Chi è Hélène Darroze, la cuoca francese raccontata in Ratatouille

13 Feb 2025, 16:46 | a cura di
Hélène Darroze ha ricevuto premi, omaggi cinematografici e perfino una Barbie a lei dedicata. Ma il suo cuore è in cucina, tra Francia, Gran Bretagna e resto del mondo

Qualcuno la potrà riconoscere nella figura di Colette Tatou di Ratatouille, unica cuoca donna nella cucina di Gusteau, ma per gli appassionati Hélène Darroze è soprattutto una grandissima cuoca che ha fatto la storia della cucina francese contemporanea. Figlia d'arte – è la quarta generazione di una famiglia di ristoratori – è in realtà una cuoca di ritorno perché nonostante un'attitudine fortissima verso la cucina, è stata la facoltà di Economia a portarla a Bordeaux, a un centinaio di chilometri da Villeneuve-de-Marsan dove il suo bisnonno nel 1895 ha fondato L’Auberge Le Relais, passato di padre in figlio crescendo costantemente nel corso del tempo.

Gli studi proseguono ma il richiamo della ristorazione si fa sentire: va a Monaco, nientemeno che al Louis XV di Alain Ducasse, ma è decisa a rimanere dietro le quinte, interessata alla parte organizzativa tra scartoffie, uffici e progetti da gestire. Tre anni così, fino a che lo stesso Ducasse la spinge verso la cucina. Paradossalmente, vista la sua storia personale e professionale, il suo è quasi un percorso da autodidatta, costruito sul campo a furia di lavoro e intuizioni, che nel suo caso partono sempre dall'ingrediente, dai sapori, da una certa tonalità lieve e luminosa che fa della sua cucina un intrigante ed elegantissimo fine dining dai richiami familiari. Qualche anno alla guida del ristorante di famiglia sono sufficienti per spingerla a camminare da sola.

Helene Darroze

The Connaught. Foto: Jérôme Galland

Hélène Darroze a Parigi e a Londra

Sceglie le mille luci di Parigi per aprire il ristorante che porta il suo nome, sulla Rive Gauche, nel cuore di Saint-Germain-des-Prés. Una città competitiva che non tarda però ad accoglierla con entusiasmo. È la fine del XX secolo ed Hélène ha 32 anni; in sequenza stretta arrivano la prima stella e poi la seconda, che ancora illuminano l'insegna completamente ristrutturata e rilanciata nel 2019 con il nome di Marsan by Hélène Darroze, a rimarcare le sue origini: il riferimento è allla sua regione natale e ai suoi grandi prodotti, cuore e anima da sempre della sua cucina, selezionati con cura ed elaborati sempre con grande rispetto. Nel 2008 è infatti a Londra, al Connaught Hotel di Mayfair, per costruire una proposta d'autore adeguata a un hotel così leggendario, nel solco di una cucina francese che più che alla grandeur guarda a uno stile più semplice e immediato, legato al sud ovest della Francia, dove sono le sue radici verso el quali non ha mai mancato di tributare un rispetto profondo, intimo, autentico. Così anno dopo anno, definisce una cucina tutta sapore, emozioni, anima. Lo dimostrano i suoi famosi consommé:  un'opera d'arte e di apparente semplicità.

Il tutto senza perdere di vista un'attitudine aesthetic raffinatissima: il suo burro ne sia la prova: un piccolo capolavoro di instagrammabilità. Le prime due stelle le conquista in fretta, per la terza deve aspettare qualche anno in più e una importante ristrutturazione che regala un nuovo e straordinario Chef's Table accanto alla cucina e una sala dedicata all'Armagnac. Nel 2018, in una storica edizione della guida Michelin celebra due nuove tavole a tre stelle, entrambe a Londra, entrambe guidate da donne: Hélène Darroze al Connaught Hotel (presidio tricolore, con executive chef e maitre chef italiani, Marco Zampese e Mirko Benzo, ma anche barman e secondo barman, Agostino Perrone e Giorgio Bargiani) e Clare Smyth con il suo CORE.

Burger Pantxoa de Joia bun di Hélène Darroze ©Gurler Gulben.

Foto: Gurler Gulben

La Barbie, il ristorante in Provenza e la paninoteca

Premiatissima (nominata Cavaliere della Legion d'Onore nel 2012, nominata anche Best Female Chef Award di The World's 50 Best nel 2005), volto televisivo, Hélène Darroze è così famosa da essere celebrata con una Barbie con le sue fattezze, ma non si ferma: a Parigi nel settembre 2018 inaugura  Joia, con l'head chef Fulvio Piscedda, nel 2° Arrondissement, moderno bistrot che celebra in modo ancora più esplicito le sue radici con un autobiografismo gastronomico che combina le ricette della sua d'infanzia trascorsa nel sud-ovest della Francia con le ispirazioni che derivano dai suoi viaggi nel mondo, sempre a partire dalla materia prima più possibile locale. Risale invece a luglio 2021 la collaborazione con l'hotel Villa La Coste, vicino ad Aix-en-Provence, in cui si rafforzare il patto d'amore di Darroze con il mondo agricolo e i suoi frutti, veri protagonisti della tavola, in una cucinante qui è prettamente provenzale, come nel menu Passeggiata nei giardini della Provenza. Nel marzo 2023 è infine la volta di Joia Bun, hamburgeria parigina con delivery e take away concepita durante le chiusure pandemiche, ma allo stesso anno risale anche della collaborazione con l'hotel di lusso Royal Mansour di Marrakech in cui ha aperto La Grande Brasserie, un ristorante francese e, l'anno dopo,  la gestione del leggendario ristorante dell'hotel, La Grande Table Marocaine.

Ma cosa ha di speciale Hélène Darroze? Un amore vero, autentico per il cibo, gli ingredienti  locali e francesi che seleziona sempre con attenzione meticolosa e grande sensibilità, in qualunque parte del mondo si trovi, ma soprattutto ha un approccio affettuoso con la cucina: per lei «cucinare è vivere e vivere è cucinare».

Foto: Justin De Sousa

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