“Ufficialmente la mia famiglia imbottiglia grappa sin dal lontano 1908, ma posso dire con certezza che è dall’800 che i Bonollo si occupano di distillati e sono orgoglioso di poter essere oggi parte di un’azienda che prima di tutto rappresenta un pezzo di storia”.
Imperial Taste Of Amarone Barrique
Tra le vallate delle Prealpi vicentine la sua famiglia, a partire dal bisnonno Giuseppe, ha sempre cercato di mantenere viva una tradizione che per quelle terre è sacra. La grappa è un rito, qualcosa che va ben oltre il piacere di un
bicchierino di distillato di vinacce. Sono tante le tappe da ripercorrere lungo la storia di questa azienda: nel 1972 viene prodotta la prima Grappa di Friularo, il fiore all’occhiello della tradizione aziendale, ottenuta dalla distillazione in purezza della vinaccia proveniente dal più tipico dei vitigni del conselvano; poi c’è il 1999, quando con la quarta generazione dei Bonollo viene introdotto il cosiddetto sistema SUB, il Sistema Unico Bonollo.“Si tratta di una logica di produzione - spiega Elvio Bonollo - un misto di tecnologia e tradizione che abbracci la modernità dei macchinari, le tecnologie più avanzate, al servizio però dell’esperienza umana di una famiglia che da oltre cento anni produce distillati. Il risultato deve essere un prodotto ‘gentile’ per poterne apprezzare ogni sfaccettatura”. La prima cosa è la qualità della vinaccia, selezionata e prelevata dopo la vinificazione e quindi portata in distilleria.
A questo punto viene elaborato in condizioni anaerobiche, come fosse ancora nel mosto, in maniera che nessun batterio possa danneggiare la qualità della materia prima”.
Grappa of Ligneum
Altri spunti sulla grappa e su altre distillerie italiane li troverete in edicola a gennaio nel nuovo numero del Gambero Rosso: si parlerà della degustazione del distillato, di abbinamenti, di storia, del futuro del comparto e di questo affascinante prodotto che dovremmo imparare a conoscere, se non per il piacere di gustarlo, per il suo inestimabile valore culturale.
13/12/2012