Troppo spesso il servizio di sala è considerato un settore in cui preparazione e competenze specifiche possono passare in secondo piano.
In realtà un buon servizio garantisce il successo di un’attività di ristorazione, consentendo il dialogo tra clienti e cucina. Perché il cliente non mangia in cucina, non parla con il cuoco, non è fatto accomodare tra i fornelli, non vede il cibo prima di ordinarlo. Sceglie sì un’esperienza culinaria, ma per renderla unica ha bisogno in primis della sala.
La professionalità richiesta fa quindi riferimento ad un profilo flessibile, motivato ed efficiente, che possa svolgere con competenza tutte le mansioni previste dal ruolo. Il corso del Gambero Rosso Alta Formazione Sala - presso la Città del gusto di Napoli – si rivolge a operatori di sala, store manager, capo servizio, L’offerta didattica si articola in 80 ore di lezione, distribuite su tre giorni alla settimana, con la docenza di famosi maitre, responsabili di sala e manager della ristorazione, come Massimo Porzio Maitre Hotel San Pietro Positano, Pasquale Marzano direttore di sala Casa del Nonno13, Lucio d’Orsi Maitre e sommelier Don GeppyHotel Majestic, Andrea Zana, hotel manager Hotel san Pietro Positano, solo per citarne alcuni.
L’obiettivo è quello di fornire un approccio modulato su standard internazionali di eccellenza. Molte le competenze teoriche e pratiche da acquisire attraverso i 10 moduli del piano formativo. Indirizzato a fornire l’esatta conoscenza della sala, del bar e delle aree di pertinenza di un operatore di sala così alla trasmissione dei valori che devono guidare l’approccio al settore segue l’analisi dei profili professionali e delle diverse mansioni, con l’approfondimento del servizio nella ristorazione, nell’ambito di eventi e banchetti, del bar. importanti focus sull’accoglienza e la gestione del cliente e sul rapporto con lo staff. Il corso fornisce anche l’attestato HACCP.
Per questo il corso mira a formare nuovi esperti in accoglienza, capaci di coniugare l’arte dell’ospitalità e quella enogastronomica.
Perché il cliente si serve in sala e quindi la sala serve, perché prima viene il benvenuto e solo dopo il buonappetito, e soprattutto perché in un’epoca in cui il cibo è oggetto di un’attenzione mediatica prima sconosciuta, le persone e persino i ristoratori tendono a dimenticare che è la sala insieme alla cucina a garantire il successo dell’esperienza enogastronomica in toto.
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