«La mia è una storia di numeri e di azzardi, di grafici e di scommesse, di mercati e di finanza. E poi, sulla soglia dei 50 anni, la scelta di abbandonare tutto questo per inseguire il "piano A". Senza sapere ancora, però, in cosa consistesse questo piano A». A raccontarci il cambio di vita e la passione per l'olivicoltura è Andrea Gentili, titolare dell'azienda umbra Gea 1916 di Bevagna (PG) vincitrice del premio "Novità dell'anno" nella guida Oli d'Italia 2025 del Gambero Rosso.
Il percorso alla ricerca di un "richiamo" dal passato
«Chi si muove curiosando nel mondo di olivicoltori e frantoiani sente spesso racconti di lavori, di passioni, di impegni trasmessi di generazione in generazione. Ma quella non è la mia storia». Quella di Andrea Gentili è invece una storia nella quale l'olivicoltura fa da protagonista solamente negli ultimi anni con l'azienda agricola nata nel 2022. Prima di quell'anno la sua vita è stata assorbita dall'attività di trader sul mercato dei cambi che ha lasciato per inseguire, più che un sogno, una sensazione. La volontà di tornare alle origini, al bosco, al contatto con la natura al quale lo aveva abituato la madre già da piccolo: «Gli anni in cui, bambino, andavo a cercare funghi accompagnato da mia madre, sulle alture attorno al lago Maggiore, sono stati quelli dell'imprinting. Iniziavo a scrutare il sottobosco finché non si rivelava anche a me ciò che a lei era già da tempo balzato agli occhi. È stato allora che il seme è stato piantato, per rimanere dormiente molto, molto a lungo». Una sorta di "richiamo" ancestrale che ha dato la spinta necessaria per un cambio di vita così radicale.

Il recupero di un pezzo di territorio
L'avventura agricola di Andrea Gentili passa però anche attraverso il recupero di una zona dove anticamente esisteva un piccolo villaggio ormai abbandonato. «Anni fa, immerso fra fitti castagneti e raggiunto da sentieri diroccati, ho acquistato i resti di un piccolo antico villaggio che era stato abbandonato nel Seicento, quando l'arrivo della peste aveva spinto gli abitanti a trovare rifugio verso la montagna. I precedenti proprietari, che avevano acquistato quei ruderi per abbatterli e farne casette a schiera, sono improvvisamente falliti. Io l'ho voluto interpretare come una sorta di ribellione del bosco che si opponeva a un destino che non era stato ancora scritto».
Oggi la proprietà di Gentili è una bella realtà nel cuore della Valle Umbra, su un'altura a ridosso di Bevagna, uno dei Borghi più belli d'Italia, che si sviluppa su 140 ettari di terreno di cui 17 coltivati a olivi con 4.500 alberi di varietà autoctone e non come Moraiolo, Frantoio, Leccino, San Felice e Pendolino.
I progetti per il prossimo futuro
Il lavoro però non è finito qui e non si limita alla sola produzione di olio: «Mi preparo a trasformare il vecchio agriturismo abbandonato in un luogo dove sia ancora possibile, per ciascuno di noi, sentire il proprio "richiamo". Un luogo che risani le ferite interiori e che aiuti l'uomo a ritrovare l'Uomo», ci racconta il titolare.
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