A Palma di Maiorca si contano migliaia di bottiglie di champagne. Non si tratta di un resoconto delle vendite di questa estate, ma di quanto trovato sui fondali al largo delle isole Baleari: un mare di vetro al di sotto di quello vero, emerso davanti agli occhi di alcuni sommozzatori intenti a ripulire le profondità del mare. Anni e anni di un turismo scriteriato, fatto di grandi bevute e yacht, hanno avuto come conseguenza la creazione di una montagna di rifiuti.
Gli scarti di vetro in fondo al mare
La scoperta è stata fatta dalla Eco Project Mallorca, associazione che porta avanti dei progetti di pulizia dei fondali marini. Durante l’ultima operazione organizzata, un gruppo di dieci subacquei ha raccolto ben 450 chili di spazzatura nella zona di Portals Vells. Per quanto possa sembrare una quantità ragguardevole, «rappresenta solo il 25% di quello giace sul fondo del mare» ha detto Thomas Heise, presidente dell’associazione Eco Project Mallorca. L’80% di questa montagna di rifiuti è costituita di scarti in vetro tra cui «migliaia di bottiglie di champagne». Un’operazione che ha richiesto ben due giorni di lavoro e grande pazienza per garantire che fosse rimossa meno sabbia possibile dal fondale.
Feste, yacht e champagne
Le bottiglie vuote si sono accumulate nel corso degli anni andando a creare una piccolo tappeto di vetro a diversi metri di profondità. Pur essendoci alcune etichette più recenti, molte delle bottiglie sono di vecchia data e per riportarle in superficie è stato necessario dissotterrarle dal fondo sabbioso. Oggi le cose vanno leggermente meglio e sul tema c'è una maggiore consapevolezza: «In passato le persone si comportavano peggio. Dopo le feste gettavano il vetro in acqua», sottolinea Heise, che però rivela come il problema non sia del tutto superato: ogni giorno circa 50 barche - soprattutto yacht di lusso - attraversano la zona che si trova sulla punta orientale dell’isola, lasciando segni del loro passaggio. Purtroppo «c’è ancora oggi chi getta le bottiglie vuote in mare con totale impunità». E nel 2024 non è più accettabile.