La 33esima edizione di Benvenuto Brunello si รจ chiusa lunedรฌ 18 novembre con la novitร del ritorno dei produttori in presenza al Chiostro di santโAgostino di Montalcino per lโanteprima del Brunello 2020, pronto a debuttare sui mercati il primo gennaio 2025. Quasi cento giornalisti ed esperti da 10 paesi (Usa, Canada, Francia, Germania, Uk, Polonia, Danimarca, Corea del Sud, Svezia e Danimarca), piรน di 2500 partecipanti tra operatori dellโhotellerie e della ristorazione, sommelier e appassionati, 126 aziende per un totale di oltre 500 etichette in degustazione: numeri che raccontano bene il successo della manifestazione. ยซSiamo molto soddisfatti. Abbiamo accontentato i nostri soci che volevano il bagno di folla. Con 2500 partecipanti Benvenuto Brunello registra un ottimo risultato. Lโapertura dei banchi di assaggio era stata una richiesta dei produttori e lโabbiamo realizzata nei limiti che gli spazi ci imponevano. Inoltre รจ stata apprezzata la qualitร eccellente dellโannata 2020ยป: a parlare รจ Fabrizio Bindocci, presidente del consorzio del vino Brunello di Montalcino, con cui abbiamo fatto una lunga chiacchierata sull'annata, ma anche sul futuro del territorio, a partire dalle prossime elezioni.ย
Secondo i dati dellโOsservatorio Uiv, il mercato del vino in America รจ in calo, ma il Brunello resiste e cresce. In piรน, diventa leader nella fascia luxury: una bottiglia su tre di vino italiano venduta oltre i 50 dollari รจ di Montalcino.
Agli americani il nostro vino piace piรน di tutti gli altri, forse perchรฉ รจ un monovarietale. Non possiamo che essere soddisfatti. Del resto le aziende investono parecchio in quel mercato e adesso trovano un riscontro.
Ora perรฒ, dopo lโelezione di Donald Trump, sta ritornando lโincubo dei dazi, un corollario delle politiche protezionistiche minacciate dal neopresidente. Avete giร parlato con i vostri importatori? Che sensazioni avete?
I nostri importatori sono moderatamente ottimisti. A Montalcino, il presidente del consorzio vini della Valpolicella (che ha partecipato al convegno che ha riunito alcuni dei principali consorzi italiani; ndr) ci ha raccontato che loro hanno giร mandato una cassa di vino in regalo a Trump. A febbraio andrรฒ in America: visto che il mio importatore abita a Fort Lauderdale, proprio accanto a Trump, gli porterรฒ anchโio una cassa di vino. A parte gli scherzi, credo che Trump oggi abbia problemi molto piรน importanti da risolvere e, in ogni caso, i buoni rapporti con il nostro attuale governo dovrebbero aiutarci. Nel 2019 sulla questione dazi incise molto la concorrenza tra Boeing e Airbus. Ma il Brunello non va a fare concorrenza ai vini californiani: non penso ci siano problemi con lโItalia. Trump resta un personaggio difficile da decifrare, ma restiamo tranquilli e fiduciosi.
Durante Benvenuto Brunello, il convegno dei consorzi ha rilanciato il ruolo dellโente nella gestione dellโenoturismo a livello territoriale. Voi come vi state muovendo?
Una sfida importante: non รจ facile mettere insieme piรน attori, cโรจ il rischio di fagocitare i soggetti piรน piccoli. Servirebbe una sinergia tra tutti i protagonisti: dobbiamo remare tutti nella stessa direzione. Noi potremmo anche correre da soli ma che senso avrebbe? Molto meglio se andiamo in giro sotto lโombrello del nome Toscana, come per esempio con il consorzio Avito, lโAssociazione Vini Toscana Dop e Igp. Se il consorzio del Brunello fa squadra con gli altri possiamo aiutare le doc piรน piccole come Orcia e Montecucco. Ben vengano i progetti utili per tutti: a Montalcino porte aperte e tappeto rosso.
Nel corso del dibattito tra i consorzi, Christian Marchesini, presidente del consorzio di tutela vini della Valpolicella, ha detto che se i consorzi avranno un ruolo nellโenoturismo non hanno piรน senso le strade del vino. Altrimenti cโรจ il rischio di avere due soggetti rappresentativi che fanno la stessa cosa.
Sono dโaccordo con Marchesini, la questione si capisce da sรฉ. Se facciamo unโentitร piรน grande รจ meglio. Ho giร accennato la questione enoturismo a Stefania Saccardi, vicepresidente della regione Toscana e assessore allโagricoltura: ci confronteremo con lei prossimamente.
Sempre a Montalcino, Graziano Nicosia, vicepresidente del consorzio Etna doc, ha sollevato la necessitร di rivedere le regole dei bandi nei quali i consorzi hanno un peso troppo modesto se rapportato a quello delle aziende. Lei che ne pensa?
Nicosia ha ragione, i consorzi sono penalizzati. Il problema lo abbiamo giร portato allโattenzione della Regione Toscana. Unโazienda non puรฒ essere piรน importante di un consorzio: questa รจ una follia tipicamente italiana. Il consorzio del Brunello rappresenta da solo ben 219 aziende.
Allo stato attuale nelle Langhe รจ in corso un acceso dibattito sulla vendita delle proprietร agli stranieri. Un tema che riguarda anche Montalcino, che attira inevitabilmente lโappetito degli investitori esterni. Alcuni produttori ilcinesi sono preoccupati per il rischio che il territorio possa perdere identitร . Qual รจ il punto di vista del consorzio?
