I ristoranti giapponesi si stanno moltiplicando un po’ dappertutto da noi. E in genere propongono un trionfo di sushi e pesce crudo, spesso un po’ standardizzati. L’idea è di Naomi Sonoda, giapponese di Miyasaki, nel sud del Paese, e di Simone Oberto, che in Giappone ha trascorso molti anni, lavorando nel food. Si sono consciuti a Tokyo, lei, cantante lirica (ora in Italia collabora agli spettacoli di Bocelli), in coda per entrare in un ristorante, lui, che conosceva il proprietario, pronto a invitarla a pranzo per farle saltare la coda. Per dieci anni Poi - e sembra la trama di un film, vagamente Serendipity versione Sol Levante - non si sono più rivisti. Lui torna in Italia, si ritrovano su facebook, lei parte per raggiungerlo. Finale prevedibile: matrimonio e idea di mettere su questo ristorante diverso dai soliti giapponesi. Recuperato con molto gusto (e la collaborazione dello studio di architettura Fragomeli) un locale di famiglia, pochi tavoli, una dozzina di posti, Naomi è ai fornelli, Simone in sala.
Si comincia con baccelli di soia da sbucciare a mo’ di aperitivo (magari con birra made in Japan) e poi ecco il brodo di tonnetto con gli spinaci, le carote caramellate, i cetrioli in insalata, gli spaghettini freddi in brodo, lo shabu shabu (fettine di capocollo sottili) con germogli di soia, i deliziosi gyoza, ravioli giapponesi al vapore ripieni di carne, i bocconcini di pollo. Anche del sushi (poche cose ben fatte) ma quasi per concessione all’abitudine occidentale. L’anima della cucina del Petit Restaurant è in una cucina “autentica” e tanto più piacevole. Si pasteggia a birra, a sakè, serviti in bei bicchieri di ceramica molto zen, si scoprono sapori nuovi..E Naomi improvvisa volentieri l’aria di un’opera lirica per gli ospiti. Progetti? Magari fra qualche anno aprire un ristorante piemontese a Tokyo. Per par condicio.
Le Petit Restaurant Japonaise, via Palestro 27, Piossasco (TO), tel. 3409624553. Menua 35 e 50 €, solo su prenotazione.
a cura di Rosalba Graglia