o oggi, presentando in Senato gli 89 oli finalisti che si daranno battaglia il 31 marzo a Spoleto, l’eccellenza italiana ha dimostrato ancora una volta che il prodotto simbolo del made in Italy non conosce crisi.
Intenso il programma previsto per questa XX edizione, illustrato oggi nel corso di una conferenza stampa alla presenza del presidente del Senato della Repubblica, Renato Schifani, del presidente della Commissione Agricoltura di Palazzo Madama, Paolo Scarpa Bonazza Buora e della senatrice Colomba Mongiello, del consiglio di presidenza del Senato della Repubblica. Si comincia il 26 marzo a Perugia con le degustazioni della giuria nazionale. Incontri che proseguiranno fino a giovedì 29 marzo. Tra le novità di quest’anno anche il coinvolgimento dei patron dei ristoranti italiani certificati di quattro paesi stranieri. Si tratta di: Svezia e Inghilterra, Bulgaria e California negli Usa. Gran finale, sabato 31 marzo quando saranno premiati gli oli che avranno raggiunto i primi due posti nelle due graduatorie finali, degli oli a denominazione di origine e degli oli extravergini, per le singole tipologie: fruttato leggero; fruttato medio; fruttato intenso. Sei i trofei che premieranno il meglio della produzione olivicola nazionale. Prevista l'assegnazione del premio speciale "Amphora Olearia" per la migliore etichetta; menzione speciale per il migliore olio biologico e conferimento del premio Lekythos.
Oltre alla premiazione dei vincitori verrà anche consegnata dalla senatrice Colomba Mongiello, del consiglio di presidenza di Palazzo Madama, una medaglia del presidente del Senato. Un tributo all’impegno dell’Ercole Olivario nella promozione dell’oro verde di qualità nel corso di questi vent'anni.
“La filiera dell’olio d’oliva valorizzata attraverso il premio Ercole Olivario – ha dichiarato oggi Schifani- conferma quanto l’agricoltura sia strategica per il nostro paese. In un difficile momento di crisi come quello che stiamo attraversando, scommettere sulle eccellenze dell’olio d’oliva vuol dire non arrendersi. L’extravergine non solo come volano per l’export agroalimentare nel mondo, dunque, ma anche prodotto principale della nostra terra e motivo di orgoglio per tutti noi, un elemento di unione tra nord e sud”.
Michela Di Carlo
14/02/2012