«Se hai un problema... aggiungi olio», questo è il motto di Donpasta, cuoco poeta, ecologista e stralunato. Sul palco usa vinili e pentole contemporaneamente, mixer e minipimer...
Donpasta è un dj, economista, appassionato di gastronomia.
Per il New York Times, «uno (e per certi versi unico) dei più inventivi attivisti del cibo». Il suo primo progetto, “Food Sound System” è divenuto un libro e uno spettacolo multimediale, in tournée in giro per il mondo da ormai dieci anni. A questo ha fatto seguito nel 2009 “Wine Sound System”, tradotto anche in francese. Nel febbraio 2013 è stato pubblicato il suo terzo libro: “La Parmigiana e la Rivoluzione”. Nel 2014, “Artusi Remix”.
Il 3 gennaio sarà alla Città del gusto di Lecce per un’intera giornata dedicata al buon cibo, al buon vino e, naturalmente, alla musica.
A partire dalle 12, due corsi di cucina: “Salento Food Remix”. Il titolo è già un programma. Lo chef guiderà i partecipanti nella preparazione di ricette che partono dagli ingredienti più tipici della cucina salentina, quelli più “punk”, legati alle antiche tradizioni gastronomiche locali, da “remixare” in chiave moderna lasciandosi guidare dal gusto e dalla creatività.
Dalle 19 alle 21, invece, una degustazione vino fuori dagli schemi: "Wine Sound System".
Una performance eno-musicale guidata da questo istrionico “eno-dissidente”, all’insegna del piacere del vino e del divertimento.
Scopo del gioco, con la complicità del pubblico, è trovare l'abbinamento perfetto tra la canzone e il suo vino.
Si assaggeranno 5 vini mentre Donpasta selezionerà la musica che le suggestioni del “pubblico degustante” vi associano.
È valido qualsiasi genere, dal jazz al blues, dalla bossanova al soul, al rock al funk. Preferibile che non ci siano ascoltatori di un solo tipo di musica tra i partecipanti, limiterebbero il piacere della discussione.
Donpasta è il banditore che dirige la discussione. Sarà lui a sintetizzare le associazioni vino-musica, alla luce delle definizioni e consigli per l'ascolto. Se non si è d'accordo con la musica proposta, è possibile criticarla, anche con toni duri, senza necessità di giustificare i propri gusti. Come ad esempio dire: la musica progressive è insopportabile, i Genesis sono di una noia mortale. Sarà il banditore ad avallare la critica o no.
Evitare di fare l'autopsia al vino, per lo meno al primo assaggio, meglio badare alla sua piacevolezza complessiva. È permesso, anzi sollecitato, inventare nuove descrizioni e aromi che non esistono sulla faccia della terra, come ad esempio questo vino sa di passeggiate davanti al mare, piuttosto che il Marsala mi ricorda lo scirocco...
Per valutare la piacevolezza di un vino, c'è un metodo implacabile, la velocità con la quale i bicchieri si svuotano…
Vi aspettiamo il 3 gennaio alla Città del gusto di Lecce !