C'è dell'innocuo spoiler in questa breve riflessione sul ruolo del cibo nell'ultimo film di Paolo Genovese, che dopo la mirabolante cena dei Perfetti sconosciuti (a nostro parere di inarrivabile finezza e originalità) ha di nuovo sbancato i botteghini con una godibile e ritmata commedia corale sui grovigli cerebrali di due individui al primo appuntamento FolleMente, appunto. Ma non vi sveleremo niente che possa togliervi il piacere della visione del film uscito il 20 febbraio scorso, 97 minuti snelli, arguti e sincopati di esilaranti botta e risposta fra i 10 protagonisti della fatidica serata.

Cosa succede nelle affollate menti dei protagonisti
La faccenda è la seguente: Lara (Pilar Fogliati) e Piero (Edoardo Leo) si sono incontrati e si sono piaciuti - presumiamo, dato che tutto si svolge nello spazio di una sera che inizia tra un mazzo di fiori, un atroce dilemma sul preservativo e uno, ancora più atroce, sull'outfit più consono per l'occasione - e Lara lo invita a cena. Nel suo appartamento, perché «vuoi mettere la tranquillità di una sera a casa con il casino dei ristoranti». In realtà di casino ce n'è a palate, ma non nel sottotetto bohémien dove abita lei, appassionata restauratrice di mobili antichi, bensì nelle rispettive teste dei protagonisti, dove quattro Leo e altrettante Lara litigano, scalciano, cantano cover dei Queen, lanciano frecciate e si divertono alle spalle (anzi, nelle scatole craniche) dei due provocando pure qualche gaffe non richiesta (tipo, «ci sdraiamo a tavola?»). Come se non bastassero l'imbarazzo e le manovre maldestre che si attutiscono solo dal primo bicchiere di vino in poi.

Lara è razionalità e lotta per i diritti delle donne (nelle vesti di Alfa, interpretata da Claudia Pandolfi), ma anche disinibita sensualità (la languida Trilli di Emanuela Fanelli), sognante romanticismo (Valeria Puccini nelle vesti della dolce Giulietta) e anima libera e un po'punk, quella di Scheggia (Maria Chiara Giannetta). Quanto a Leo, i logorroici coinquilini del suo cervello sono il Professore (Marco Giallini), "castrante" voce intellettuale, Valium (Rocco Papaleo), cinico e disamorato, Eros (Claudio Santamaria), il grido del testosterone, infine Romeo (Maurizio Lastrico), la parte più fragile e sensibile.

A tavola lasagne e vino rosso
Il summit conclusivo e decisivo tra gli otto avverrà dopo una cena a base di lasagna (fatta in casa da lei? Nessun commento in merito perché il vino è già entrato in circolo e il cibo trasloca in periferia), focaccia sbocconcellata in piedi, gelato mangiato per terra dopo aver - finalmente - fatto l'amore, e qualche incidente di percorso equivoco: la telefonata disperata della figlia di lui, "ostaggio" di un pigiama party non gradito, la citofonata a ciel sereno dell'ex di lei, ormai pronto a lasciare la moglie. Ma i cortocircuiti mentali si spengono solo a notte inoltrata, quando le voci interiori di Leo e Lara si conoscono e si riconoscono anime gemelle (il Professore e Alfa, Trilli ed Eros, Romeo e Giulietta, Scheggia e Valium), abbassano le armi e addolciscono gli sguardi. Mentre qualcuno esclama: «Io c'ho fame. Ci facciamo un aglio e olio?».
credit Maria Marin (@mariamarinstillph)