Giovane, sorridente ed estremamente solare, Federica Acampa, del corso professione chef della Gambero Rosso Academy in Città del gusto Napoli, il corso altamente qualificato che forma gli chef del futuro, è l’allieva meritevole della borsa di studio per l’anno 2017, dell’associazione Ben’s friends, fondata per ricordare Beniamino Nespor, chef che ha aiutato la città di Milano a emergere, in collaborazione con Gambero Rosso Academy, con lo scopo “di sostenere e diffondere la cultura creativa e gastronomica nel mondo giovanile e raccogliere fondi da destinare a progetti nel settore della cultura gastronomica compatibili con i valori dell’amicizia, del rispetto e dell’uguaglianza”.
Oltre alle caratteristiche riportate nel bando (tra cui il possesso del diploma conseguito in un istituto professionale alberghiero), Federica colpisce immediatamente per il suo essere una persona spontanea e curiosa, requisito quest’ultimo, che fa presupporre una grande apertura a nuove esperienze.
Molto precisa nello svolgere le sue attività in aula durante il corso, così come nel raccontarsi, con grande umiltà svela che non ha mai avuto esperienze in ambito culinario, prima di questo corso, se non a livello del tutto amatoriale, ma appena ha capito che il suo sogno era lavorare in cucina, si è rimboccata le maniche e ha scelto di ascoltare la sua passione … Di sè racconta:
“Ho 29 anni e già ad 11 anni ho iniziato ad interessarmi alla pasticceria quando mia madre mi regalò un libro di ricette. Da quel momento decisi che i dolci la domenica non si sarebbero più comprati: li avrei fatti io!”
Sorge spontaneo chiederle quando si è accorta di amare la cucina e Federica con grande semplicità ci racconta che ...
“La cucina è sempre stata una passione da coltivare dopo la scuola, ma a un certo punto è diventata un demone, una voce interiore da soddisfare, tanto che pur essendomi iscritta alla facoltà di veterinaria non ho finito l’università. Ho scelto di seguire la mia passione.
La cucina mi diverte, amo sperimentare nuove tecniche, ma conservare sapori tradizionali”.
Dedizione e voglia di imparare aiutano a guardare lontano e a prefissarsi delle ambizioni, la sua quale sarà?
“Vorrei aprire un piccolo bistrot con pochi tavoli a Parigi, dove fare cucina elegante e tradizionale del sud Italia e dove i miei clienti tornerebbero per assaggiare la mia “sette veli” perfezionata negli anni e resa indimenticabile”