Scegliere un extravergine di qualità è una delle prime regole di una dieta sana ed equilibrata. Ma come rendere il consumatore consapevole dei benefici che un olio d’eccellenza garantisce? Partendo dagli allievi delle scuole, per comunicare un prodotto ancora poco conosciuto.
È questo l’obiettivo del Diploma d'Argento, organizzato da Pandolea in collaborazione con Gambero Rosso e Re.N.Is.A., Rete nazionale degli istituti agrari: un concorso che premia i migliori oli realizzati dagli studenti, coloro che saranno gli operatori di domani.
La cerimonia finale si è svolta al Vinitaly 2016, il salone internazionale dei vini e distillati di Verona, manifestazione giunta ormai alla 50esima edizione. All’interno dello spazio Sol&Agrifood, la rassegna dell'agroalimentare di qualità, sono stati premiati sette istituti agrari, per un totale di nove oli.
“Lavorare sulla formazione è molto importante per noi – ha spiegato Loriana Abbruzzetti, presidente di Pandolea - Donne dell'Olio – Il nostro obiettivo è quello di diffondere la cultura dell’olio extravergine di qualità ed è partendo dagli studenti di oggi che si può garantire, in futuro, un consumo consapevole”
Primo classificato l'extravergine Oro Patrizio, realizzato dall'Istituto tecnico agrario Emilio Sereni di Roma: un blend di olive di varietà Leccino, Pendolino e Carboncella, coltivate sia in regime sia di agricoltura biologica che convenzionale, e lavorate presso un frantoio esterno con temperature controllate. Il prodotto è stato realizzato dagli studenti con la guida del professor Angelo Carlini.
Il secondo premio è andato al Monocultivar Ascolana Tenera, prodotto dall’Istituto Celso Ulpiani di Ascoli Piceno, mentre sul terzo gradino del podio è salito l’Istituto Parolini di Bassano del Grappa, con l’Olio Roccolo.
“Oggi si parla sempre di più di qualità, tracciabilità, di rinnovo delle normative per garantire prodotti di eccellenze, ma se non si rende consapevole il consumatore dei vantaggi che trarrebbe dall’acquisto di un prodotto di un certo livello tutto questo diventa per le aziende un mero esercizio burocratico. Bisogna comunicare prima di tutto quali sono i criteri che distinguono un olio di scarsa qualità da uno di qualità superiore”.
E a comunicarlo, un domani, saranno proprio quegli allievi che oggi non solo studiano sui banchi degli istituti agrari e alberghieri, ma producono per la prima volta un olio destinato ad essere assaggiato da una giuria competente.
“Con i ragazzi delle scuole il riscontro è stato importante – ha sottolineato la presidente di Pandolea - c’è stata una partecipazione attiva e stimolante anche per noi. Un’attività alternativa allo studio classico, con giochi e momenti d’apprendimento diversi, permette agli studenti, futuri operatori del settore, di crescere con consapevolezza”.
Ma come difendersi dai prodotti taroccati, al centro degli ultimi scandali? Con una informazione chiara e trasparente, che permetta al consumatore una scelta matura.
“Il prezzo è un primo criterio generale: se un olio extravergine costa troppo poco è evidente che non può essere di qualità. Le certificazioni come i marchi Dop e la tracciabilità sono altri due elementi fondamentali da tenere in conto per l’acquisto. La cosa più importante – ha concluso Loriana Abbruzzetti - è conoscere bene il prodotto, solo in questo modo possiamo garantire al consumatore un consumo che comporti benefici per la sua salute”.
a cura di Francesca Fiore
allieva del Master in Comunicazione e Giornalismo Enogastronomico del Gambero Rosso