a a meno di due mesi dal Forum Mondiale sull'acqua che si terrร a Istanbul, in Turchia dal 16 al 22 marzo, secondo il capo dell'Unitร della Fao di Sviluppo e Gestione dell'acqua Pasquale Steduto, che ha fornito i numeri di quella che appare come una guerra annunciata: nel mondo 1,1 miliardi di persone non hanno accesso sufficiente a fonti d'acqua pulita e 2,6 miliardi non dispongono di servizi igienici adeguati.
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''C'รจ un'atmosfera di alto rischio di conflitto - ha detto all'Ansa Steduto - comeย รจ accaduto nel caso dei prezzi''.
La questione dell'acquaย รจ destinata a scoppiare perchรฉ la pressione demografica si farร sempre piรน forte - secondo alcune stime della Fao, entro il 2050 la popolazione mondiale arriverร a 9 miliardi di persone - e la domanda alimentare
globale e la richiesta di energia aumenteranno.
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Gli esperti mondiali del settore sono pronti a sedere al tavolo del Forum Mondiale di Istanbul e a scrivere ''una dichiarazione di intenti su quella che potrebbe diventare l'agenda tecnica dei governi in materia di acqua - ha aggiunto Steduto - la novitร di questo documento sta nel fatto che il governo turco si รจ impegnato a portarla all'esame delle Nazioni
Unite'', dove potrebbe essere ratificato.
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Le crisi, perรฒ, si diffondono piรน velocemente di quanto possano fare gli esiti degli incontri internazionali e sin da ora economie emergenti come India e Cina avvertono i risvolti preoccupanti della scarsita' delle risorse idriche.
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''Molti fiumi cinesi e indiani non arrivano piรน al mare, si stanno prosciugando dopo uno sfruttamento eccessivo - ha spiegato Steduto - la conseguenza sarร un aumento delle importazioni, non potendo piรน soddisfare il fabbisogno alimentare''.
Ma comeย รจ giร accaduto per le materie prime agricole,ย รจ dietro l'angolo la reazione nazionalista, cioรจ ''l'interesse dei singoli Paesi a difendere le proprie risorse - ha proseguito Steduto - dopo questo passaggio ci si renderร conto che l'unico modo di risolvere questo problema globale, passa dalla cooperazione internazionale''.
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E' necessario un cambio di rotta, partendo dal settore agricolo che, oggi, assorbe il 70% di tutta l'acqua prelevata da laghi, fiumi e falde acquifere.
''Il primo passoย รจ quello di eliminare gli sprechi - ha concluso Steduto - poi quello di aumentare la produttivitร agricola impiegando la stessa quantitร d'acqua. Se si riuscisse a mantenere la stessa
produzione agricola con una riduzione dell'1% nel consumo di acqua, questo si tradurrebbe in un aumento del 10% della disponibilita' di acqua per altri settori''.