La Fête du Citron, che ogni anno attira a Mentone più di 200 mila visitatori, è uno degli eventi invernali più popolari della Costa Azzurra. Sono una quindicina di giorni (dal 15 febbraio al 2 marzo) che hanno come protagonista il limone di Mentone IGP, il prodotto simbolo coltivato sulle alture che circondano la località francese.
Carri, composizioni monumentali e degustazioni
Le montagne che si innalzano fino a mille metri immediatamente a ridosso della costa proteggono questo tratto di litorale dai venti freddi settentrionali regalando alla cittadina sul confine italiano il clima più mite di Francia. La festa ha i momenti più spettacolari con le grandi sfilate dei carri (qui li chiamano corsos) che la rendono simile a un carnevale dove protagonisti sono gli agrumi. Immancabile è poi la visita (l'accesso è libero) alle monumentali e spettacolari composizioni di limoni e arance nei Giardini Biovès, ogni anno su un tema diverso. Il Salone dell'artigianato e i chioschi posizionati a fianco delle coloratissime installazioni sono l'occasione per conoscere i coltivatori e i produttori che utilizzano i limoni di Mentone per ottenere confetture, liquori, olii, birre, pasta fresca e altri prodotti tipici.
I segreti dei limoni della Costa Azzurra
Laurent Gannac è uno dei coltivatori che hanno contribuito a salvaguardare la cultura agrumicola sui terrazzamenti a picco sul mare. "Gli agrumi sono documentati in quest'area che apparteneva ai principi Grimaldi di Monaco a partire dalla fine del XV secolo, anche prima nella vicina Liguria dove erano stati portati dal Vicino Oriente dai navigatori genovesi" ci spiega Gannac che incontriamo in uno dei suoi appezzamenti terrazzati dove, oltre ai limoni di Mentone, coltiva clementine, cedri, pompelmi, caviale di limone, kumquat, yuzu. L'agrumicoltura si sviluppa in modo esponenziale a partire dalla metà del XVIII secolo, tanto che - racconta Gannac - "i navigatori che passano davanti alla costa descrivono delle vere e proprie foreste di limoni".
Viene istituita una vera e propria Magistratura che legifera e sorveglia la produzione e la raccolta, proteggendo i piccoli produttori ed equilibrando i rapporti con i commercianti. Nell'epoca d'oro, vengono esportati 35 milioni di limoni all'anno, verso Inghilterra, Germania, Russia e Nord America. Il limone è usato non solo a scopo alimentare ma anche nelle concerie, nell'industria profumiera e crea un'economia dell'indotto, come quella degli imballaggi.
Il declino e la rinascita di un prodotto identitario
Poi, nel secolo scorso, la coltivazione subisce un declino a favore del turismo e del boom edilizio ad esso legato che toglie spazi all'agricoltura. Sono Laurent Gannac, ora affiancato dal figlio Adrien, e un pugno di altri coltivatori che a partire dagli anni Novanta salvano le coltivazioni e rilanciano la produzione, fino all'ottenimento dell'IGP nel 2015. "Non viene valorizzata una sola varietà di limone ma un'indicazione geografica giustificata da una tradizione multisecolare, da una cultura agricola e da un savoir faire che rischiava di estinguersi" spiega Gannac. Ma in che cosa si distinguono a livello organolettico i limoni di Mentone? "La forma è ellittica, con una scorza molto spessa e dolce ricca di olii essenziali che può anche essere mangiata cruda, come la polpa". Gannac stacca i frutti direttamente dall'albero e li affetta per farli assaggiare ai visitatori che durante la Fête du Citron partecipano numerosi alle visite guidate degli appezzamenti. La sua azienda (Route de Super Garvan 2979) è certificata bio ma, in ogni caso, il disciplinare di produzione prevede il distacco a mano, nessun trattamento chimico dopo la raccolta e vieta l'uso della cera per abbellire il prodotto.
Il limone di Mentone re in tavola e nei negozi
Oggi i limoni possono essere acquistato freschi dai vari produttori, ma sono anche protagonisti nei vari ristoranti della città. A partire dal Mirazur di Mauro Colagreco (3 stelle Michelin) che, come tradizione durante il periodo della Fête du Citron, propone il menù Carnaval des Agrumes (6 piatti, 350 €). L'alternativa meno dispendiosa, ma altrettanto piacevole, è quella di accomodarsi in terrazza (molto spesso il clima permette di mangiare all'aperto anche a febbraio) ai tavoli della Pecora Negra (Quai Gordon Bennet), la pizzeria dello chef italo-argentino di fronte al porto. L'ottima Pizza Citron è un omaggio al frutto d'oro della Riviera. Poi, girando nel centro storico, da non mancare la visita alla Maison Herbin (rue Vieux Collège 2 per le confetture), all' Huilerie Saint-Michel (rue de Bréa 5 per gli olii d'autore) e a Pasta Piemonte (rue Partouneaux 34 per i ravioli ai limoni di Mentone). Info: Ufficio del Turismo di Mentone www.menton-riviera-merveilles.fr