Tutto quello che c'è da sapere sul Dry January, il movimento di astinenza dall'alcol nato nel Regno Unito

15 Gen 2025, 16:41 | a cura di
La campagna del gennaio sobrio, da dodici anni a questa parte, è diventata un movimento globale. Ma non mancano critiche e opposizioni, dalla Francia al dibattito sui suoi reali benefici

Un mese senza alcol. La sfida del Dry January, cominciata ufficialmente come movimento vero e proprio nel 2013, è stata capace di scatenare dibattiti accesi e dividere le opinioni pubbliche di più paesi. Infatti, se molti ne lodano i benefici per la salute, altri, come il presidente francese Emmanuel Macron o il sindaco di Châteauneuf-du-Pape, non esitano a schierarsi contro, difendendo una visione più “colta” del bere. Quel che non sanno è che questo movimento è molto più antico di quanto pensiamo. Un mese di sobrietà nazionale compare nei libri di storia già dal 1942, quando la Finlandia istituì il sober january (raitis tammikuu) per sostenere lo sforzo bellico contro l'Unione Sovietica.

Chi ha inventato il Dry January

Tutto è iniziato quasi per caso. Emily Robinson, giovane britannica, nel gennaio 2011 decise di rinunciare all’alcol per prepararsi a una maratona. Ne scoprì benefici inattesi: maggiore energia, sonno di qualità e un miglioramento generale del benessere. L’esperienza personale si trasformò in una riflessione collettiva quando Robinson si unì a Alcohol change Uk, un’organizzazione benefica impegnata nella sensibilizzazione sui danni dell’alcol. Nel 2013 nasce così ufficialmente il Dry January, con 4mila partecipanti. Undici anni dopo, nel 2024, il numero supera i 215mila iscritti ufficiali, mentre milioni di persone nel mondo adottano spontaneamente la pratica di astenersi dal bere per un mese. Una crescita esponenziale che, secondo Alcohol change Uk, testimonia il crescente interesse verso uno stile di vita più sano e una relazione consapevole con l’alcol.

Anche le celebrità contribuiscono alla popolarità del movimento. L’attore Tom Holland, noto per il ruolo di Spider-Man, ha raccontato come il Dry January lo abbia aiutato a riconoscere un rapporto problematico con l’alcol, portandolo a scegliere la sobrietà permanente e creando una sua linea di birre analcoliche. «Questa è la versione migliore di me stesso», ha dichiarato in un’intervista, ispirando milioni di fan.

La battaglia legale sull’uso del termine

Alcohol Change Uk, l’organizzazione benefica che ha lanciato la campagna Dry January nel 2013, ha cercato di proteggere l’uso del termine registrato nel 2022, inviando lettere di diffida a brand del settore low e no alcol che utilizzavano l’espressione in contesti commerciali. Tra i destinatari, anche Big Drop Brewing, produttore di birre analcoliche, che ha deciso di opporsi legalmente alla mossa. L’Ufficio per la proprietà intellettuale del Regno Unito ha dato ragione all’azienda, stabilendo che Dry January può essere usato in specifici contesti promozionali, riconoscendo l’obiettivo condiviso di sensibilizzare sui rischi dell’alcol e promuovere abitudini più sane. La sentenza ha evidenziato la necessità di collaborazione tra l’ente benefico e i brand del settore, piuttosto che conflitti legali. Alcohol Change Uk, sconfitta in tribunale, è stata inoltre condannata a pagare le spese legali a Big Drop Brewing.

I numeri e i benefici

Secondo uno studio dell’Università del Sussex, partecipare al Dry January porta a benefici significativi: il 71 per cento dei partecipanti dichiara di dormire meglio, il 67 per cento nota un aumento di energia e il 58 per cento perde peso. Non solo: sei mesi dopo la sfida, i partecipanti bevono in media un giorno in meno a settimana, dimostrando un cambiamento duraturo nel comportamento. Ma non si tratta solo di salute fisica. L’88 per cento degli intervistati nel 2018 ha riferito di aver risparmiato denaro durante il mese di astinenza. Tuttavia, non mancano le critiche. Uno studio sulla rivista scientifica inglese the Lancet – discovery science del 2021 sottolinea come l’astinenza temporanea non riduca necessariamente il consumo complessivo di alcol nei bevitori occasionali. Anzi, alcuni partecipanti tendono a compensare bevendo di più nei mesi successivi.

La Francia e il défi de janvier

Mentre però il Regno Unito e gli Stati Uniti abbracciano positivamente la campagna, in Francia il Dry January diventa un terreno di scontro politico e culturale. Lo scorso anno, infatti, Emmanuel Macron, noto amante del vino, si è apertamente schierato contro l’iniziativa, dichiarando che i francesi non hanno bisogno di “essere rieducati” e difendendo quella che definisce una relazione colta e consapevole con l’alcol. Le sue dichiarazioni hanno alimentato polemiche, con critiche da parte di medici e associazioni per la salute pubblica, che vedono nel Dry January un primo passo verso una maggiore sensibilizzazione sui rischi dell’alcol. Ma per molti francesi, rinunciare a un bicchiere di vino a tavola è un affronto alla tradizione e alla cultura nazionale, come dimostrano anche le dure affermazioni di Claude Avril, sindaco di Châteauneuf-du-Pape – una delle più famose regioni vitivinicole francesi – in merito all’iniziativa.

Tom Holland e la sua birra analcolica

Il fenomeno sober curious

Da 12 anni a questa parte il Dry January è diventato molto più di una sfida personale che prima riguardava solo Emily Robinson – la sua ideatrice – e la cerchia iniziale che si era creata dietro il movimento. Anche altre iniziative meno rigide al gennaio senza alcol stanno guadagnando terreno: il movimento sober curious – letteralmente “curioso di sobrietà” – sta facendo sempre più parlare di sé in tutto il mondo (ad esempio nelle battute scambiate nell’ultima popolare stagione di Emily in Paris), spingendo sempre più persone a interrogarsi sul proprio rapporto con l’alcol. Ispirando diverse iniziative non solo nel mese di gennaio, ma anche in quello di ottobre, come il Sober October. Questo ha dato impulso al mercato delle bevande analcoliche, cresciuto del 70 per cento dal 2019 al 2022, secondo i dati di Back Bar Project.

Ma come per ogni cosa, anche per questo movimento è arrivata subito la risposta contraria, e si chiama Come over october: una campagna ideata dalla wine writer Karen MacNeil nata negli Stati Uniti per contrastare il crescente movimento antialcol e promuovere la natura conviviale del vino.

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