I cartoni da asporto delle pizze conterrebbero sostanze non autorizzate e quindi potenzialmente pericolose per la salute. L’annuncio viene dalla Lega Consumatori Acli Toscana che ha scovato su Internet i risultati di uno studio - condotto dai Laboratori di Ricerche Analitiche (Alimenti ed Ambiente) dell’Università degli Studi di Milano - volto all’identificazione di ftalati in alcuni materiali destinati al contatto con alimenti. I ricercatori di Milano, analizzando diversi contenitori di materiale cellulosico destinati al trasporto di pizza comunemente utilizzati su tutto il territorio nazionale, avrebbero identificato la presenta di una sostanza (il di-isobutilftalato) “in quantità altamente preponderante rispetto a tutti gli altri componenti della frazione volatile evidenziabile (…) già alla temperatura di 60°C (…) simulante la condizione meno drastica di stoccaggio della pizza in fase di ‘home delivery’.” “Il sospetto - spiegano alla Lega Consumatori Toscana Acli Toscana - è che i cartoni analizzati dai ricercatori di Milano siano stati fabbricati con cellulosa riciclata: una pratica illegale, in quanto la normativa italiana vieta categoricamente l’utilizzo di carta di recupero per i prodotti ‘umidi’ ed impone ai fabbricanti di utilizzare, almeno nello strato di carta che deve venire a contatto con l’alimento, l’uso di pasta di carta vergine.”
Ad aggravare le cose c’è anche l’abitudine di consumare la pizza direttamente nel cartone, previo ulteriore riscaldamento nel forno di casa, dopo aver asportato il coperchio della scatola. Prosegue Lega Consumatori Acli Toscana: “Il rito della pizza a domicilio è un’abitudine orami consueta per moltissime famiglie italiane: si calcola infatti che siano circa 1.300.000 le pizze da asporto che ogni giorno finiscono sulle nostre tavole. Tavole alle quali siedono anche numerosi bambini. Il problema è quindi valutare con urgenza l’entità del fenomeno sul territorio ed il grado di pericolosità del di-isobutilftalato, nonché di altre sostanze che potrebbero essere presenti in modo analogo nei cartoni da asporto delle pizze confezionati con materiale riciclato.”
Ad ogni modo, lo scorso lunedì abbiamo inviato un fax urgente al Ministero della Salute, allo scopo di chiedere delucidazioni sui controlli.
Nella ricerca di ftalati nei contenitori per alimenti l’équipe finisce per analizzare 8 cartoni per la pizza comunemente utilizzati su tutto il territorio nazionale. Prende atto dell’allarme, invece, Giorgio Bianchini, presidente del Gruppo italiano fabbricanti cartone ondulato. È possibile che qualcuna delle scatole analizzate fosse destinata al mercato estero, dove non ci sono vincoli di questo tipo. Va ricordato, infatti, che l’Italia è uno dei massimi esportatori di cartoni per pizza”.
Città del gusto Napoli ha scelto una multinazionale di imballaggi, la Inpact di Diego Rubino, che progetta e realizza imballaggi alimentari innovativi, quale sponsor della Pizzeria del Polo del gusto della Città del gusto Napoli sita a Nola all'interno del CIS.
Nel 2013 sviluppa il progetto e il brevetto: Pacpol – Packaging Polyester Laminated, un materiale alla base del loro contenitore che unisse le caratteristiche della carta e della plastica: resistenza ad alte temperature, impermeabilità a liquidi e grassi, resistenza agli acidi, esteticità e stampabilità, resistente ai tagli, 100% riciclabile.
Inoltre, un contenitore resistente ai tagli, ma con un’idoneità al contatto alimentare certificato in tutto il mondo, elevatissima resa grafica in quadricromia che permette di mantenere inalterato lo status di pizza come appena sfornata.
I clienti potranno assaporare la fragranza e il calore della pizza preparata dalle sapienti mani del Pizzaiolo ovunque essi siano. Il tutto sempre nel pieno rispetto della sicurezza degli alimenti e l'interesse dei nostri consumatori nei confronti di un prodotto con caratteristiche organolettiche intatte.