[caption id="attachment_128742" align="alignnone" width=""]Autochtona 2016[/caption] Bolzano capitale dei vitigni autoctoni italiani: almeno nelle due giornate di fine ottobre che hanno ospitato la manifestazione dedicata proprio ai vini prodotti con vitigni locali. Un sunto della tipicità ampelografica italiana.
Un territorio fitto di piccolissime parcelle di vigneti eroici, che sfruttano le caratteristiche geografiche, l'incredibile clima della valle e la varietà dei suoli per dare vita a un tesoro vitivinicolo che vale la pena conoscere.
A Carema le montagne scoscese hanno imposto un'imponente opera di architettura botanica per permettere alle viti di prosperare. Così nascono le pergole a bocca di lupo che tracciano labirinti irregolari sul profilo roccioso.
A scoprire le spiagge più belle ci penseranno i vostri compagni di viaggio, voi concentratevi sulla terra, quella scura vulcanica di Santorini. E sui suoi vini: ecco i migliori dell'isola.
Un tempo i metodi di viticoltura erano tanti: non c'erano solo le spalliere o gli alberelli, ma tanti altri modelli ormai difficili da incontrare. Questo è la bellussera del Piave.
Un arcipelago vulcanico e i suoi vini. Malvasia delle Lipari, corinto nero, nocera. Sono gli autoctoni che tra le isole e la terraferma caratterizzano questa parte di Italia.
Nulla racconta meglio la storia, la cultura, i sapori veri di un territorio, di un vino realizzato con le uve che da secoli fanno parte di una specifica tradizione agricola. Parliamo del vino prodotto sul Mongibello, ovvero l'Etna.
Un autoctono d'Abruzzo praticamente sconosciuto: la cococciola. Si coltiva nella provincia di Chieti, in pochissimi comuni, ma qualche tracci asi trova anche nell'area nord della Puglia. Effetti della transumanza
Fivi, ovvero Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti: gli artigiani della vite e del vino si sono riuniti a Piacenza, nella mostra-mercato che ha portato in assaggio oltre 2.000 etichette. Quali? Leggete qui
La rinascita della viticoltura dell'Etna passa anche attraverso questo vitigno: il carricante. Un autoctono a bacca bianca che costituisce la base principale dell’Etna Bianco Doc.
Dalle sue origini a oggi, lo Champagne non perde di fascino. È stato celebrato giovedì 8 ottobre a Milano, dal Comité Champagne. Gli assaggi più interessanti? Leggeteli qui