Le gelate devastano i vigneti australiani: è già allarme per l'annata 2025

30 Set 2024, 08:01 | a cura di
Le temperature sotto lo zero nel mese di settembre hanno colpito duramente i produttori di vino del sud dell’Australia, con danni ingenti ai raccolti e l’incubo di una stagione senza bottiglie

Una notte può cambiare tutto. È quanto stanno scoprendo, amaramente, i viticoltori del sud dell’Australia, dove un’ondata di gelate ha messo in ginocchio alcune delle regioni vinicole più famose del Paese. Da Victoria alla Barossa Valley, il gelo ha bruciato foglie e tralci, distruggendo interi vigneti e lasciando le cantine a fare i conti con una realtà drammatica: la vendemmia 2025 potrebbe essere compromessa o addirittura inesistente.

 

Gelo senza precedenti e vigneti devastati

Le temperature sono precipitate sotto lo zero tra martedì e mercoledì scorso, colpendo le aree vinicole di Victoria, Australia meridionale, New Galles del sud e persino le Darling Downs del Queensland. Nella storica Barossa Valley, celebre per i suoi Shiraz di carattere, il freddo è stato impietoso: «Non abbiamo mai visto una gelata come questa», raccontano su Vino Joy News dalla Kies Family Wines, una cantina che ha vissuto una delle peggiori notti nei suoi 55 anni di attività. I danni sono incalcolabili: interi filari ridotti a scheletri di legno avvizzito, con una perdita stimata del 90 per cento dei raccolti. Ad Adelaide, nell'Australia Meridionale, si è verificata la mattina di settembre più fredda degli ultimi cento anni, con una temperatura minima di 1,3 gradi registrata martedì mattina, mentre diverse città dello stato hanno battuto le temperature sotto lo zero.

Non va meglio ad altre aziende come Elderton Wines, dove i vigneti di vecchie viti di Shiraz hanno subito perdite catastrofiche. «Stimiamo un calo del 40% nella produzione di Shiraz e Chardonnay per l’annata 2025», spiegano i proprietari dell'azienda, una batosta soprattutto per chi, come Elderton, punta il 70 per cento della produzione su questi vitigni. Ma i danni non si fermano qui: nella Northern Barossa, Atzes Corner Wines ha segnalato perdite tra l’80 e il 90 per cento del vigneto, e alla Curator Wine Co., la devastazione si attesta tra il 50 e l’80 per cento delle viti, inclusi alcuni dei blocchi più prestigiosi di Shiraz e Cabernet Sauvignon. La situazione è talmente grave che alcune cantine sono state costrette ad annunciare l’impossibilità di produrre alcuni dei loro vini più rappresentativi, come il Tempranillo.

La reazione dei viticoltori

Di fronte a una calamità del genere, i viticoltori si trovano costretti a reagire, cercando disperatamente di salvare il salvabile. Alcuni viticoltori puntano sull’utilizzo di ventilatori antigelo per mantenere l’aria in movimento e prevenire ulteriori danni, mentre altri cercano di proteggere il suolo eliminando erbacce e vegetazione in eccesso, per trattenere il poco calore rimasto. Ma la preoccupazione maggiore resta quella di come questa ondata di gelo influenzerà la qualità del vino nelle annate future.

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram