“Pura fragranza, puro effluvio, puro spirito”[...]“sottilissimo”: è così che Mario Soldati descrive il vino di Lessona nelle iconiche pagine di "Vino al vino", nel 1968: da lì a qualche anno, nel 1977, questo nobile e prestigioso rosso piemontese si fregerà della Doc. La denominazione in realtà va a confermare un certo alone di prestigio di cui questo vino era già ammantato. Infatti, da poco più di un secolo, il Lessona era anche conosciuto come "vino d'Italia": era stato infatti il vino con il quale Quintino Sella, Ministro delle Finanze del neonato Regno d'Italia, aveva brindato all'Unità d'Italia dopo la conquista di Roma attraverso la breccia di Porta Pia.
Lessona. Il territorio
I pochi ettari vitati dedicati al Lessona insistono tutti nell'omonimo comune, una piccola lingua di terra nell'Alto Piemonte, in provincia di Biella. È vero che siamo ai piedi delle Alpi, ma è altrettanto vero che, da un punto di vista geologico, in questa zona, milioni di anni fa, c'era il mare. E infatti le vigne affondano le loro radici in terreni formati da sedimenti marini che poggiano su rocce porfiriche. Sono suoli ricchi di minerali, quasi rossicce, dalla spiccata acidità, caratteristiche singolari che poi si riverberano nel calice sotto forma di contrappunti sapidi. Le colline si aggirano intorno a un'altitudine di 350 metri e il Monte Rosa provvede a schermare la zona dalle sferzate gelide delle correnti nordiche.
La Denominazione Lessona e i vini prodotti
La denominazione prevede due tipologie: il Lessona e il Lessona Riserva. Se nel primo caso è sufficiente una maturazione di 22 mesi, di cui almeno 12 in legno, per la Riserva il tempo di immissione in commercio si allunga: almeno 46 mesi, di cui 30 in legno. Protagonista della denominazione è il nebbiolo, principe dei vitigni piemontesi, che qui viene chiamato però spanna: deve essere presente almeno all'85% (ma può essere utilizzato anche in purezza); a completare quel saldo del 15% generalmente concorrono la vespolina e l'uva rara.
I migliori vini Lessona Doc
Le aziende che producono Lessona non sono molte, ma i vini che provengono da questa zona sono prodotti di grande interesse. Il profilo sottile e dinamico di questi rossi si unisce a un fascino minerale che pochi altri territori riescono a restituire così nettamente nel calice. La dimostrazione ve la diamo con la lista che segue: si tratta dei migliori Lessona che quest'anno hanno ottenuto i Due Bicchieri Rossi e i Due Bicchieri sulla guida Vini d'Italia di Gambero Rosso 2024.
Il Lessona 2019 de La Prevostura anche quest'anno ci ha pienamente convinto: si presenta rubino luminoso, ci regala sentori di tabacco, liquirizia, cuoio e un potpourri di rosa e viola. L'assaggio è armonico e progressivo, con tannini setosi e un lungo finale. Ormai è da une ventina d'anni che i fratelli Bellini si sono intrufolati nel panorama vitivinicolo del Nord-Piemonte, guadagnandosi uno spazio sul palcoscenico di questo territorio. La loro avventura produttiva inizia proprio nel 2003, quando Marco rileva una storica tenuta appartenuta in passato ai Marchesi La Marmora e la famiglia Quario, tra le prime a puntare sui vini della zona; Davide gli si affiancherà qualche tempo dopo. L'azienda prende il nome dal vigneto aziendale di maggior prestigioso, in grado di regalare uve molto fragranti dal punto di vista aromatico da cui i due fratelli ricavano il loro vino di punta, il Lessona.
Fresco e complesso il Lessona 2019 di Noah, dove spiccano sentori di liquirizia, sottobosco e radice, all'assaggio fresco e elegante. 2011: è l'anno della prima vendemmia effettuata da Andrea Mosca e Giovanna Pepe Diaz, due giovani che hanno deciso di lasciare la frenesia della città e riallacciare un rapporto più intenso con la natura. Per farlo hanno scelto questo angolo di Piemonte praticamente incontaminato: hanno acquisito vigneti, poi hanno ristrutturato una cantina, iniziando la produzione di vino. Centrale nella loro gamma è il nebbiolo, protagonista nel Bramaterra e nel Lessona, ma ampi spazi vengono concessi anche alla croatina, delicata, floreale e tutta da bere.
Buoni i Lessona di Tenute Sella, saporiti, sapidi e ricchi. Forti di una storia produttiva iniziata nel 1671, le Tenute dell'azienda raccontano con precisione le peculiarità dei diversi terroir che fungono da bacini produttivi della gamma aziendale, ponendosi ai vertici dell'enologia del Nord Piemonte. I territori sono ovviamente molto vicini, ma le uve nebbiolo lavorate dalla famiglia Sella sono in grado di restituirne le diverse espressioni. Se è la componente sabbiosa a prevalere sui suoli del Lessona, nel Bramaterra i protagonisti sono il limo e l'argilla; diversi sub-strati che danno diversi risultati: più profumato e aperto il primo, più robusto e tannico il secondo.
Il Lessona di Villa Guelpa offre profumi di lampone, ricordi di violetta e di erbe secche, il sorso è fine. Anche se Daniele Dinoia ha un lungo passato da consulente per diverse cantine vitivinicole dell'Alto Piemonte, Villa Guelpa ha solo pochi anni alle spalle. Questa è un'azienda creata parcella dopo parcella da un fervente appassionato dei vini dell'Alto Piemonte e della loro storia. Daniele con pazienza ha messo insieme una realtà composta da vigneti siti nelle aree più vocate tra i comuni di Lessona, Sizzano, Boca, Roppolo e Mottalciata. I vini sono vinificati e affinati (in cemento e botti in rovere di Slavonia) in modo da conservare inalterate le caratteristiche territoriali.
Il Lessona Pidrin 2016 di Pietro Cassina evidenzia profumi di erbe officinali e tabacco, mentre il palato è di buona struttura, con tannini ben integrati e un lungo finale.
Lessona Pidrin 2016 - Pietro Cassina