Abbiamo affrontato questo tema con il nostro sindaco in tempi non sospetti. Gli investitori stranieri sono benvenuti purchรฉ rispettino le norme. Non si tratta di speculatori, non dobbiamo avere paura. Il tema รจ stato giร posto qualche anno fa quando si stava prospettando lโacquisizione di Banfi da parte del gruppo francese del lussoย LVMH (proprietario di alcune tra le piรน prestigiose cantine del mondo come Yquem, Moet et Chandon, Dom Perignon, Veuve Clicquot, Krug, Ruinart in Champagne, ndr). Di recente, il fondo sovrano del Qatar ha acquisito la proprietร di Castiglion del Bosco. Va benissimo. Parliamo di gente che ha le idee chiare. Il ristorante Campo del Drago, annesso alla struttura, ha conquistato la stella Michelin. Questa estate il Borro Toscana, la Tenuta della famiglia di Ferruccio Ferragamo, ha acquisito lโazienda vinicola Pinino, sita nella collina di Montosoli. Si sono presentati al consorzio dicendo: vogliamo confrontarci con voi, dateci consigli. E allora dovโรจ il problema se cโรจ la volontร di far bene?
ร un messaggio che lancia anche ai produttori delle Langhe?
Certamente sรฌ.
Questa estate laย doc Rosso di Montalcinoย ha ottenuto l'ampliamento delle superficiย rivendicabili. Lโincremento dovrebbe portare quasi a raddoppiare il numero di bottiglie: dagli attuali 3,6 milioni prodotti in media negli ultimi cinque anni, fino a un totale di oltre 6,5 milioni di pezzi. Qualche produttore teme perรฒ questo allargamento, anche perchรฉ di conseguenza aumenteranno ettari (e bottiglie) di Brunello che in passato venivano declassati proprio per produrre piรน Rosso.
Nel caso dellโallargamento del Rosso abbiamo lavorato bene, cercando di non penalizzare nessuno. Abbiamo tenuto cinque riunioni con i soci raccogliendo le voci dissonanti. Quando si parla di Rosso lโeffetto positivo si vede subito. Lโeventuale effetto negativo sul Brunello si vedrร tra cinque anni. Ci sarร tempo per valutare. Intanto perรฒ le giacenze calano: quindi non mettiamo il carro avanti ai buoi. Vogliamo assumerci il rischio di impresa oppure no? Sono qui da 50 vendemmie e ho sentito di tutto. Chiedo a chi critica: ma se te hai dei dubbi perchรฉ non vieni alle riunioni? Potevi fare come Kruscev che si tolse la scarpa per sbatterla sul tavolo. I soci sapevano tutto e il cambio รจ passato alla grande: hanno capito che la novitร avrebbe avuto effetti benefici alla denominazione Rosso senza dare problemi al Brunello.
Il consorzio si prepara al rinnovo delle cariche. Che cosa dobbiamo aspettarci? E lei che cosa farร ?
Alcuni soci mi hanno chiesto: perchรฉ non resti un altro poโ? Ma dopo due mandati si va a casa. ร il momento di lasciare. Ci saranno 15 eletti e da quel gruppo dovrร venire una figura super partes che lavori nellโinteresse degli associati. A tutti ho chiesto: fate entrare i giovani! Spesso i produttori dicono: no, mio figlio รจ troppo giovane. Ma un poโ di giovani sono necessari. Serve responsabilitร : รจ piรน facile stare allโopposizione che gestire. Fare polemiche รจ facile.
Allo stato attuale, nel cda del consorzio c'รจ solo una presenza femminile. ร arrivato il momento di una donna alla presidenza?
Ma se le donne non si candidano, come si fa? Io voglio votare una persona allโaltezza del ruolo, non importa che sia uomo o donna. La candidata dovrebbe essere una imprenditrice capace. E ce ne sono. Ma si deve candidare. Tanti anni fa feci il vicepresidente e la volta successiva non mi votarono: bisogna mettersi in gioco anche a rischio di perdere. Ti candidi e se sei valido il voto te lo prendi. ร vero che tra i soci cโรจ una maggioranza di uomini ma non รจ vero che alle donne non si vuole dare spazio. Se si presenteranno donne capaci le voteremo, non guardiamo se il candidato ha i pantaloni o la gonnella.
Nel corso dellโanteprima, lโannata 2020 รจ stata valutata in modo eccellente. Con lโaiuto di otto Master of Wine, il consorzio ha messo in piedi uno strumento molto complesso - Brunello Forma - per arrivare a un giudizio il piรน possibile efficace. Qualcuno, perรฒ, ha sollevato dei dubbi: se la valutazione ufficiale la danno giร i Master of Wine a che servono gli assaggi della critica nazionale?
Lโassaggio dei Mw ha riguardato 57 vini in un momento in cui il vino era ancora grezzo, benchรฉ rappresentativo. Nel corso dellโanteprima si puรฒ svolgere un assaggio nelle condizioni migliori. Inoltre il metodo utilizzato svolge anche unโanalisi delle condizioni climatiche. Chi fa polemica, fa una polemica sterile. Nessuno vuol togliere ai giornalisti la libertร di giudizio. A me il vecchio metodo che prevedeva lโattribuzione delle stelle andava bene, ma qualcuno piรน capace di me ha detto che si poteva fare meglio, sviluppando uno strumento piรน corretto e al passo con i tempi. Il consorzio ha sempre proposto le valutazioni delle annate ma poi i giornalisti hanno sempre fatto le loro valutazioni autonome, senza seguire quelle consortili. E io apprezzo il lavoro che fate.