L’appuntamento è per Martedì 28 alla Fondazione Sandretto di Torino (via Modane 16) e l’evento, promosso dalla giornalista Francesca Martinengo, che ha creato insieme a Laura Muzzarelli l’associazione Tutte giù per terra, e sostenuto dalla Fondazione Sandretto con la collaborazione con Strike Agency, ha un obiettivo benefico preciso: raccogliere fondi da destinare alla Fondazione Telethon per la ricerca sulle malattie genetiche rare.
Non a caso si svolge nel Rare Disease Day, il giorno dedicato - in tutto il mondo - alle malattie rare.
Uno scopo serio e importante per una serata che si svolgerà nel segno della festa e della leggerezza, con musica, vocalist live, make up alla David Bowie, tante sorprese e una bella serie di piatti e finger, preparati da 6 giovani e brillanti chef del panorama torinese. A cominciare da Alessandro Mecca di Spazio 7, il ristorante della Fondazione,dove è approdato da Villanova d’Asti, e dall’Estate di San Martino. Le sue parole d’ordine sono integrazione, sperimentazione e contaminazione. Con questa filosofia, Mecca si lascia ispirare dal luogo in cui opera – in questo caso ad alta valenza artistica -giocando con gli ingredienti, proprio come fa un artista scelto per esporre in un centro d’arte contemporanea. Selezione delle materie prime, conoscenza e e rispetto delle tradizioni, un tocco di sogno..et voilà la sua cucina.
Filosofia altrettanto definita quella di Stefano Chiodi Latini, giovane chef di Villa Somis, sulla prima collina torinese «In ogni piatto dico la mia, cercando di aggiungere elementi diversi a seconda del carattere che voglio far prevalere», racconta Chiodi Latini a proposito del suo modo di fare cucina. La costante che accomuna ogni suo piatto è la ricerca di un equilibrio attento tra sapori e consistenze, sulla base dell'idea di correttezza tecnica teorizzata dal grande maestro Gualtiero Marchesi.
Cesare Grandi della Limonaia è uno chef dai tanti volti: tecnologo alimentare, ambasciatore in Italia della Confrerie des Gastronomes de la Mer et Compagnons du Vin, organizzazione che raccoglie appassionati, coltivatori e produttori del vino della Loira, ha ottenuto dall’ Academia Servorum Scientiae del Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi di Milano il titolo di Accademico di Classe, riconoscimento per gli studi interdisciplinari in campo di nutrizione e l’impegno sociale nella lotta alla malnutrizione nei paesi con scarse risorse.“Food as culture” è lo slogan del suo ristorante. Afferma Cesare Grandi: “Tra i fornelli ho trovato il mio mondo perfetto, qualcosa che dia un senso al mio essere”
Claudio Gala della Brasserie Bordeaux, gran passione per la cucina, belle esperienze che hanno segnato la sua attività, come il lavoro a fianco di Alessandro Boglione, prima all'AB+ di Torino e poi al Castello di Grinzane Cavour, ha alcune regole ferree: costante ricerca delle materie prime, attenzione per la stagionalità e territorialità dei prodotti e il modo migliore per valorizzarli. Una cucina mediterranea che si declina in modo originale dalla tradizione all’innovazione, alla ricerca del perfetto equilibrio.
Anche Luca Cantù ha lavorato a fianco di Alessandro Boglione, di cui è stato per dieci anni il braccio destro. Cantù, classe 1983 e quasi quindici anni ai fornelli, definisce la sua cucina un gioco.Un gioco che inizia dalla materia prima e continua con le texture, Pochi ingredienti dalla grande sostanza, niente fronzoli ma un piatto pulito, di perfetta semplicità : una filosofia che ben si accorda con quella di La Granda, dove si sperimenta al fianco di Sergio Capaldo.
E per finire un “battitore libero” (almeno per ora): Federico Allegri, una lunga gavetta prima al Cambio,” dove ho pulito cosi tante patate e carciofi da non vederne più la fine”, poi a Vico Equense da Gennaro Esposito, quindi di nuovo a Torino al Vintage 1997, a Pechino in occasione dei Giochi Olimpici e poi ancora a Torino, da Magorabin/Marcello Trentini. Dopo di che apre il ristorante Allegria Rivoli e nel febbraio 2016 è al San Quintino Resort di Busca (CN)..poi“ho capito che è proprio a Torino che voglio tornare, la mia città natale, che negli ultimi anni ha fatto un passo avanti enorme anche dal punto di vista ristorativo, e vorrei esserci anche io”.
Che cosa proporrà una brigata così? Piatti e finger creativi, dal tuorlo fritto al pomodoro ricostruito, la zuppetta di ceci con pasta soffiata, gli gnocchi di patata viola con salsiccia e cime di rapa...
Per partecipare al party torinese, occorre inviare una mail di prenotazione a [email protected]. L’offerta è libera, a partire da 35 euro, e la quota può essere saldata direttamente all’ingresso.
The place to be il 28 febbraio è il charity party della Sandretto: per sentirsi davvero una star.
A cura di Rosalba Graglia