuta (10.5%/11% vol) e gusto amabile (dry) e tali caratteri non sono mai cambiati nel tempo. Lo spunto era venuto dopo lโassaggio di una bottiglia prodotta nel 1956 da Nino Franco, suo padre a cui รจ intitolata lโazienda, stappata nel settembre 1983. Il Prosecco Primo Franco sarebbe nato da lรฌ a poco.
Primo Franco fa parte di quella generazione (la stessa di Roberto Anselmi, Fausto Maculan, Leonildo Pieropan, e altri ancora) che alla fine degli anni Sessanta ha rivoluzionato il vino veneto โ quello delle damigiane e della gran mole di sfuso - ripartendo su nuove basi e con lโobiettivo della qualitร . Ecco la storia del vino narrata dalla fantastica sequenza di bottiglie che dal 2013 รจ arrivata a ritroso nel tempo sino al suo primo anno di produzione, il 1983.
2013
Paglierino con profumi molto fini, puliti e note di mela e fruttato leggero di fiori gialli e frutta esotica; in bocca รจ morbido, dal gusto abboccato e fruttato, piacevole, fresco e persistente.
2003
Paglierino dorato con riflessi platino e naso complesso con frutta esotica intensa e persistente; in bocca รจ pieno, piacevole, con un gusto amabile, lungo e persistente. Lโannata calda si fa sentire anche se non turba lโequilibrio complessivo.
1992
Ha colore dorato molto intenso e sentori lievemente tostati; in bocca รจ molto piacevole e strutturato con sensazioni dolci ma anche sapide, di buona persistenza. Sul finale ha note di frutta candita. ร ancora lievemente frizzante. Il commento di Stephen Spurrier, il grande degustatore inglese, รจ stato di un vino โmagico, fantasticoโ.
1989
Ha colore dorato brillante e naso lievemente profumato di frutta esotica e buccia di arancia candita. La dolcezza รจ contenuta e il finale, delicatamente amarognolo, รจ persistente, equilibrato ed elegante.
ร ancora leggermente frizzante.
1988
Ha un intenso e caldo colore dorato; naso di frutta esotica e arancia amara; gusto in cui si avvertono sensazioni di fruttato. ร intenso, piacevolmente abboccato, persistente. ร un vino dritto. Il frizzante non si avverte piรน.
1986
Ha un intenso colore dorato e profumi di buccia di agrume; in boccala sensazione di arancia amara arancia รจ persistente. Il vino รจ evoluto ma senza ossidazioni di sorta. Lโanidride carbonica non รจ avvertibile.
1984
Pur essendo ottenuto dalla peggiore vendemmia degli anni Ottanta, funestata da incessanti piogge nei mesi di agosto e di settembre, ha colore dorato concentrato e brillante; al naso si avverte la consueta nota caratteristica tra la buccia di arancio candita e la caramella dโorzo. Piacevole, bella beva, senza traccia di bollicine.
1983
Ha un incredibile colore paglierino e naso speziato/aromatico di buona persistenza, frutto dellโevoluzione del vino in bottiglia. In bocca รจ complesso ed equilibrato. La morbidezza รจ ancora avvertibile mentre il frizzante รจ scomparso. ร un vino di gran classe.
a cura di Andrea Gabbrielli