Laurie Woolever ha vissuto il mondo dell'alta ristorazione da un punto di vista privilegiato e, allo stesso tempo, complesso. Assistente di Mario Batali tra il 1999 e il 2002 e poi braccio destro di Anthony Bourdain dal 2009 fino alla sua scomparsa nel 2018, Woolever ha lavorato fianco a fianco con due dei personaggi più influenti (e controversi) della scena food internazionale. Oggi racconta questa esperienza nel suo ultimo libro, Care and Feeding, una riflessione sincera e priva di filtri sulle luci e le ombre della sua carriera, sull'essere donna in un settore dominato dagli uomini, e sulle dinamiche di potere che spesso segnano il mondo della ristorazione.
Chi è Laurie Woolever
Cresciuta nello stato di New York, Woolever si trasferisce a Manhattan con l'ambizione di diventare scrittrice, ma si ritrova ben presto attratta alla cucina professionale, spinta dall'idea – rivelatasi poi ingenua – che sarebbe stata un'esperienza divertente e stimolante. Cambiando rotta, si iscrive alla scuola French Culinary Institute. La realtà si dimostra presto ben diversa: il lavoro in un ristorante di livello è massacrante, l'ambiente è competitivo e senza tregua, ma è proprio questa intensità a esercitare su di lei un'attrazione quasi magnetica. «Sono stata attratta dal settore perché avevo quest'idea sbagliatissima che sarebbe stato divertente. Il tipo di idea vaga che avevo di tutti che si riunivano in cucina, cucinavano, ascoltavano musica, era sbagliatissima. Sono contenta di averla avuta, perché penso che se avessi capito davvero cosa fosse la cucina professionale, sarei stata troppo spaventata. Probabilmente avrei cambiato idea persino sull'andare a scuola di cucina».

Il lavoro nelle cucine di Mario Batali
Quando inizia a lavorare da Babbo, il celebre ristorante di Mario Batali, l'energia è alle stelle. Siamo nel 1999, e Babbo è sulla bocca di tutti, la stampa gastronomica lo celebra, i VIP lo frequentano e il personale ha la consapevolezza di trovarsi nel cuore pulsante di una rivoluzione culinaria. Prima in cucina, e poi come assistente dello chef-patron, Woolever si occupa di compiti organizzativi, editoriali e logistici, muovendosi tra la gestione degli impegni del celebrity chef e il coordinamento di vari progetti. Ma dietro il glamour del ristorante più influente della scena gastronomica newyorkese, la fatica è estrema e le tensioni tra cucina e sala sono costanti: da una parte, i cuochi affrontano turni estenuanti senza il beneficio delle mance; dall'altra, il personale di sala guadagna di più grazie ai clienti generosi e si muove in un ambiente apparentemente più confortevole. È una competizione sotterranea che alimenta rivalità e frustrazioni.
Il settore a predominanza maschile
Con il tempo, Woolever prende coscienza anche di un altro aspetto di quel mondo: le dinamiche di potere tra uomini e donne. Rileggendo i suoi vecchi diari, si trova a riflettere sui comportamenti di Batali nei confronti delle donne, episodi che all'epoca aveva registrato con una certa superficialità, quasi come fossero parte del sistema. «Sapevo fin dal primo giorno che Mario sarebbe stato molto incline al flirt, che avrebbe oltrepassato i limiti e detto cose fuori luogo», dice nel libro. Racconta anche di aver provato a mettere dei paletti quando si è sentita a disagio, ma anche della paura di esporsi in un ambiente in cui il potere era completamente sbilanciato. Il concetto stesso di denunciare non era nemmeno contemplato all'epoca: non c'erano esempi di ribellione, né la percezione che sarebbe stato possibile farlo senza mettere a rischio il proprio futuro.
Un (quasi) decennale sodalizio
Lasciatasi alle spalle Babbo e Batali nel 2002, nel 2009 Woolever diventa l'assistente personale (o come si autodefinisce, il luogotenente) di Anthony Bourdain, un'icona che in quel momento stava ampliando la sua influenza ben oltre il mondo della ristorazione. Se già i libri – a partire dal primo leggendario Kitchen Confidential – avevano conquistato una enorme platea, è con la televisione che Bourdain diventa un fenomeno globale. Woolever lo affianca nella scrittura, nella ricerca e nella produzione, collaborando a progetti editoriali e televisivi che spaziano dai viaggi gastronomici alla cultura internazionale. Nel corso degli anni, il loro rapporto si trasforma in una solida intesa professionale, un equilibrio tra la sua esigenza di struttura e metodo e l'irrefrenabile spirito libero di Bourdain. Il successo di show come Parts Unknown lo eleva a figura quasi mitologica, tanto che, il giorno della sua scomparsa, il mondo intero gli rende pubblicamente omaggio. Per Woolever, lavorare al fianco di un uomo così carismatico e brillante è stata un'esperienza formativa e irripetibile, ma anche un'immersione in un universo fatto di eccessi, pressioni e continue sfide personali.
Il punto di svolta, nel bene e nel male
Il libro di Woolever ripercorre gli eventi del 2017 e 2018, anni che segnano un punto di svolta non solo per il mondo della ristorazione, ma anche per la vita personale dell'autrice. Nel dicembre 2017, Mario Batali viene travolto dalle accuse del movimento #MeToo, mentre pochi mesi dopo Anthony Bourdain muore suicida, lasciando un vuoto nel mondo della cultura gastronomica. Per Woolever, è un periodo di profonda crisi: la fine del suo matrimonio, la perdita del lavoro con Bourdain e il crollo improvviso dei suoi punti di riferimento la portano a un momento di smarrimento totale. Poi, con pazienza e perseveranza, si ricostruisce pezzo per pezzo, pubblicazione dopo pubblicazione, libro dopo libro. Nel 2021 Woolever rilascia Bourdain: The Definitive Oral Biography, una biografia che raccoglie testimonianze di amici, familiari e colleghi per offrire un ritratto intimo e completo della vita del compianto personaggio.

Il libro di memorie
Oggi, guardando indietro, Woolever non rinnega nulla. Il suo percorso l'ha portata a lavorare con alcuni dei più grandi nomi del food e, nonostante gli alti e bassi, le ha dato un bagaglio di esperienze unico. Il libro Care and Feeding è il suo modo di mettere ordine tra i ricordi, raccontare la sua verità e offrire uno sguardo senza retorica su un mondo tanto ammaliante quanto spietato. Una riflessione sul fascino e il lato oscuro della ristorazione. Ma anche l'autoritratto schietto, divertente e a tratti devastante di una donna che si fa strada nel mondo della ristorazione, in lotta con la dipendenza da alcol e stupefacenti, testimone di una resa dei conti culturale, e facendo fronte a una tragedia inaspettata. Woolever riconosce di aver vissuto in un mondo di adrenalina pura, fatto di pressioni costanti e soddisfazioni intense, tutto condito dall'energia frenetica della cucina. Un aspetto che, a suo avviso, accomunava molti dei protagonisti di questa industria, compresi Batali e Bourdain, due figure tanto brillanti quanto segnate da lati autodistruttivi.