Ecco come sfruttare gli errori cognitivi della mente umana per cambiare la percezione di un prodotto. Che sia la capienza di una bottiglia o lo spazio dentro ad un punto vendita
Primo concetto da tenere presente: il cervello umano è un risparmiatore di energia, quindi la comunicazione deve essere semplice ed immediata. Ma ci sono anche altre caratteristiche che possono fare la differenza
Sono i contrasti sensoriali e non i singoli sensi a influenzare le nostre scelte. Il sorprendente esperimento dello Iulm con un sottobicchiere morbido e uno ruvido
Un maggiore assortimento rende più difficile prendere una decisione. Ecco perché anche nelle fiere del vino è meglio presentarsi con pochi prodotti fortemente iconici, invece di puntare sulla quantità
In un esperimento, a un gruppo di 54 professionisti è stato chiesto di fare una valutazione sensoriale di due vini: uno rosso e l’altro bianco ma colorato di rosso con enocianina. Il risultato? Identico
Un prezzo troppo basso fa percepire il prodotto come di bassa qualità, un prezzo troppo alto fa pensare ad una truffa. L'approccio innovativo del neuropricing consente di misurare la disponibilità dei consumatori a pagare più o meno
Una canzone troppo famosa distrae il consumatore, mentre un ritmo lento lo porta a spendere di più. Ecco perché la scelta musicale di un punto vendita non deve essere trascurata
L’analisi del movimento oculare davanti allo scaffale mostra come normalmente il consumatore osservi una bottiglia dall’alto in basso. Con qualche eccezione
Meglio una carne grassa al 25% o una carne magra al 75%? La differenza è solo nella comunicazione, ma ci rivela un principio fondamentale: non è la razionalità a guidare gli acquisti
Esiste un livello di attenzione inconsapevole di fronte a uno spot, che può essere addirittura misurato. Da qui il dilemma di chi si occupa di marketing del vino (e non solo): meglio far riflettere o basta attirare l’attenzione?
I nostri sensi sono sottoposti ad una quantità di informazioni stimata in media tra 3mila e 5mila pubblicità al giorno e a 11 milioni di bit di informazione. Ma la capacità umana di processarli si ferma molto prima. Rischi e...
Uno studio Iulm svela i veri gusti di Millennials e Gen Z. Se a parole si professano sostenitori di etichette alternative e packaging poco impattanti, nella realtà si "emozionano" di più per etichette sobrie e bottiglie pesanti
Una ricerca dell'Università di Cambridge ha dimostrato che le "sensazioni viscerali" dei trader possono guidare le scelte dei clienti. Il segreto è nella "interocezione"