Costa 25 euro questo rubrica, il prezzo di due bottiglie di Steinbock Zero trovate per caso in una grande enoteca: Riesling. Ma che bello, un Riesling Pas Dosé (la testa immagina) fatto in Germania. Da provare! Così lo prendo, lo freddo e la sera, con un’amica sommelier, lo apro. Buono, leggero, fragrante, profumato e dritto… Beh, essendo un Riesling tedesco, ci sta che l’alcol sia basso. Anzi, ne è caratteristica fondamentale. In due, sommelier compresa, non troviamo nulla da eccepire a questo vino che alla fine è piacevole, si mostra anche abbastanza evoluto, offre mineralità e sapidità e belle note terziarie… Insomma, un Riesling ben fatto. A 12 euro. Mica male.
Sorpresa, lo Zero non sta per Pas Dosé
Incuriositi dal basso volume alcolico, giriamo la bottiglia e cerchiamo in retroetichetta. Sorpesa: Zero sta per Zero Alcol. Da non credere!! Ci restiamo male, sul fronte dell’orgoglio personale (non solo non abbiamo capito che fosse un dealcolato, ma neppure conoscevamo l’etichetta), ma al tempo stesso anche bene per la sorpresa in un mondo che di sorprese non è che ne offra poi più tante.
Superato lo “choc”, approfondiamo. E scopriamo che l’etichetta è frealizzata da Martin Foradori per la sua cantina Hofstätter, sede a Termeno (Tramin) in Alto Adige. Anche il vino è stato prodotto in Germania: perché in Italia non è legale dealcolare un vino, ma si può agire solo sul mosto prima che fermenti. Così, visto il doppio cognome, Martin Foradori ha realizzato il progetto alcool free con dei suoi parenti tedeschi che campeggiano in retroetichetta. Beh, almeno Lollobrigida sarà contento! Chissà se lo abbia mai assaggiato questo vino. Il quale vino, confermano esperti di dealcolati, sembra essere il migliore tra gli alcol free in commercio nel mercato globale.
La prova del 9 con un grande critico
Va beh, fin qui siamo ai primi 12 euro del costo di questa rubrica. Gli altri 12 sono per una seconda bottiglia. Per fare una divertente prova del 9. Andiamo a cena con un amico, un grande (ma grande) degustatore che gira (e beve) il mondo e verso cui la stima è totale. Complice un amico, ci facciamo portare una bollicina di aperitivo: spumante, che ovviamente è lo Steinbock Zero. Espressione rilassata e soddisfatta al primo approccio nasale, meno rilassata all’ingresso in bocca… Poi – senza però dire nulla – l’occhio del degustatore si solleva e mi centra… Senza dire nulla. “ Non male, eh”, sorrido… Ma lui mi guarda, alza gli occhi e mugugna un “Mmmhhh...” che parla da sé… “Non lo sento… che ha ‘sto vino?”. Alzo le mani, gli sparo un sorriso e confesso: “Cosa non ha! È senza alcol...”. E tutto finisce in cazzeggio…
La morale: se volete alcol, "sprizzate" con Vodka!
La morale di questa favoletta? Non ne ha, perché non è una favola. Però, anche se non è una favola, ha un lieto fine: versiamo nel Riesling un goccio di Vodka e mezza fettina di limone. Che bello! Non solo è buono, ‘sto Steinbock, ma è pure sprizzabile… Non è poco per uno Zero!