A sfidarsi c’erano i cocktail bar di Torino in trasferta, bartender fuggiti dalle solite plance e alloggiati dietro banchetti un po’ angusti. La presentazione dell’evento annunciava il “recupero e la reinterpretazione di storie e tradizioni locali, non una semplice miscellanea di ingredienti ma un vero percorso sensoriale che ha come guide proprio i bartender”. La sala dei 200 di Eataly Lingotto, a creare percorsi, poco si presta: è più un’agorà in chiaroscuro, una piazza ciarliera che ha i divanetti al suo centro e una bella terrazza. Ragazzi e ragazze, a creare quel filo, quel racconto d’incontri e di nomi, ci han pure provato, però lo scopo nel mucchio un poco si perde, e il talento indiscusso, la cura ed il tocco, vien da sé, s’annacquano nel chiasso vagamente cafone, nelle file per il polpo ed il pollo, per l’insalata di pasta o la focaccina (le patate fritte son svanite in un niente). La speranza, dicono, è riproporre le creazioni della serata anche fuori, in luogo dei “classici”, sempre gli stessi, così da colorire il lavoro, prassi non sempre possibile visto il pantano dei gusti e la diffidenza nei confronti del nuovo.
Eccolo il bello del Mix Contest: far parlare voci inedite, sapori stranieri, e farli legare. Il terreno del quale tale speranza si nutre è fertile: a Torino proliferano le iniziative enogastronomiche legate all’incontro e all’ibridazione. Quello che negli anni Novanta era un tormentone un po’ pretestuoso, la cucina Fusion, oggi trova nuove declinazioni, a partire dall’ormai blasonatissimo Chilometro Zero. La Fusion è stata trascesa - si è evoluta - in uno stile originale fondato sulla tradizione nostrana. La proposta di Torino va arricchendosi sempre più, da Artemisia Bistrot, che offre vongola nera d’Islanda abbinata ad animella d’agnello compendiando attitudini artiche e vaghezze silvane, alle altitudini della Nuvola Lavazza col promesso Condividere supervisionato da Ferran Adrià ma affidato a un team tutto italiano. Nonostante l’architettura metereologica, la promessa è di tenere i piedi ben piantati a terra, o meglio sotto la tavola, per "condividere", appunto, un’esperienza di assoluto livello.
A unire gusti, culture, tradizioni disparate in un gioco di specchi che si riverbera nel piatto e fa del piatto una nuova radice, d’altronde, Torino è abituata. I giochi d’ibridazione qui riescono meglio che altrove, pertanto in chiusura ecco alcune proposte per le prossime settimane, così da sedare i fumi del Mix Contest (il tono fumé, tra parentesi, è stato il filo conduttore del fantomatico “percorso sensoriale” più o meno sfumato: il fumé, non il percorso). Date un’occhiata al calendario d’eventi di Sughero, perfetta sintesi del discorso fatto: bollicine piemontesi in abbinamento al sashimi il 27 e 28 settembre; barbera, ramen e Nebbiolo il 10 e 11 ottobre. Insomma ibridatevi, e radicatevi.
I protagonisti del Mix Contest di Eataly Lingotto:
BARZ8, Corso Moncalieri 5/F, Torino
Bartender: Salvatore Romano e Felipe Santos
Cocktail: Peperotto e Oriental Temple
PULP COCKTAIL BAR, Via Rantano 7, Settimo Torinese (TO)
Bartender: Nicola Agricola e Lorenzo di Vita
Cocktail: Come si chiama!? e Gaute da Suta
AFFINI COCKTAIL BAR, Via Belfiore 16/C, Torino
Bartender: Michele Marzella e Martina Tritto
Cocktail: Miss Gin Thyme e London Smoke
NAT COCKTAIL BAR, Piazza Vittorio Veneto 13, Torino
Bartender: Patrick Piazza e Emanuele Russo
Cocktail: Rusty pacicc e Sayori Wild
SWING, Largo Montebello 40/A, Torino
Bartender: Luca Granero e Antonio Masi
Cocktail: Antani Punch e Cucumber Frenzy Buds
GRAN BAR, Piazza Gran Madre di Dio 2, Torino
Bartender: Mario Fecchio
Cocktail: Il Negroni della Compagnia e Silvie
CARLINA RESTAURANT&BAR, Piazza Carlo Emanuele II 15, Torino
Bartender: Umberto Trabaldo e Lorenzo
Cocktail: Orient Express e Borsalino
DROGHERIA, Piazza Vittorio Veneto 18/D, Torino
Bartender: Jacopo Lucat e Federica Campigotto
Cocktail: Safe Tea e DrugHera
ZUCCA, Via Antonio Gramsci 10, Torino
Bartender: PierPaolo Cavalli
Cocktail: Geisha e Saccarum Collins
PIANO 35 LOUNGE BAR
Bartender: Samuel Donniacuo e Carlotta Linzalata
Cocktail: Spritz35 e American Dream
a cura di Luca Bugnone
Photo by Dava