Terra!, gridò Cristoforo Colombo giungendo in America. Terra, grida più modestamente oggi Carlo Cracco sbarcando a Londra. Dove il 17 ottobre darà il via alla sua collaborazione con il ristorante nello store di Eataly nella capitale britannica, a Bishopsgate, nei pressi di Liverpool Street Station, non lontano dalla City. Il nome è Terra. E lo chef vicentino sarà a Londra per l’apertura e la mattina terrà uno showcase interattivo su prenotazione al costo di 80 sterline. “È la prima volta a Londra, un po’ di emozione c’è”, ci dice lo chef vicentino, raccontandoci in esclusiva il nuovo locale.
Cracco, come sarà Terra?
“Proporrà una cucina profondamente italiana in un posto che del resto è un portabandiera dei nostri prodotti. E ci sarà una bellissima griglia”.
Chi sarà in cucina?
“L’executive chef sarà Gabriele Faggionato, un nostro ragazzo. E un un mio conterraneo, del resto noi veneti siamo maggioranza”.
Il menu conterrà anche suoi piatti classici?
“Qualche piatto storico ci sarà, come l’Uovo al Tartufo. E poi il Risotto Milano, la Cotoletta alla Londinese (all’agnello e con limone e verdure di stagione) e il Nuvola Tiramisù. Ma noi a Londra non celebreremo tanto la cucina di Cracco quanto quella italiana. E comunque è difficile quando apri un nuovo ristorante dire che strada prenderà, la proposta la costruisci man mano che apri, a seconda di come risponde il pubblico. Poi Londra non la conosco benissimo, di certo se aprissi a Milano saprei rispondere meglio”.
Il menu sarà costruito in maniera tradizionale?
“Tradizionalissima, poi vedremo di inserire delle idee che ho in mente. Poco alla volta, non spariamo subito le nostre cartucce”.
Se ne può sapere una, di queste idee?
“No, dovete venir su per scoprirle”.
Che cattivo. Che sfida è Londra?
“È una città dove c’è già tutto e che induce all’umilità. E poi io a Londra non sono Cracco e questa è la parte più elettrizzante della sfida”.
Ha fatto delle ricerche di mercato per capire che tipo di cucine italiana proporre ai londinesi?
“Certo, per quello che contano le ricerche di mercato (ride). Noi abbiamo fatto i nostri monitoraggi, ma poi dobbiamo tener presente che siamo a Eataly, un nome importantissimo nel panorama gastronomico mondiale. Solo dopo viene la cucina, che in questo caso avrà un’impronta più contemporaneo rispetto a quello che i britannici si aspettano. Ma di certo non faremo cose strane, fuori ogni logica”.
Ci sarà un menu degustazione?
“Sì, ma penso che lo inseriremo in un secondo momento”.
Quanti coperti avrà il ristorante?
“Una cinquantina, non sono pochi per me".
Quanto sarà presente di persona?
“Io spero di andare spesso e di incidere in maniera forte sul ristorante”.
Hai chiesto consigli a qualche collega che lavora o ha lavorato a Londra?
“No, non l’ho mai fatto. Nemmeno quando sono andato a Mosca ho chiesto consiglio. Non è una questione di presunzione ma io non voglio farmi condizionare”.
Sempre per Eataly Cracco parteciperà anche alla Cena delle Stelle che si svolgerà a Eataly Smeraldo a Milano la sera del 10 ottobre negli spazi del nuovo Eataly Food&Pizza Theatre, per raccogliere fondi per la Fondazione Veronesi. Con lui i fratelli Cerea di Da Vittorio, Alessandro Negrini e Fabio Pisani del Luogo di Aimo e Nadia, Viviana Varese di Villa Passalacqua e e il maestro pasticciere Marco Pedron di Felice. La Cena delle Stelle sarà uno degli eventi clou del palinstesto di festeggiamenti che dal 3 ottobre celebrano la veste interamente rinnovata di Eataly Smeraldo nel suo decennale.