La sua voce รจ fresca e decisa, il suo volto รจ uno dei piรน riconoscibili del mondo del vino su Instagram, e il suo approccio รจ una ventata d'aria nuova. Ilaria Cappuccini, meglio nota come Just.saywine, ha conquistato piรน di 168mila follower con contenuti educativi sul mondo del vino, ma che uniscono semplicitร , passione e, a volte, anche il giusto tocco di ironia. A soli 28 anni, รจ docente del corso Corso di Alta formazione dedicato a Il vino del futuro, organizzato da Gambero Rosso Academy, con la direzione scientifica del professor Attilio Scienza. Ed รจ cofondatrice, insieme alle sue quattro migliori amiche del progetto Blueat, la startup per la gestione e il commercio delle specie aliene che invadono i nostri mari, come il granchio blu. La incontriamo per capire cosa la muove, come รจ riuscita a innovare la comunicazione del vino e quali sfide affronta come creator digitale nel mondo dellโenogastronomia.
Come รจ iniziata la sua passione per il vino e quando ha capito che poteva diventare anche un lavoro?
La mia passione per lโenogastronomia โ in generale โ รจ un amore che mi รจ stato trasmesso dalla mia famiglia. In casa mia il momento del pranzo non รจ solo mangiare, รจ un momento di condivisione: si mangia sempre tutti assieme, con attenzione alla qualitร della materia prima. Questo mi ha portato prima alla gastronomia, frequentando lโaccademia Le Cordon Bleu a Firenze, e poi a scoprire il mondo del vino durante un master in Food & Wine Business. Dopo il master ho lavorato con un produttore di podcast e visitato cantine in Emilia-Romagna, parlando con i viticoltori. La loro passione mi ha contagiata, cosรฌ durante il covid ho seguito un altro master in digital marketing. Da lรฌ ho deciso di unire il cibo, il vino e la comunicazione digitale. A gennaio 2021 ho aperto il mio profilo Instagram, Just.saywine.
E cos'รจ che ha funzionato nel suo modo di comunicare? Cosa ha catturato lโattenzione delle persone?
I reel e metterci la faccia. Chi mi segue si affeziona alla mia persona e al mio modo di essere, quindi consiglio sempre ai produttori: mettete il volto delle persone che lavorano in azienda. Questo crea un legame piรน forte con chi ti segue.
Parliamo del pubblico. Chi รจ il suo follower tipo e cosa cerca nei suoi contenuti?
Il mio pubblico รจ composto da consumatori non esperti, spesso giovani della mia generazione o piรน piccoli, che bevono vino ma non lavorano nel settore. Ma soprattutto, che vogliono approcciarsi al vino senza sentirsi intimiditi.
Intimiditi da cosa? Crede che il linguaggio del vino tenga lontani i giovani?
Credo che lo percepiscano come un mondo complesso, con un linguaggio tecnico che fa paura. Io cerco di abbattere queste barriere parlando di territorio, enoturismo e lifestyle. Per esempio: "Vuoi unโidea per il tuo prossimo weekend fuori porta?โ". Bisogna coinvolgerli nel contesto piรน ampio, fatto di emozioni e condivisione.
Il suo approccio al vino sembra quindi legato anche allโesperienza, al contesto. ร questa la chiave per coinvolgere una generazione piรน giovane?
Sรฌ. Il linguaggio รจ ancora troppo tecnico ed esclusivo. Mi piacerebbe renderlo piรน leggero e inclusivo, legando il vino a momenti di convivialitร . Il vino non deve essere unโenciclopedia, ma parte di un contesto emozionale e accessibile. Instagram proprio per come รจ fatto non si rivolge a un pubblico di esperti professionisti del settore. Queste persone consultano le riviste, le guide del Gambero Rosso, vanno alle fiere. Io, come creator digitale, devo parlare a un pubblico giovane, che deve essere incuriosito. I reel e Instagram servono per creare interesse.
Creare interesse in pochi secondi. Quali sono i tempi di Instagram?
Io faccio video di almeno un minuto, ma sarebbe ancora meglio farli di 40-50 secondi. Quando parlo di enoturismo arrivo a un minuto e dieci secondi, quando faccio video di food pairing anche 40 secondi. ร proprio la piattaforma di Instagram che non ti permette di essere unโenciclopedia del vino, e noi creator non dobbiamo esserlo qui. Chi si interessa attraverso queste piccole accortezze, poi ha altri mezzi per informarsi, come i corsi, anche youtube.
I giovani sembrano sempre piรน interessati alle alternative no-alcol. ร una tendenza che condivide?
Si tratta di una tendenza che arriva dallโestero. Ne ho provati alcuni, come quello di Hofstรคtter, e li trovo molto validi, ma non comprerei un vino dealcolato. Per me manca quel calore che solo lโalcol puรฒ dare, la consistenza. Apprezzo perรฒ che rappresentino un passo avanti, perchรฉ includono una fascia di consumatori prima esclusa. Ma รจ ovvio che si snatura un prodotto che nasce diversamente, il vino รจ il prodotto di una fermentazione รจ il suo risultato รจ lโalcol, รจ vino perchรฉ cโรจ lโalcol. Per questo mi trovo in accordo con le affermazioni del ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida:ย non lo chiamerei neanche vino, รจ una bevanda.
E invece, cosa pensa delle nuove generazioni che non bevono piรน alcol, perchรฉ si allontanano dal vino?
Questo รจ sempre colpa della comunicazione. Se pensi alla comunicazione dei cocktail, dei superalcolici, quella รจ spigliata, divertente, veloce, mette in mezzo altro. I cocktail diventano parte di un contesto lifestyle: collaborano con altri brand, di moda, di automobilismo, per entrare a fare parte della vita delle persone โ e non si credono di essere il dio dellโolimpo. Apprezzo le aziende vinicole che collaborano con altri brand esterni. Secondo me รจ quella la linea che devono prendere i produttori. Parlare di vino in maniera piรน leggera, che รจ diverso da parlarne in maniera superficiale (come spesso si crede).
Cambiamo argomento. Come gestisce le collaborazioni con le aziende? Fa mai fatica a trovare il giusto equilibrio?
Valuto sempre lโidea. Mi piace parlare sia di realtร meno conosciute, con pochissime bottiglie, che di grandi produttori accessibili a tutti, dove chiunque puรฒ trovare quella bottiglia al supermercato.
E se le proponessero una collaborazione inaspettata, ad esempio con un marchio pop come Tavernello, come reagirebbe?
Se mi chiedessero di collaborare con un brand come Tavernello, probabilmente accetterei trovando una chiave ironica per raccontarlo, magari abbinandolo ad un piatto, perchรฉ รจ un vino chimicamente perfetto. La comunicazione รจ anche questo: saper adattare il messaggio al prodotto. Tra l'altro, loro hanno un team marketing e comunicazione fantastico, sono i primi che giocano sull'autoironia.
Quali sono i contenuti che funzionano meglio su Instagram per raccontare il vino?
Instagram cambia velocemente. Oggi funziona il contenuto informativo, ma i reel piรน spontanei e divertenti catturano sempre lโattenzione. Ad esempio, posso prendere trend di altri mondi social e adattarli al vino. Probabilmente parlerรฒ di Sanremo e lo legherรฒ al mondo del vino.
Durante il corso di Alta formazione del Gambero Rosso sui vini del futuro, di cosa parlerร ?
Il potenziale dei reel nella comunicazione del vino. Partirรฒ spiegando cosa sono e come crearli, per poi mostrare come utilizzarli nel settore vinicolo.
Qui tutte le informazioni sul Corso di Alta formazione Il vino del futuro del Gambero Rosso