Dici Venosa e pensi subito all'Aglianico del Vulture, il vino simbolo dei territori che si stringono attorno all'antico vulcano che dall'alto dei suoi 1326 metri domina quest'area della Basilicata. Ma se il grande rosso lucano è inevitabilmente l'emblema del territorio, trainato da aziende come la Cantina di Venosa, fra le più importanti del Mezzogiorno con circa 300 soci conferitori, l'area venusina e la città stessa, offrono un'insospettata concentrazione di validi indirizzi per una sosta a tavola e per la scoperta di altri prodotti delle dolci colline circostanti. Ecco la nostra selezione di indirizzi dove abbinare i piatti locali ai vini del Vulture.
Dove mangiare a Venosa
Il Brigante
Il nome del locale di Michele Leo, pizzaiolo con una lunga vocazione maturata fin da giovane all'estero, si ispira a un personaggio dell'epoca post-unitaria: il brigante Carmine Crocco nato a Rionero in Vulture. Ecco allora fra gli antipasti il Tagliere tradizionale del generale Crocco che mette assieme un bell'assortimento di prodotti locali: pezzente della collina materana, caciocavallo podolico e silano, salsiccia di suino nero lucano, pecorino di Filiano dop, insalata di peperone crusco e pomodorini, flan di puré di fave e cicorie, mousse di ricotta con miele di castagno, filetto lardellato. Fra i primi c'è la pasta al torchio con purea di fave, funghi cardoncelli e peperone crusco. L'agnello in crosta di pistacchio incuriosisce fra i secondi. La passione di Michele sono le pizze preparate a partire da un impasto lievitato 48 ore. Le farciture prevedono un largo uso di ingredienti locali. Su tutte citiamo la pizza Fiore d'autunno: crema di zucchine, mozzarella fiordilatte, spianata calabrese piccante, gocce di gorgonzola e scamorza affumicata. Da abbinare con un Terre di Orazio Dry Muscat.
via Colonnello Ruggero, 1 Venosa (PT) www.ilbrigantemenu.it
Al Baliaggio
Il ristorante guidato dallo chef Angelo Fiorillo si trova nel cosiddetto Palazzo del Balì, l'area che fu per lunghi secoli sede dei Cavalieri di Malta e oggi ospita il suggestivo Hotel Orazio. L'ambiente del ristorante è moderno e si sposa bene con i piatti che lo chef definisce della "nuova cucina lucana": ricette tradizionali cucinate con tecniche aggiornate e presentate in modo accattivante. Un esempio è la Ciambotta lucana: uovo poché cotto a 65°, crumble di pane, cipolla caramellata, melanzane, zucchine e spuma di peperoni e patate. A seguire si possono provare gli spaghettoni di grano duro lucano con crema di fagioli, crema di cozze, grana dei poveri e peperone crusco. Da abbinare con il bianco D'Avalos, da uve Greco, un bianco dalla mineralità spiccata e dal sorso pieno (note di idrocarburi nelle annate più vecchie). Dimostrazione che il terreno vulcanico del Vulture ben si adatta anche a varietà a bacca bianca. Una curiosità: questa bottiglia è una delle tre dedicate dalla Cantina di Venosa ad un tragico intreccio amoroso del XVI secolo fra Maria d'Avalos, moglie del madrigalista Gesualdo da Venosa (che dà il nome a un Aglianico del Vulture), e il suo amante (Fabrizio Carafa) a cui è intestato un vino rosato da uve merlot battezzato l'Incomodo.
Via Vittorio Emanuele II, 136 Venosa (PZ) www.albaliaggio.it
Al Frantoio
Un locale - ristorante e lounge bar - che ha una doppia anima: conviviale per un aperitivo o un bicchiere di vino al banco, in qualche occasione con musica dal vivo; più formale quando ci si accomoda nelle sale dedicate alla ristorazione, dove si possono apprezzare con calma i piatti dello chef Antonio Spadone. Protagonista e vincitore, fra l'altro, di una puntata di 4 Ristoranti, il programma tv condotto da Alessandro Borghese. Un aperitivo molto territoriale prevede di accompagnare un semplice e croccante peperone crusco con le bollicine di un metodo classico rosé Tansillo Cantine di Venosa, da uve Aglianico del Vulture in purezza. Fra i piatti emblematici dello chef c'è il peperone 'mbuttunato (ripieno con mollica di pane e alici), il pancotto con cime di rapa e peperone crusco, la guancia di suino nero lucano all'Aglianico del Vulture e cicoria selvatica.
Via Roma 211, Venosa (PZ) IG @ristorantealfrantoiovenosa
Ganea
In pieno centro, di fianco al Castello aragonese costruito nella seconda metà del XV secolo per volere di Pirro del Balzo che oggi ospita lo splendido Museo archeologico nazionale, questo ristorante-pizzeria propone piatti di terra e di mare. Ne sono un esempio l'insalata di seppie, arancia e granella di pistacchio o il polpo fritto con peperone arrosto e salsa Tzatziki. Ritorno alla tradizione strettamente locale con la vellutata di cicerchie con funghi cardoncelli e mollica fritta o con lo spaghettone bio del pastificio Stigliano (Matera) au cazz'mberr (peperone crusco, pomodoro secco e pecorino). Un piatto che si può abbinare a una bottiglia di Matematico, un taglio bordolese (merlot e aglianico) della Cantina di Venosa dal palato morbido e avvolgente.
Via Fornaci, 21 Venosa (PZ) - www.ganearistorante.it
Locanda Oraziana
Questa trattoria dista pochi metri dalla centralissima piazza Orazio, dedicata al più illustre dei cittadini di Venosa, ricordato da una statua ottocentesca che raffigura il poeta latino coronato d'alloro. La famiglia Miracolo che gestisce il locale propone una cucina lucana e campana (in omaggio alle origini). Validi i ravioli ripieni di baccalà e ceci, con molliche di pane fritte e peperone crusco e il baccalà al vapore con cicoria in padella e sbriciolata di peperone crusco. Con il girello di manzo marinato, con caciocavallo podolico e ristretto di Aglianico del Vulture su misticanza di rucola si può abbinare uno dei vini di punta della Cantina di Venosa, il Carato Venusio Docg. Un vino da invecchiamento che viene prodotto solo nelle annate migliori da uve aglianico surmaturate in vigna e affinate in barrique fino a 24 mesi.
Via Vittorio Emanuele II 110, Venosa (PZ) - IG@trattoria_locandaoraziana
L'Oro dei fiori
L'azienda apistica di Franco Rondinella è nata negli anni '90 a Ripacandida, alle pendici del Vulture. Il paese è conosciuto come la "piccola Assisi lucana" per via dello splendido ciclo di affreschi conservati nella gotica chiesa di San Donato. Rondinella guida il Consorzio regionale di tutela e valorizzazione del miele lucano e produce una ventina di tipologie di mieli (alcuni sono bio): castagno, lavanda, trifoglio, eucalipto, rosmarino, pino, rovo e altri. Il laboratorio affaccia sulla vallata, da dove si gode una splendida veduta dell'antico vulcano che cela un'area naturalistica di grande interesse come i laghi di Monticchio. Chi desidera soggiornare presso l'azienda trova anche una piccola Honey Spa, un centro benessere che utilizza il miele nebulizzato per sauna e inalazione e come unguento per massaggi e idromassaggi. Il ronzio delle api serve anche per favorire momenti terapeutici di distensione.
Via Raffaele Ciriello 36, Ripacandida (PZ) - www.mielerondinella.it
Azienda Agricola Sabino
Un caseificio familiare con allevamento annesso e spaccio aziendale dove si possono acquistare prodotti freschissimi. Nasce dalla passione dei fratelli Sabino che hanno saputo abbinare tradizione e modernità. Uno dei prodotti di punta è la mozzarella di bufala (gli animali sono allevati a pochi metri dal caseificio). Assieme alla caciotta di capra e a quella di pecora è il formaggio più conosciuto e apprezzato. Non mancano altri prodotti freschi come la ricotta di bufala o più stagionati. Fra questi ultimi va citato il Canestrato lucano, da latte di pecora. Prende il nome dai canestri di giunco utilizzati tradizionalmente dopo la cagliata. La stagionatura può andare dai 4 ai 12 mesi. Infine va ricordato il pecorino stagionato che è un ottimo formaggio da tavola fino ai 10 mesi, poi diventa indicato anche per la grattugia.
Contrada Sansaniello S.S. 168 – Km 3,4 Venosa (PZ) - www.agricolasabino.it
Cantina di Venosa
L'azienda vinicola nata nel 1957 dalla volontà di 27 soci fondatori e che oggi ne conta oltre 300 con una superficie coltivata di circa 800 ettari produce il 70 per cento di Aglianico del Vulture, con vigne coltivate fra i 350 e i 550 metri sul livello del mare. La vendemmia 2024 terminata nella prima settimana di ottobre sarà ricordata per l'alta qualità delle uve e per un calo delle quantità attorno al 50%, causa siccità, rispetto al 2022. I circa 26 mila quintali conferiti rappresentano comunque il doppio di quelli raccolti nel 2023, annata segnata dalla peronospora. Tutta la vasta gamma di vini della cantina, dai bianchi agli spumanti fino a diversi Aglianico, dai più pronti alla beva a quelli da invecchiamento, possono essere acquistati nello spaccio aziendale.
Via Appia, 86 Venosa (PZ) - www.cantinadivenosa.it