I 10 migliori Nero d'Avola sotto i 20 euro scelti dal Gambero Rosso

17 Mar 2025, 18:12 | a cura di
Tra i tanti vitigni siciliani, un ruolo da protagonista spetta di sicuro al nero d'Avola da cui si ottiene il vino omonimo in versioni più immediate, da bere giovani a quelle più complesse, da invecchiamento. Ecco le etichette che secondo noi sono le migliori per rapporto qualità-prezzo.

È sotto gli occhi di tutti, nonostante ci sia qualcuno che sembri non rendersene conto: il cambiamento climatico ha portato a un aumento delle temperature che sta cambiando, più rapidamente di quanto non si pensi, l'approccio verso l'agricoltura e le coltivazioni. Ci sono zone che subiscono maggiormente queste variazioni. Una di queste è la Sicilia, dove da ormai qualche anno si assiste a una sorta di incipiente "tropicalizzazione" delle colture: mango, avocado, persino il caffè oggi possono essere "made in Trinacria".

Chi rischia in tutto ciò? Ovviamente le colture tradizionali e non è necessario che siamo noi a ricordare quanto tradizionale siano la vite e l'uva in quest'isola che è stata crocevia della storia del Mediterraneo. E quindi anche crocevia di varietà che hanno trovato ospitalità sulle coste e nell'entroterra siciliano e che a loro volta sono partite per colonizzare altri lidi.

Il nero d'Avola. L'origine del vitigno

Tra le più tipiche delle uve siciliane, senza dubbio possiamo annoverare il nero d'Avola. Che però fino alla fine dell'Ottocento non si chiamava così. Era conosciuto infatti come calabrese, anche se effettivamente sembrerebbe non avere nulla a che fare con la regione dall'altra parte dello Stretto. Gli studiosi propendono per una suggestiva ipotesi: quel nome sarebbe derivato dall'italianizzazione del termine dialettale "calavrisi", dove "cala" sta per uva, mentre la seconda parte della parola farebbe riferimento al paese di Avola: insomma come a dire "uva avolese".

La sua origine infatti non è messa in discussione: dal piccolo centro del Siracusano, l'uva si sarebbe diffusa poi tra Noto e Pachino e in seguito in quasi tutta la regione. Come in molte altre storie di vitivinicoltura del centro-sud, anche il nero d'Avola ha vissuto nel passato una fase in cui veniva coltivato per avere tanta quantità con cui poi produrre vini da taglio.

La seconda vita del Nero d'Avola

Oggi invece è una delle bandiere della vitivinicoltura siciliana e la sua importanza si evince anche dalle recenti sperimentazioni messe in campo per dare un'ulteriore prospettiva al vitigno, cercando di ricavarne prodotti non troppo alcolici e più vicini ai gusti contemporanei che prediligono freschezza e basse gradazioni, tentando così di contrastare in qualche modo i risultati del riscaldamento climatico citato in apertura.

I Nero d'Avola dal migliore rapporto qualità-prezzo

Il nero d'Avola si presta tanto alla produzione di vini per un consumo immediato, soprattutto quando l'ampia fragranza fruttata viene mantenuta perfettamente integra dalla lavorazione in acciaio, quanto alla produzione di etichette più ambiziose, da lasciare invecchiare per qualche anno, rossi che poi acquisiscono tridimensionalità e profondità. Ve ne forniamo qualche esempio con la lista che segue, in cui troverete i migliori Nero d'Avola sotto i 20 euro recensiti nelle guide Berebene Vini d'Italia 2025 del Gambero Rosso.

L'azienda Valle dell'Acate sorge presso l'antico Feudo Bidini, sulle colline che accompagnano il corso del fiume Dirillo. Ci ha convinto profondamente il Moro '21, Nero d'Avola dal color rubino brillante con riflessi granata, espressivo al naso, con note di more e lamponi che si fondono alla macchia mediterranea e alla fava di cacao; ha un tannino importante, ben inserito nella triade sapidità-freschezza-frutto.

