A Roma c'è un'organizzazione che prepara migliaia di pasti caldi all’anno per chi ne ha bisogno

25 Dic 2024, 10:22 | a cura di
Nella Capitale il Circolo San Pietro gestisce le Cucine Economiche, tre mense destinate ai bisognosi in tre quartieri differenti della città

Via della Lungaretta 91b (Trastevere); via Mastro Giorgio 37 (Testaccio); via Adige 11 (quartiere Trieste): questi sono gli indirizzi delle tre Cucine Economiche del Circolo San Pietro di Roma. Tre luoghi dove poter trovare un pasto caldo e il conforto umano garantiti da centinaia di volontari che da oltre un secolo si battono per gli ultimi di Roma.

La minestra del Papa

Come suggerisce il nome, il Circolo San Pietro è un’organizzazione cattolica, profondamente legata al Vaticano. Fu fondata a Roma nel 1869 da un gruppo di giovani, su impulso di Pio IX, che affidò loro l’impegno di assicurare un pasto ai poveri di Roma. Impegno mantenuto dal Circolo nell’arco di 155 anni, tra due guerre e i grandi cambiamenti della città e dell’Italia, tanto da essere noto nella Capitale come "la minestra del Papa". Nel 1877 furono istituite le vere e proprie mense e il Pontefice donò al sodalizio le pentole degli Zuavi, battaglione pontificio disciolto dopo il 1870.

Dal punto di vista legislativo il Circolo San Pietro è una no profit e per sostenersi, oltre a raccogliere il 5xmille, donazioni da privati e far virtù del volontariato, partecipa al Programma di Aiuti Europei agli Indigenti. In qualità di Organizzazione partner Territoriale, OpT, provvede alla distribuzione di aiuti alimentari cofinanziati dal Fondo e all’erogazione di misure di accompagnamento per sostenere le persone in condizione di bisogno. Il Circolo gestisce diverse strutture di accoglienza e centri operativi a Roma, dai ricoveri per senzatetto (l’Asilo Notturno si trova in Vicolo di Santa Maria in Cappella, 6) alle mense denominate Cucine Economiche.

L'Esposizione di Natale

Uno dei modi in cui si finanziano le attività del Circolo è l’Esposizione di Natale: una sorta di mostra mercato attiva a fine novembre di ogni anno, che, all’interno di Palazzo San Calisto, funge da momento di raccolta fondi grazie alla generosità di soci e amici dell’organizzazione. Nell’ultima edizione sono stati protagonisti anche i cosiddetti "piatti della gratitudine”, una selezione delle centinaia di piatti che negli anni ‘20 Richard Ginori produsse e donò alle Cucine Economiche per servire pasti ai bisognosi.

Le Cucine Economiche di Roma

Sono circa 40 mila i pasti preparati nell’arco dell’anno dalle tre Cucine Economiche di Roma. Un riferimento importantissimo per chi vive in strada, italiani e stranieri, spesso irregolari, per chi entra ed esce dal carcere - una delle sedi storiche è nei pressi di Regina Coeli - ma anche per chi sperimenta forme di povertà “nuove”, dai giovani disoccupati agli anziani soli e senza sostegni economici.
I buoni pasto vengono distribuiti gratuitamente alle parrocchie, che fanno praticamente da tramite tra le persone assistite e le Cucine Economiche. I sostenitori del Circolo possono anche acquistare dei buoni pasto alla cifra simbolica di 2.50 euro da donare a chi è in difficoltà. Comunque chi è sprovvisto di buono viene accolto: «Il nostro obiettivo è garantire un pasto e accoglienza per tutti» racconta il professor Augusto Pellegrini, Responsabile di Cucine Economiche, che ci tiene a sottolineare come la componente umana dei volontari che accolgono e ascoltano gli assistiti sia fondamentale quanto servire il pasto.

Come funzionano le mense

Le Cucine Economiche di Testaccio e Trastevere sono aperte solo a pranzo, dalle 12.00 alle 13.00, dal lunedì al sabato, servite da un catering esterno, con una formula di self service che permette agli avventori di scegliere tra diverse proposte di primi, secondi e contorni. La terza mensa, quella di via Adige, è invece l’unica aperta tutta la settimana, domeniche e festivi inclusi, sempre attiva solo dalle 12 alle 13: «Ma spesso apriamo le porte prima, per permettere a quanta più gente possibile di fruire del pasto facendo più turni». «Con i 30 coperti disponibili della sala - ci racconta sempre Pellegrini - arriviamo anche a servire 80 pasti in un giorno».

I menu delle feste in via Adige

La Cucina Economica di via Adige ha anche un'altra particolarità: il lunedì, il martedì e la domenica (o i festivi) non è il catering a fornire i pasti, ma sono i soci volontari e le volontarie (in maggioranza), provviste di certificazione Hccp, a cucinare per gli ospiti. Questo permette di far fronte in maniera più agevole ai momenti di maggiore affluenza (solitamente la domenica, giorno in cui non c'è bisogno di portare il buono), con un menu che cambia anche in base alla generosità di enti, mercati e aziende che donano prodotti alimentari.  In questo Natale (ma anche nel pranzo di Capodanno), dopo l'antipasto di salumi e formaggi, sono i tortellini in brodo e l'abbacchio con patate al centro del menu; a Santo Stefano, in tavola crostini, scelta tra lasagna al ragù e lasagna al pesto, quindi arrosto con patate; mentre nel pranzo del 31 dicembre l'anno solidale terminerà con tortelli alla zucca e Castelmagno e pesce in crosta di patate. I dolci natalizi, ovviamente, a far da immancabile chiusura in tutte le occasioni. In cucina si avvicendano per ogni pranzo 6-7 volontari, mentre in sala ci sono almeno 3 persone a occuparsi del servizio del pasto, dei saluti e dell'accoglienza, per nutrire il corpo ma anche lo spirito.

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