È proprio vero che il desiderio di scoprire e degustare nuovi sapori non conosce limiti, soprattutto quando la meta da raggiungere è un comune, uno tra i più alti nella provincia di Avellino, timidamente nascosto tra le valli dell’Irpinia: stiamo parlando di Nusco.
Meno di 5.000 abitanti, una decina di pizzerie, qualche monumento d’interesse storico-artistico e la difficoltà nel far tornare chi invece è fuggito alla ricerca di uno stile di vita decisamente più frenetico, in linea con i tempi attuali. In questo scenario sei anni fa Ernesto Palmieri decide di investire il proprio tempo, il proprio denaro e soprattutto la propria passione dando vita all’Antica Osteria Nusco, la pizzeria che porta avanti con tenacia e umiltà validamente aiutato dalla sorella Sara, responsabile per la parte del senza glutine.
Nel cuore di quel centro storico che silenziosamente ospita solo 280 abitanti, nella piazzetta di Sant’Eustacchio, dove ci si accomoda ai tavoli perché all’interno della sua pizzeria, ricavata non senza sforzi da un’antica struttura, non si superano i 40 coperti e, dove il caldo estivo riesce a trovare una piacevole tregua, Ernesto, giovane pizzaiolo ma con alle spalle consolidate esperienze e riconoscimenti in Italia e all’estero, accoglie con rispettosa e cordiale semplicità chiunque voglia assaporare il suo attento lavoro. Nelle sue parole traspare l’amore incondizionato per il proprio paese e la voglia di fare qualcosa per non costringere in primis se stesso ad andarsene, proprio perché ancorato alla sua terra, alla sua famiglia, alle sue radici. Impossibile non leggere nei suoi occhi lucidi e buoni il rammarico per ciò che potrebbe offrire questo “balcone sull’Irpinia” e la sensibilità di chi vorrebbe solo trasmettere il proprio mondo, un mondo fatto di rispetto per le tradizioni, di materie prime genuine, magari coltivate nell’orto di casa e di sacrificio, attraverso la passione per ciò che si fa.
Secondo Jean Brunhes mangiare è incorporare un territorio e, mangiare le pizze di Ernesto Palmieri, significa scoprire il rituale del pizzillo, una sorta di montanara fritta caratterizzata dal buco al centro, ricavato proprio per favorirne la giusta cottura e soprattutto dalla presenza della menta, ingrediente principe del cocktail mojito, abbinato secondo una tipica usanza di Nusco a questa pasta fritta.
Incorporare il suo territorio significa apprezzare la pizza Corbara, dominata oltre che dal piccolo e dolce pomodoro dell’agro nocerino-sarnese, dal pesto di menta aggiunto in uscita e, soprattutto la sua Nuscana, pizza realizzata con pomodoro e tre diversi formaggi grattugiati, a volte declinata nella versione Sorrentina con l’utilizzo del filetto di pomodoro San Marzano Dop e sentori di limone.
Affidarsi a Ernesto significa gustare il frutto di almeno 48 ore di lievitazione e deliziare il palato con la sua Marinara Sbagliata, un bilanciato e gustoso incontro tra il pomodoro giallo del Piennolo del Vesuvio dell’azienda Giolì, il limone di Sorrento e le alici di Cetara marinate e aggiunte in uscita.
Amore per il proprio lavoro, voglia di mettersi in gioco, utilizzo di materie prime di qualità, l’umiltà di continuare a migliorarsi e la capacità di andare avanti a prescindere da qualsiasi tipo di ostacolo, rappresentano i veri ingredienti della pizza di Ernesto Palmieri, sapientemente amalgamati dalla complicità con Sara, sorella e braccio destro in un’attività che prima di essere condivisa deve essere amata. Lei che da celiaca ha vissuto sulla propria pelle i limiti e le esigenze degli intolleranti al glutine, ha deciso di dedicarsi con la caparbietà che la contraddistingue, alla ricerca del gusto oltre che della qualità degli ingredienti per chi come lei non vuole rinunciare ai sapori di sempre, qualificandosi come vice campionessa europea di Pizza senza glutine.
Siamo sicuri che questa storia avrà risvolti meritevolmente appaganti e che il lavoro di Ernesto Palmieri, chiave di lettura della sua passione, continuerà ad essere apprezzato sempre più e senza limiti da chi come noi deciderà di andare a Nusco a trascorrere una serata all’Antica Osteria.
a cura di Caterina Castiello
Master in Comunicazione Multimediale dell'Enogastronomia
Gambero Rosso, Citta del gusto Napoli e UNISOB