Vigneti e cantina della famiglia Morgante si trovano a Grotte, una zona collinare dell'entroterra agrigentino a una ventina di chilometri dal mare. Sempre di buon livello il loro Nero d'Avola che nella versione 2022 ha un piacevole profilo olfattivo di frutti di bosco, amarena, un tocco di liquirizia, alloro e grafite. Morbido e vellutato il sorso, ricco di frutto ben bilanciato dai tannini e dall'acidità, mentre nel finale fa capolino una nota speziata di pepe bianco.

Principi di Butera, la tenuta siciliana della famiglia Zonin, si trova a Butera, nell'entroterra siciliano, un territorio caratterizzato da suoli bianchi ricchi di calcare. Di buon livello il Nero d'Avola Amira '22, dalle sensazioni olfattive che rimandano a frutti di rovo, erbe mediterranee, capperi, inchiostro. Solido e saldo il palato, dal frutto succoso ben intercettato da una vitale acidità e sostenuto da tannini ancora piacevolmente ruspanti.

CVA Canicattì, cantina cooperativa di qualità, è una pregevole realtà che conta su oltre 300 soci e su vasti vigneti che si estendono all'interno della provincia di Agrigento. La stella polare che anima la maison fa fulcro su una vitivinicoltura di precisione, volta a esaltare i diversi vitigni nel rapporto con i differenti terroir. Molto buono Centuno '21, Nero d'Avola tradizionale che sa di cappero, sottobosco e frutti neri, piacevole e succoso alla beva.

Un'azienda, quella della famiglia Alagna, che risale ormai a più di 75 anni fa. Dagli oltre 50ettari di proprietà, siti fra Marsala, Mazara del Vallo, Salemi e Trapani, arrivano in cantina uve di pregio che danno vita a innumerevoli etichette; molto significativo il comparto dei Marsala. Notevole il Nearì '23, che invece è un Nero d'Avola di carattere e tradizione, tipico nelle sue note di cappero, humus e frutti neri, e piacevole alla beva.

foto di www.facebook.com/casealte/

Quest'anno l'azienda Case Alte della famiglia Vaccaro ha visto portare alle nostre degustazioni finali il Nero d'Avola 16 Filari '22: è intenso ed elegante nelle note di cioccolato e spezie, ha polpa e persistenza.

 

foto di www.facebook.com/FeudidelPisciotto

Vini molto eleganti e territoriali quelli proposti quest'anno alle nostre degustazioni dalla cantina siciliana Feudi del Pisciotto, del gruppo Domini di Castellare. Il Nero d'Avola Versace '22, fitto e fruttato al naso, teso, agile e di grande persistenza al palato, è arrivato alle degustazioni finali per la guida Vini d'Italia 2025.

 

foto di www.facebook.com/baronesergiowines/

La nobile famiglia Sergio coltiva la vite ormai da ben tre secoli nella bella tenuta di Pachino in Val di Noto,  territorio particolarmente vocato alla coltivazione del nero d'Avola. Vitigno che dà vita al Sergio '22, un vino dall'invitante bouquet di frutti di rovo, ciliegia, dai freschi rimandi balsamici, poi arancia rossa e liquirizia. Di buona struttura al palato, brilla per la dolcezza del frutto e dei tannini ben supportati da una ricca e vivace acidità.

Nel segno del vino secondo natura e della biodinamica, Biscaris è una piccola azienda dal felice taglio artigianale adagiata nella rigogliosa valle dell'Acate. Il Vittoria Nero d'Avola '23 è un vino dalla forte personalità, contrassegnata da sfumature eleganti di ciliegia e amarena che virano su rinfrescanti toni balsamici; molto piacevole, mostra tannini deliziosamente vivaci..

Ha raggiunto le nostre finali il Vittoria Contesa dei Venti '22, Nero d'Avola solare nel bouquet mediterraneo, elegantissimo nel frutto rotondo e serico. Donnafugata, l'azienda della famiglia Rallo avanza nel suo percorso di crescita con numeri strepitosi, forte della presenza in quattro terroir imprescindibili per l'enologia siciliana d'eccellenza: Contessa Entellina, l'isola di Pantelleria, il Vittoriese del Cerasuolo e l'Etna. Il cuore operativo resta la storica cantina di Marsala; continua la fruttuosa collaborazione con Dolce & Gabbana, che firmano Isolano e Cuordilava, Etna Bianco e Rosso e Rosa, blend di nerello e nocera a Doc Sicilia.

 

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