Vendemmia a +8% per una produzione compresa tra 41 e 42 milioni di ettolitri. Sono le stime Coldiretti sulla campagna vitivinicola in corso, frutto dell’indagine realizzata insieme al Centro studi Divulga sull’andamento del settore vitivinicolo. Il 24 settembre, al G7 dell’agricoltura, verranno presentate anche le stime di Ismea, Unione italiana vini e Assoenologi.
A Nord maltempo e grandine mettono in difficoltà i produttori
Il segno più era atteso, dopo la disastrosa annata 2023 che si era fermata a 38,3 milioni di ettolitri, ma sul vigneto Italia pesano maltempo e siccità, che infatti hanno fatto attestare la vendemmia al di sotto della media degli ultimi anni. Il quadro che viene fuori, come il settimanale Tre Bicchieri aveva evidenziato nel consueto sondaggio di fine luglio, è quello di un’Italia spaccata in due: maltempo a Nord, siccità al Centro-Sud (ma non in tutte le regioni).
In particolare, le intense piogge e le grandinate di primavera e inizio estate hanno messo a dura prova il lavoro dei viticoltori nelle regioni settentrionali, costringendoli a numerosi interventi per la difesa fitosanitaria dei vigneti, soprattutto per quelli biologici. E qui, contrariamente a quanto accaduto al Sud, la vendemmia è iniziata con un ritardo compreso tra 10 e 15 giorni rispetto allo scorso anno e un termine previsto per la metà-fine ottobre con le uve più tardive (cabernet/ nebbiolo/raboso) e nelle zone più alte di collina (Valtellina).
Al Sud, siccità e caldo record hanno ridotto le rese
Al Centro Sud, invece, si sono registrati meno attacchi di malattie della vite, soprattutto se confrontati allo scorso anno. Il problema si è, invece, spostato sulla siccità, in particolare nel basso Adriatico (Sud Abruzzo/Molise/Puglia) o ancora a Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. E questo ha portato a forti cali di produzione, specie dove non è stato possibile procedere ad irrigazioni di soccorso. La vite è andata, infatti, in sofferenza con problemi per lo sviluppo dei tralci che si ripercuoteranno anche sulla prossima vendemmia 2025. Siccità e caldo record hanno portato anche a un anticipo della vendemmia, scattata addirittura nella seconda metà di luglio in Sicilia.
La qualità, però, va dal buono al molto buono e ottimo per le aree che hanno avuto un decorso climatico positivo.
Più investimenti sulle tecniche di evoluzione assistita
Secondo un’indagine Divulga-Ixè, il 76% dei produttori si attende che la qualità della prossima vendemmia sia superiore alle annate passate. In particolare, per il 57% degli imprenditori intervistati la vendemmia 2024 sarà di buona qualità mentre per il 19% addirittura ottima. Gli sforzi per mantenere alto il livello, sottolinea Coldiretti, ha però inciso sui costi di produzione, riducendo i margini e la redditività delle aziende che stanno avendo molte difficoltà anche a mantenere gli impegni rispetto alle misure di settore (ristrutturazione e riconversione vigneti, investimenti e promozione), con il rischio concreto di perdere preziose risorse del bilancio comunitario. Da qui la richiesta del sindacato italiano alle istituzioni comunitarie e nazionali di nuovi finanziamenti per ricerca, oltre ad investimenti per contrastare i cambiamenti climatici, con un ruolo centrale ricoperto dalle Tecniche di evoluzione assistita (Tea) e l’Agricoltura di precisione (Adp).
Coldiretti dice sì agli espianti a tempo
Ma non solo. Coldiretti si espone anche sugli espianti – tema su cui si sta molto discutendo in Europa a partire dagli incontri del gruppo di alto livello vitivinicolo - chiedendo una maggiore flessibilità nella gestione delle autorizzazioni al reimpianto allungandone la durata. La confederazione guidata da Ettore Prandini chiede anche delle risorse comunitarie destinate al settore, ad esempio con la possibilità di trasferire al bilancio successivo una percentuale delle risorse, l’istituzione di un fondo straordinario nazionale per le emergenze, misure di semplificazione burocratica e la possibilità di aprire alla promozione del vino e dei territori vitati con l’enoturismo anche all’interno dell’Ue. Secondo le stime di Coldiretti, infatti, l’enoturismo è un settore in rapida ascesa tanto che nel 2024 è stato superato il record delle sei milioni di notti trascorse l’anno precedente tra le vigne, con l’obiettivo di vivere esperienze nel mondo del vino in strutture agrituristiche, bed&breakfast e case vacanza.