e di “Professione Cuoco”, il corso professionale giunto in questi giorni agli esami finali. Una prova scritta e, la tanto temuta prova pratica, quattordici combinazioni di ingredienti sorteggiati a caso, cui dare un tocco personale. Tra i componenti della commissione la direttrice di Città del gusto Napoli Serena Maggiulli, la blogger Karen Phillips, lo chef Antonio Di Fede che ha definito i piatti preparati dagli allievi “quattordici emozioni trasparenti”
Proprio di questo ci fa piacere parlare, quattordici piatti diversi l’uno dall’altro, tante interpretazioni originali per una prova finale, che, per la prima volta, ha visto impegnati gli allievi a livello individuale e non come brigata. Dopo il successo dalla cena di fine corso, brillante prestazione di gruppo, per più di 4 ore, ogni aspirante chef ha affrontato l’intero percorso della preparazione di un piatto dalle materie prime al servizio.
Quattro antipasti, quattro primi, quattro secondi e due dolci la sequenza di portate sottoposte all’assaggio della giuria. Li presentiamo in ordine di uscita, con i rispettivi autori:
Filetto di triglia con insalatina di carciofi - Marcello Mori
Polipo con patate - Giuseppe Garizzone
Crosta di ceci con gamberi, pancetta e lenticchie croccanti - Pierluigi Cristofalo
Calamaro fritto in semola, con seppiolina alla birra e bietolina ripassata - Aniello Laezza
Paccheri al ragù di gallinella - Mario Migliaccio
Raviolo caprese - Lucio Romano
Ravioli di ricotta su passatina di broccoli - Chiara Di Notolo
Sformatino di risotto di verza su riduzione di vino rosso - Alessandro Andreozzi
Pesce spada “alla mediterranea” - Gianluca Capasso
Baccalà pil pil con crema di scarole e “scagliuozzo” - Pasquale Parisi
Variazione di coniglio - Grazia Gentile
Guanciale di bovino brasato e gioco di cipolle - Son Byeonghwan
Cheesecake con mousse bicolore - Maria Rosaria Leone
Soufflé all’anice e gelatina di caffè - Daniele Ventola
Sappiamo bene che questo semplice elenco non rende giustizia all’impegno profuso nelle ore di preparazione. La riuscita del singolo piatto qualche volta non ha dato piena visibilità alle doti di ciascuno. L’emozione non sempre ha permesso agli allievi di descrivere con chiarezza tecniche di cottura e complessità delle preparazioni presentate. Di una cosa però siamo certi, il giudizio finale terrà conto dell’intero iter del corso, con l’obiettivo di premiare impegno e costanza, oltre all’estro e all’originalità.
Ci auguriamo che la prova finale sia solo un primo passo verso una brillante carriera da chef per tutti gli allievi. Grazie ragazzi, in bocca al lupo!!!!
le foto dei piatti
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