Ecco come i ristoranti sono entrati in cantina. Un'evoluzione lunga trent'anni

29 Ago 2024, 17:32 | a cura di
L'intuizione di aprire i cancelli delle aziende vitivinicole ha cambiato per sempre l'approccio al vino. Oggi le cantine sono aperte tutto l'anno ai wine lover con un'offerta sempre più differenziata

Nel 1993, quando mia mamma, Donatella Cinelli Colombini, ha dato vita al Movimento Turismo del Vino, la figura dell’enoturista nemmeno esisteva e per questo è nato l’evento oggi conosciuto da tutti, Cantine Aperte. Di pari passo è cambiata anche l’offerta delle cantine e la ristorazione è entrata a pieno titolo nelle aziende.

Enoturismo Italia

L'evoluzione dell'offerta culinaria in cantina

Vorrei citare un po’ di numeri, a conferma di questo fenomeno, tratti dall’indagine condotta nel 2023 da Nomisma – Wine Monitor per Movimento Turismo del Vino, Città del Vino e Donne del Vino, su un campione di 265 cantine. Solo nella fascia temporale dal 2015 al 2022, la ristorazione in cantina è aumentata del 26% nelle aziende prese a campione, rispetto ad un 6% tra il 1993-2003 e a un 11% dal 2004 al 2014. Andando ad analizzare in particolare questo 26%, le regioni dove è più comune trovare un ristorante in cantina sono la Campania con un 50%, poi il Piemonte e la Toscana con un 31% in entrambi i casi. Tutta l’offerta gastronomica delle cantine ha un’autentica impennata nell’ultimo decennio dopo essere rimasta “sonnolenta” nel ventennio precedente. In particolare, sempre secondo i dati di Nomisma, sono cresciute le degustazioni con offerta di cibi tipici “cucinati” e si nota un prodotto nuovo chiamato “pranzo o cena con il vignaiolo” che attualmente è presente nel 37% delle imprese del vino aperte al pubblico con percentuali più alte in Umbria, Puglia, Campania e Sicilia. Sempre la stessa indagine evidenzia una crescita dal 3 al 17% (sempre nel periodo 2015-2022) di esperienze diverse collegate al cibo quali brunch, light lunch, aperitivi nelle cantine o addirittura pranzi e cene in vigna. Questi dati dimostrano come l’unione tra grandi vini e la gastronomia locale sia fondamentale per accrescere l’apprezzamento delle migliori bottiglie italiane all’interno dell’offerta enoturistica.

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Cantine sempre aperte

Personalmente, grazie all’impegno di mia mamma, ho vissuto questi trenta anni di evoluzione: se prima doveva essere costruito completamente l’interesse di andare a visitare una cantina, oggi le aziende sono sempre aperte. Proprio per questo il mio primo obiettivo da presidente di Mtv, sarà quello di far diventare la nostra associazione il motore che deve fare delle cantine italiane il top dell’enoturismo, un vero e proprio modello. Per crescere c’è bisogno di sviluppare progetti in linea con i cambiamenti in atto da parte dei turisti e dei consumatori, guardando soprattutto anche alla Gen Z. È necessario differenziare e rendere uniche le esperienze offerte in cantina per conquistare tutte le tipologie di enoturista e la ristorazione sarà uno dei player dove andremo a lavorare sviluppando progetti di formazione e tutoraggio per i nostri associati.

* Violante Gardini Cinelli Colombini è la neoeletta presidente Nazionale del Movimento Turismo del Vino. Discendente di una famiglia storica del Brunello conduce con la madre Donatella le loro due cantine il Casato Prime Donne a Montalcino e la Fattoria del Colle nella Doc Orcia

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