È morto Gianfranco Sorrentino, pioniere dell'autentica ristorazione italiana a New York

27 Nov 2024, 13:09 | a cura di
Addio a uno dei più noti ristoratori italiani negli Stati Uniti, modello di ospitalità e accoglienza. Ha portato uno stile di cucina, e di vita, nel cuore di Manhattan

New York perde un grande personaggio della ristorazione. Martedì 26 novembre è scomparso Gianfranco Sorrentino, proprietario di due celebri ristoranti a Manhattan: Il Gattopardo e The Leopard at des Artistes. Originario di Napoli, aveva iniziato a lavorare nel settore giovanissimo, girando letteralmente il mondo con il suo stile distinto, l'attenzione per il cliente e i suoi modi gentili. Aveva lavorato in grandi alberghi da Capri a Londra, da Tokyo a New York dove era approdato alla fine degli anni '80. Nel 1993 aprì il suo primo ristorante, Sette MoMa: inovvativa idea di fine dining all'interno di un'istituzione museale in città, vera novità per l'epoca. L'apertura che ha segnato la ristorazione italiana negli Stati Uniti, però, è del 2001 quando prende vita il Gattopardo, il più celebre ristorante italiano in città. Siamo proprio di fronte al museo di arte moderna, in quella che era l'ex residenza di Nelson Rockefeller.

foto di Terry W. Sanders

Siamo stati a trovarlo tre volte nelle nostre trasferte tra i Tre Bicchieri e la guida Top Italian Restaurants dedicata all'autentica cucina tricolore all'estero, dove aveva svettato per diversi anni. Entrare nel suo ristorante voleva dire immergersi in un salotto del buon gusto tra celebrità e personaggi del mondo politico, dell'arte e della finanza che Gianfranco sapeva coccolare con uno stile unico. Non era mai sceso a compromessi sulla cucina italiana, portando ricette semplici, curate e identitarie anche in un contesto lussuoso come quello di mid-town. Senza mai perdere contatto con le sue origini. Con Paola, sua partner lavorativa, ha fatto sognare clienti con prodotti unici che amava importare, dai fagioli di Controne al pescato del Mediterraneo, lavorato il meno possibile per esaltarne la freschezza. E ancora risotti, lasagne, sapori maneggiati dalla mano felice di un cuoco molto bravo e lontano dai riflettori come Vito Gnazzo. Gianfranco aveva attenzioni per tutti, il valore aggiunto era il suo modo di vivere e muoversi all'interno del ristorante. Gesti e modalità che ci riportavano in una dimensione teatrale, tra un bicchiere di Marisa Cuomo e l'altro.

Al contempo, Sorrentino si è sempre battutto per i ristoratori italiani in città, fondando il Gruppo Italiano, di cui era presidente, associazione non profit di esponenti del settore che si occupa di promuovere la cultura e la gastronomia tricolore. Organizzava puntalmente degustazioni e incontri con i produttori, aiutava gli altri ristoratori a trovare i giusti ingredienti, importando piccole denominazioni e lavorando parallelamente anche nel settore della formazione. Intendeva il suo lavoro come una vera missione, innamorato di quell'Italia che ha saputo traghettare con classe nell'alta società americana. Il fazzoletto sempre pronto e mai una parola fuori luogo. Grazie, Gianfranco, il nostro abbraccio va a Paola e ai due figli, Sofia ed Edoardo.

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram