Cioccolato e cetriolini, marshmallow alla vaniglia, acciughe, montagne di patatine e persino il borotalco: durante la gravidanza possono venire le voglie più disparate, ma soprattutto molto specifiche. Nessuno è ancora riuscito a capirne il motivo, ma diversi medici hanno cercato di dare una spiegazione alle esigenze più particolari.
Voglia di cibi salati: sintomo di disidratazione
Circa il 90% delle donne incinta, a un certo punto, si ritrova con la voglia intensa di un alimento, o più ingredienti combinati tra loro. Il Guardian ha intervistato delle dietologhe prenatali per cercare di scoprire la ragione di questi desideri: «Durante la gravidanza il nostro fabbisogno di liquidi aumenta del 150%» ha detto la dottoressa Melanie McGrice di Melbourne, «eppure, l’assunzione di liquidi da parte delle donne non aumenta». Anzi, una delle voglie più comuni è quella per gli alimenti molto salati, che spesso però è un campanello d’allarme, «potrebbe voler dire che non si stanno idratando a sufficienza». Mangiare cibi salati fa trattenere più acqua al nostro corpo, mentre l’ideale sarebbe «fare il contrario e bere di più».
I cibi freddi e il bisogno di calcio
Altra voglia piuttosto comune, quella per i cibi freddi come gelato, frullati, frappè, oltre a quella per le pietanze ad alto contenuto di carboidrati. Secondo McGrice, si tratta di una risposta alle variazioni dei livelli di zucchero nel sangue, che si verificano in tutte le donne, a prescindere dalla diagnosi di diabete gestazionale. La voglia di gelato, poi, potrebbe essere indice di un maggior bisogno di calcio, aggiunge Lora Attia, nutrizionista prenatale e della fertilità, che specifica però che «il gelato non ne è poi una grande fonte». In gravidanza, la capacità di assorbire il calcio attraverso l'alimentazione aumenta, «non si ha quindi bisogno di un apporto maggiore, ma di uno sano». Per esempio, consumando del semplice latte, «con tutti i suoi benefici e un basso indice glicemico».
La voglia di carne che torna a bussare
E che ne è delle donne vegetariane o vegane? Sembrerà strano, ma durante la dolce attesa anche le più convinte possono ritrovarsi a desiderare un panino al salame o della carne rossa. Secondo la dottoressa McGrice, ancora una volta si tratta di un segnale mandato dall’organismo, che sta cercando di far capire alla futura mamma che ha bisogno di più ferro: «Il ferro, però, si può assumere in molti modi... alle volte alcune future mamme hanno davvero solo una gran voglia di carne».
Sempre la carenza di ferro porta a desideri ben più bizzarri, come la voglia di gesso, ghiaccio, sporco… un fenomeno che va al di là della gravidanza ed è chiamato pica: si stima che circa il 4% delle donne lo sperimenti durante la dolce attesa, ma può accadere a chiunque di provarlo. «Ci sono delle evidenze che lo associano a un valore basso del ferro, anche se questo non spiega perché si ha voglia di certe sostanze non commestibili».
Voglie in gravidanza: più di un semplice desiderio
Ma di cosa parliamo, quando parliamo di voglie? Non si tratta di un semplice desiderio, ma di una sensazione ben più intensa, come conferma anche Allison Cummins, ostetrica e ricercatrice all’Università di Newcastle: lei stessa ha detto di aver sperimentato una fortissima voglia di ghiaccio durante la gravidanza. «Ero incinta quando lavoravo presso uno studio ostetrico: la mamma in travaglio aveva un bicchiere pieno di ghiaccio accanto a lei… finite le sue contrazioni, l’ho mangiato tutto io di nascosto». Assecondare le voglie, secondo Cummins, è giusto, purché venga fatto con moderazione e abbandonando quell'antica credenza secondo cui in gravidanza si debba mangiare per due: «Le donne sono perfettamente in grado di far crescere un bambino, non hanno bisogno di consumare più cibo».
Soprattutto se si desiderano cibi molto grassi o ricchi di zucchero, è bene non cedere troppo al desiderio e mantenere un’alimentazione sana, anche se non è sempre facile: «Prima di rimanere incinta, molte donne pensano di saper gestire tutto, ma non puoi prevedere i sintomi e le conseguenze di una gravidanza, che può rendere l’alimentazione molto complessa».