Estrarre l'acqua dall'aria. La tecnologia rivoluzionaria che permetterà di fronteggiare le crisi idriche

10 Feb 2025, 12:51 | a cura di
Il sistema consente di estrarre l'acqua dall'aria anche in zone aride e desertiche, bloccando completamente i contaminanti chimici e biologici. La sperimentazione tra i beduini del deserto del Negev

Il primo sistema commerciale per l'estrazione di acqua dall'aria, con una capacità di 1000 litri al giorno, è stato lanciato nel sito di Wadi Atir, nel Negev, zona abitualmente abitata da beduini di lingua araba. Il prototipo H2oll è diventato realtà e un impianto ha iniziato a funzionare in per una prova in questa area desertica per poi poter essere distribuito ai mercati target delle aree interne aride, che sono alla ricerca di nuove soluzioni idriche. La tecnologia di H2oll è nata da un progetto di Eran Friedler e David Broday, due professori della facoltà di Ingegneria Civile e Ambientale del Technion - Israel Institute of Technology di Haifa. A loro si è unito il dottor Khaled Gommed della facoltà di Ingegneria meccanica, nel tentativo di trovare un modo per fornire acqua potabile a tutti e di trovare soluzioni per affrontare un futuro di potenziale scarsità idrica come rivelato anche da un recente rapporto della Commissione europea.

Produrre acqua nel deserto: il progetto a Wadi Atir

Quella che sta coinvolgendo la comunità beduina del Negev e l'International Sustainability Laboratory, un'organizzazione no-profit con sede a New York, è un'iniziativa che ha previsto l'installazione di questa "centrale" per la produzione di acqua e andrà a impattare su vari settori come l'agricoltura biologica, l'allevamento di pecore e capre, la produzione di prodotti caseari, la coltivazione di piante medicinali e lo sviluppo di una linea di prodotti sanitari e cosmetici. Il progetto comprende anche un centro visitatori, formazione ed educazione ed enfatizza l'ecologia, l'innovazione sostenibile e l'integrazione di tecnologie verdi.

Il vantaggio del sistema H2oll

La tecnologia sviluppata dal prof. Broday e dal prof. Friedler consente di produrre acqua dall'aria anche in zone aride e desertiche, bloccando completamente gli inquinanti chimici e biologici. Un processo che si basa sull'assorbimento a differenza della maggior parte delle aziende del settore che operano sulla base della tecnologia di raffreddamento diretto. Una differenza clamorosa in quanto, mentre la produzione di acqua con il raffreddamento diretto richiede almeno 10 grammi di vapore acqueo per chilogrammo d'aria, la tecnologia di assorbimento di H2oll consente di produrre acqua anche nelle zone desertiche, quando la quantità di vapore acqueo nell'aria è ridotta della metà - circa 5 grammi di vapore acqueo per chilogrammo d'aria.

Il problema della scarsità di acqua potabile

Secondo il rapporto delle Nazioni Unite per il 2023, circa 3,5 miliardi di persone soffrono della mancanza di acqua potabile per almeno un mese all'anno. La questione dell'accesso all'acqua potabile compare in molti dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dalle Nazioni Unite, tra cui la realizzazione del diritto di tutti all'acqua potabile, la salute per tutti, la riduzione delle disuguaglianze, la gestione del cambiamento climatico e delle sue conseguenze. L'obiettivo fissato dalle Nazioni Unite è l'acqua pulita per tutti fino al 2030. La crisi idrica non è limitata ai Paesi del terzo mondo. Circa il 60% dell'acqua potabile di Los Angeles, ad esempio, viene importata, mentre in Europa l'acqua finisce nei fiumi ed è costantemente inquinata. Il mercato dell'acqua in bottiglia genera attualmente circa 363 miliardi di dollari all'anno, e H2OLL intende farsi largo in questo enorme mercato offrendo una soluzione migliore in termini di salute, prezzo e tutela dell'ambiente.

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