Bevande zuccherate sotto accusa: milioni di nuovi casi di diabete e malattie cardiache nel mondo

8 Gen 2025, 07:42 | a cura di
Lo studio di un’università del Massachusetts rivela l’impatto devastante del consumo di bevande zuccherate, aggravando le disuguaglianze sanitarie globali, soprattutto in Africa e America Latina

Dietro quel sorso zuccherino delle amatissime bevande gassate si cela un problema di salute globale che cresce senza sosta. Le bevande zuccherate, simbolo della nostra epoca e della pubblicità aggressiva e ridondante, stanno alimentando un’epidemia silenziosa, con oltre 2,2 milioni di nuovi casi di diabete e 1,1 milioni di malattie cardiovascolari diagnosticati ogni anno. A dirlo è uno studio della Tufts University in Massachussets, pubblicato su Nature Medicine, che getta luce su un problema particolarmente drammatico nei paesi a basso e medio reddito.

Bevande zuccherate sotto accusa

Il consumo di bevande zuccherate non risparmia nessuna parte del mondo, ma le sue conseguenze sono particolarmente gravi in America Latina e Africa. Nel 2020, quasi un quarto (24%) dei nuovi casi di diabete di tipo 2 in America Latina e nei Caraibi è stato attribuito a queste bevande. La situazione è ancora più drammatica nell’Africa subsahariana, dove hanno causato oltre un nuovo caso su cinque (21%) di diabete e l’11% delle nuove malattie cardiovascolari. La crescita è allarmante: dal 1990 al 2020, queste patologie legate al consumo di zucchero hanno registrato il più alto aumento percentuale proprio in questa regione. Colombia, Messico e Sudafrica emergono come gli epicentri di questa crisi: in Colombia, il 48 per cento dei nuovi casi di diabete è stato collegato al consumo di bevande zuccherate; in Messico, questa percentuale scende al 30 per cento, mentre in Sudafrica supera il 27 per cento per il diabete e il 14,6 per cento per le malattie cardiache.

Il paradosso della pubblicità

Le bevande zuccherate, ampiamente promosse attraverso campagne pubblicitarie, si sono imposte in modo massiccio nei paesi a basso e medio reddito, dove le risorse sanitarie per affrontarne le conseguenze sono limitate. Dariush Mozaffarian, direttore del Food is Medicine Institute e co-autore dello studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature, spiega sul Guardian: «Queste comunità consumano prodotti nocivi, ma sono spesso meno equipaggiate per affrontare le conseguenze sulla salute a lungo termine». A peggiorare la situazione, secondo Catherine Kanari, esperta di malattie non trasmissibili per Amref Health Africa, è il ruolo degli influencer sui social media, che promuovono le bevande zuccherate come simbolo di uno stile di vita moderno. «Nei centri urbani, i giovani sono bersaglio di campagne mirate che sfruttano l’assenza di educazione alimentare nelle scuole», osserva Kanari sul quotidiano inglese.

Le conseguenze sanitarie e sociali

Il diabete di tipo 2, strettamente legato al consumo di zuccheri, è una malattia prevenibile che colpisce 830 milioni di persone nel mondo, con una prevalenza nei paesi a basso e medio reddito. Le malattie cardiovascolari, che causano ogni anno 17,9 milioni di decessi, sono responsabili di oltre tre quarti delle morti nei medesimi paesi. Berle regolarmente, spiegano i ricercatori, provoca un rapido aumento della glicemia, favorendo obesità, resistenza insulinica e patologie metaboliche. Le soluzioni possibili? Gli autori dello studio propongono interventi urgenti, tra cui campagne di sensibilizzazione, regolamentazione della pubblicità e tasse sulle bevande zuccherate. Il Messico è stato un pioniere, introducendo una tassa nel 2014, con effetti positivi sul consumo. Tuttavia, Mozaffarian avverte: «C’è ancora molto da fare, soprattutto in America Latina e Africa, dove il consumo resta elevato e le conseguenze gravi».

In Italia, invece, l'iter per la tassazione sulle bevande zuccherate sta risultando piuttosto complicato. La sugar-tax (come la tassa sulla plastica) è stata introdotta con la legge di Bilancio 2020 dal Governo Conte II, ma fino ad oggi è stata oggetto di continui rinvii. Con la manovra 2024 l’ultima proroga è stata fissata a luglio 2025, ma il Governo è al lavoro per trovare la copertura per poter rinviare nuovamente l’entrata in vigore dell’imposta introdotta nel 2020. Affrontare l’epidemia delle bevande zuccherate richiede interventi politici, educativi e sanitari su scala mondiale.

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