Trenta aziende, oltre 45 etichette in degustazione e un solo vero protagonista: il vino rosato nell’interpretazione delle diverse realtà enoiche dello stivale; anche quest’anno Napoli si è riconfermata culla dell’evento che da undici anni celebra i migliori vini rosati selezionati dal Gambero Rosso.
Il pubblico di I Drink Pink 2017, quest’anno accolto in una nuova location, lo storico Castello de Vita, dimora di straordinaria eleganza, ha goduto di uno dei tramonti più suggestivi di Napoli ed ha premiato come rosato migliore del 2017 il Pumgranin 2016 Pinot nero Rosé DOC Oltrepò Pavese dell’azienda Giorgi Wines, una delle più grandi realtà del territorio lombardo. Attualmente gestita dai fratelli Fabiano, la cantina Giorgi ha scelto il dialetto pavese per dare un nome ai vini della linea “Nato in una Vigna” in collaborazione con Gerry Scotti, proponendo in degustazione, oltre all’Extra Dry Rosé e al Cruasé 2011 Spumante DOCG, un Pinot Nero vinificato in rosa dell'Oltrepò Pavese, di bella freschezza ed espressività, le cui note di mela e fiori bianchi hanno incontrato e conquistato i gusti degli enoappassionati presenti.
Parola d’ordine della serata è stata la qualità, nel calice così come negli abbinamenti gastronomici pensati ad hoc per accompagnare i vini in un armonico abbinamento che ha visto susseguirsi partner d’eccellenza di Città del gusto Napoli. Dai finger food degli allievi della Gambero Rosso Academy guidati dal resident chef Nicola Miele, passando per le pizze del maestro Michele Croccia, per la più attenta selezione di salumi Rovagnati, la mozzarella del Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop e i più originali lievitati di SoulCrumbs Napoli, per chiudere in bellezza con la raffinata pasticceria di Marco C. Merola, Chef di Hackert Caserta.
Un evento dedicato a un vino che sta godendo da alcuni anni di una grande rivalutazione, collocandosi come scelta d'eccellenza da parte del pubblico di settore e di tutti gli appassionati, che riconoscono nel vino rosato un abbinamento versatile e completo. Le straordinarie proprietà organolettiche delle proposte enoiche delle diverse cantine presenti, hanno dimostrato quanto il vino rosato stia perseguendo una ricerca di qualità, eleganza e pulizia volta a raggiungere elevatissimi standard, nel rispetto prima di tutto del territorio, di cui il vino deve esserne necessariamente espressione, come nel rispetto delle specifiche tecniche idonee alla coltivazione del vino rosato. Tutti i produttori hanno espresso una forte passione per la terra prima che per la vite, terra che riporta alle proprie radici, a chi ha intrapreso questo percorso dando la possibilità ai rappresentanti della seconda, terza o quarta generazione di raggiungere traguardi importanti e validi riconoscimenti, sentendosi uniti e in dovere di produrre rosato soprattutto nelle regioni maggiormente votate, rispettando le caratteristiche delle singole vigne, i tempi e lavorando duro per far percepire il vino rosato non più solo come un vino rivolto ad un pubblico femminile ... e in effetti qualcosa è già cambiato e tanto ancora cambierà.
Si ringraziano le aziende in degustazione:
Buccelletti Winery; Cantine Marisa Cuomo; Borgodangelo; Casebianche; Claudio Quarta Vignaiolo; Di Giovanna Azienda Agricola Biologica; Tenuta Cavalier Pepe; Antica Hirpinia; Ferghettina; Castelle - Viticultori in Castelvenere; San Salvatore 1988; Feudi Spada Agricola; Monsupello; Villa Raiano; Palamà; Monsupello. Torricella Verzate, Palma Raffaele; Cantine Giorgi; Cantine Ferrari; Colli di Castelfranci; Casa Vinicola Ettore Sammarco; Tenuta Matilde Zasso; Torre Quarto Cantine; Lunae Bosoni; Tenute Iacovazzo; Fattoria La Rivolta 1812; Fontanarosa, Cantina San Marzano, Tenute Sella 1671, Ciccio Zaccagnini.