Mette Hello Kitty in etichetta, ma il suo vino viene bloccato nel Regno Unito. La replica del produttore: il mio Pinot Nero non ammicca ai minorenni

22 Set 2024, 13:56 | a cura di
La Icp del Regno Unito ha vietato la commercializzazione del Pinot Noir raffigurante Hello Kitty sull'etichetta in quanto potenzialmente attraente per un pubblico minorenne

L’azienda dell’Oltrepò Pavese Torti non venderà più l'Hello Kitty Pinot Noir nel Regno Unito a seguito di una valutazione dell’Independent Complaints Panel (Icp) della Portman's Group che ha riscontrato che l’etichetta potesse essere “particolarmente attraente per un pubblico al di sotto dei 18 anni». Rachel Childs, presidente dell’Icp ha dichiarato che «un vino etichettato con un cartone animato per bambini è del tutto inaccettabile».

La bottiglia “incriminata” reca un’immagine di Hello Kitty, noto personaggio dei cartoni animati giapponesi dal grande fiocco rosso caratteristico. L'Icp ha risposto a un reclamo e ha ravvisato che, ai sensi della regola 3.2(h) del Codice, una bevanda, il suo imballaggio e qualsiasi materiale o attività promozionale non dovrebbero in alcun modo, diretto o indiretto, essere attraenti per i minori di 18 anni vietando pertanto l’uso della commercializzazione del vino.

L'Independent Complaints Panel

Si legge sul sito ufficiale che "La Portman’s Group è l'organismo di responsabilità sociale e l'autorità di regolamentazione per l'etichettatura, il confezionamento e la promozione dell'alcol nel Regno Unito» e che applica il Codice di condotta «a tutto l'alcol commercializzato nel Regno Unito, e non solo a quello dei produttori nazionali".

La denuncia contro Hello Kitty Pinot Noir era stata fatta da un consumatore che, come riferisce TheDrinksBusiness, era «stupito di vedere l'alcol venduto con un marchio di giocattoli per bambini» domandandosi della presunta illegalità dell’etichetta.

Il panel dell’Icp non ha potuto non rilevare che Hello Kitty sia ormai quasi più famosa (e ammiccante) tra gli adulti che non tra i ragazzi, ma che allo stesso tempo a Hello Kitty nel Regno Unito sono dedicati un programma televisivo per bambini e un videogioco per bambini dai tre anni in su: un marchio dunque prevalentemente dedicato ai bimbi. Per questo ha ritenuto l’etichetta inammissibile per la commercializzazione.

La presidente dell’Icp ha sottolineato come in questo caso, era chiaro che «il produttore non aveva intenzione di vendere il vino Hello Kitty ai bambini e non che non era a conoscenza del sistema di autoregolamentazione che abbiamo in atto nel Regno Unito per far rispettare un marketing responsabile e proteggere i consumatori, in particolare quelli sotto i 18 anni».

La versione di Torti

Non è mancata una replica dell’azienda lombarda che ha sostenuto che Hello Kitty si rivolge a tutte le età, comprese le madri e le nonne, e che non sia un marchio deducato ai bambini. «I vini Hello Kitty sono per il consumo degli adulti e venduti solo in luoghi che possiedono una licenza alcolica», contesta l’azienda. «Questo per proteggere e vendere correttamente i vini Hello Kitty in luoghi a cui i minori non hanno accesso».

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