Il Molise è la seconda regione più piccola d’Italia. Ma nei suoi quasi 4500 chilometri quadrati riesce a condensare montagna, un’ampia fascia collinare e un breve tratto di costa. Questo ondulato altipiano, circondato dai Massicci delle Mainarde e del Matese, che digrada lentamente verso il mare, è un territorio fuori dalle solite rotte turistiche ma forse è proprio per questo che riesce a conservare un suo proprio fascino, soprattutto dal punto di vista naturalistico.
Tre Bicchieri 2025 del Molise. I vitigni
In questo ambiente la vite è una coltura che si pratica sin dall’antichità ed è quindi qualcosa di profondamente connesso con le radici rurali della regione. Come in tutte le zone di cerniera anche qui ci sono confini labili che nel tempo hanno lasciato filtrare vitigni tra una regione e l’altra. Così nel vigneto troviamo il montepulciano, che proviene dal vicino, ma diversissimo, Abruzzo; poi il trebbiano, stessa provenienza; dal Sannio, arriva la falanghina; dall’Irpinia il greco, ma soprattutto l’aglianico.
Tre Bicchieri 2025 del Molise. La tintilia
Questo non significa che il Molise non abbia le sue peculiari caratteristiche. Lo conferma il lavoro che si sta facendo sull’unico vitigno davvero autoctono, che sempre più spesso dà buoni risultati. Si tratta ovviamente della tintilia, di cui quest’anno premiamo, per la prima volta, una versione sbarazzina, vivace e golosa, la 200 Metri ’23 di Tenimenti Grieco, che affianca il classico Don Luigi Riserva ’20 della Di Maio Norante.
Ancora una volta però, dobbiamo evidenziare una nota negativa: anche quest’anno troppo poche aziende molisane hanno deciso di partecipare ai nostri assaggi. Le schede delle cantine sul nostro sito e sulla guida cartacea Vini d'Italia del Gambero Rosso dedicate alla regione proprio non riusciranno mai a crescere, se il nostro confronto col vino molisano continua a essere un discorso tra poche, ma fortunatamente sempre più brave, realtà.