o estero e dell'Ice di New York).
Sul podio dei bianchi l'oro va al Pinot Grigio di Santa Margherita (gruppo Marzotto, un piccolo colosso da 100 milioni di euro di fatturato stimato alla fine di quest'anno. Questo Pinot Grigio viene importato negli Usa dal 1979, grazie all'intuizione dell'importatore italoamericano Tony Terlato, il quale capì subito in un suo viaggio a Portogruaro, sede della cantina Santa Margherita, come questo bianco era ideale per i gusti del consumatore americano. Da 16 anni questo Pinot Grigio domina le wine-list dei ristoranti e nei sondaggi di Wine&Spirit magazine, risulta sempre come “ il vino più popolare e più bevuto” nei ristoranti e nelle steakhouse (costa 40-50 dollari). Un primato che, però, nella grande distribuzione e nelle enoteche deve dividere con un altro PInot Grigio, quello della Cavit (gigante della cooperazione, 70 milioni di bottiglie, 150 milioni di euro di fatturato, al terzo posto nella classifica Mediobanca), che ha un prezzo davvero “low”: tra i 7 e i 9 dollari a bottiglia. Meno della metà di una bottiglia di Santa Margherita che nei wine-store costa tra i 16-19 dollari.
Al terzo posto, ma con tassi di crescita davvero importanti il Prosecco base della Mionetto (16 milioni di bottiglie, 52 milioni di fatturato) che “rischia” nei prossimi 3-4 anni di diventare il numero uno dei vini italiani nei ristoranti e nei wine-store per il prezzo contenuto (9-11 dollari nelle enoteche, 25-30 nei ristoranti).Sul podio dei rossi il Santa Cristina di Antinori (22 milioni di bottiglie, 145 milioni di fatturato, il record della redditività con il 40% di Ebitda) conquista la medaglia d'oro sia nelle enoteche sia nella grande distrubuzione.
“Nel rapporto qualità-prezzo è praticamente imbattibile: costa tra i 9 e gli 11 dollari”, spiega a Tre Bicchieri il direttore dell'Ice di New York, Aniello Musella. Per l'americano medio il Santa Cristina di Antinori è sinonimo di Chianti. "E' un piccolo lusso che ci si può permettere facilmente anche con meno di 15 dollari - ha scritto il Wine Advocade -. Con questa modesta cifra non puoi neanche andare al cinema a New York e un vino francese di pari livello costa almeno il doppio”, ha scritto Wine Advocade.
Sempre sul podio dei rossi, la medaglia d'argento e quella di bronzo vanno a due Montepulciano d'Abruzzo, profondamente diversi: il Tralcetto delle Cantine Zaccagnini di Bolognano, una medium size company da 1,2 milioni di bottiglie (prezzo: 13-15 dollari) e il Citra, un vino “low cost” che deve il suo successo al basso prezzo e alla presenza capillare (molto venduta è la bottiglia da 1,5 litri, prezzo 10-12 dollari). Citra è un consorzio di nove cantine abruzzesi con 5mila soci e circa 10 milioni di euro di fatturato: è cresciuta molto all'estero al punto da scegliersi un “pay off” come “Il vino più versato al mondo”.
Torniamo alla Cantina Zaccagnini: il Tralcetto, inventato dall'enologo Concezio Marulli, è cresciuto in questi ultimi anni allo stesso ritmo del Processo: + 30! L'anno scorso, addirittura, ha fatto registrato un aumento del 40%, grazie ad alcuni contratti con grandi catene di supermercati come Whole Food, Stew Leonard's e Trader Joe's, dove questo Montepulciano non si trova sugli scaffali insieme con le altre bottiglie, ma viene esposto a cartoni o a “castello” di 7-8 metri di altezza.
Ricordiamo che nell'aprile 2003 il Tralcetto ottenne la copertina di Wine Spectator come uno dei migliori vini italiani per il rapporto qualità-prezzo e da allora il tasso di crescita è sempre a doppia cifra.Nel Tri-State (ossia gli Stati di New York, New Jersey e Connecticut, circa 30 milioni di abitanti), dove viene venduto piu' del 60% del vino italiano, il Tralcetto supera il Santa Cristina di Antinori come il rosso italiano più venduto, secondo i dati dei megastore di Whole Food, Stew Leonard's, Corrado (la più grande enoteca del New Jersey), Viscount (il più grande wine-store dello Stato di New York) e anche Sherry Lehman (la maggiore enoteca della città di New York).
Giorgio Morelli
18/07/2012