«Con le guide “di carta” hai diversi mesi per effettuare le visite. Noi invece, per uscire il 10 giugno, da Pasqua a fine maggio dobbiamo trottare veloci. Ma quella dell’app era l’unica strada percorribile per ciò che avevamo in mente di fare». Agile, veloce, in aggiornamento continuo e soprattutto sempre più targettizzata: ce la racconta così Antonio Boco, un ragazzo di 50 anni appena compiuti di cui oltre la metà passati a degustare, girare per cantine e ristoranti e scrivere di cibo e di vino. L'idea di Cucinamare, la prima guida agli stabilimenti balneari italiani ora giunta alla seconda edizione sull'onda del successo della 2023, è stata sua e di Luciana Squadrilli, nota giornalista di settore con parecchia esperienza alle spalle, sua socia in un progetto editoriale fresco, attuale, concepito per fornire a ogni tipo di utente indicazioni "sartoriali" in base a movimenti ed esigenze.
Dove mangiare in spiaggia in Italia
89 nuove attività rispetto all’edizione 2023 «ma ne abbiamo in canna altre 20/30 che pubblicheremo nel corso dell'estate perché alcune stanno aprendo adesso, tipo Insula Beach Club di Planeta a Menfi», anticipa Boco, per un totale di circa 300 segnalazioni spalmate su 8mila chilometri di costa. «Rispetto al numero effettivo di attività si tratta della "crème de la crème", una selezione ristrettissima che comprende chi, da più o meno tempo, fa un lavoro effettivamente sopra lo standard per promuovere un tipo di turismo che dal Dopoguerra è tra i più identitari per la Penisola». Ogni scheda, oltre ai dati di servizio, contempla una descrizione generale del posto e poi sintetici focus sul "perché andare", il "mangiare", il "bere", la "spiaggia", in sintesi ma senza tralasciare nessun dettaglio utile.
«Tra gli upgrade più significativi quest'anno ci sono la geolocalizzazione e i filtri» continua Boco. «Cucinamare ti fornisce indicazioni ad hoc in base a dove sei o dove vorresti andare, e se nel 2023 c'era la suddivisione in macrocategorie, adesso col sistema dei filtri in ogni regione puoi scegliere in base a quello che vuoi fare: colazione, pranzo, merenda cena, aperitivo, cucina veg o gluten free, sapere inoltre se il posto è aperto tutto l'anno, dato che molte attività sono destagionalizzate, ormai». E poi ci sono i premi speciali. «Un'altra novità importante con cui abbiamo valorizzato peculiarità degne di nota e di menzione». C'è quindi la Miglior carta dei vini dello Scoglietto di Rosignano Solvay (Livorno), il parimerito della Baia di Fregene e del Maré di Cesenatico per il Miglior primo piatto di mare (con segnalazione, nelle rispettive schede, degli spaghetti "ai frutti del nostro mare" con telline, lupini e basilico, finocchietto ed elicriso per il primo e di quelli XXL, cozze al burro, alghe e asparagi di mare per il secondo), e pure il Miglior fritto di mare, «che però non è un fritto qualunque», specifica il curatore. Si tratta infatti dei calamaretti spillo cacio e pepe arricchiti dall'aggiunta di Pecorino Romano, pepe tostato e scorza di limone, e lo trovate da Calupe 207 a Cervia (Ravenna), "un lido casual ma allo stesso tempo tempo esotico", leggiamo in scheda, definito "tra gli esempi più brillanti della vivace scena contemporanea della costa romagnola".
La ristorazione balneare all'ombra della Bolkestein
Una scena vivace che con l'incalzare dell'Unione Europea sulla direttiva Bolkestein nei mesi passati si prefigurava tutt'altro che rosea. «In percentuale, sulla guida, abbiamo un 5/6% di nuove aperture e appena un 2% di uscite. Attenzione, parlo di uscite, non chiusure. Quindi posti che abbiamo escluso noi perché magari hanno cambiato gestione e preso altre strade o devono essere "monitorati" per capire che direzione prenderanno. In generale comunque il settore è in salute: certo, causa budget più scarni, le vacanze durano di meno e il mare infrasettimanale è meno affollato che in passato. Ma il turismo c'è, e gli addetti ai lavori si muovono bene», dichiara Boco. «Quanto alle liberalizzazioni e al "ripristino" della concorrenza sono due le riflessioni da fare: da un lato noi crediamo che quello che l'Europa chiede sia legittimo, perché non si può gestire un demanio pubblico per "diritto divino" o acquisito, e un passaggio del genere in Italia era ed è inevitabile. Dall'altro lato, speriamo che le gare siano gestite con regole trasparenti e che sia riconosciuto il lavoro e il merito a chi è in capo a queste strutture da tanto tempo e ha investito soldi e lavoro per mantenerne l'identità e la coesione col territorio, visto che l'Italia è una penisola dall'incredibile biodiversità e con una grande varietà di paesaggi costieri. Inoltre il lido è un simbolo forte nella nostra identità vacanziera, e sradicarne i requisiti potrebbe agevolare l'ingresso dei grandi player del turismo internazionale. Con i quali la battaglia è ovviamente persa in partenza».
I trend balneari dell'estate 2024
La domanda è d'obbligo a chi sguazza nella migliore ristorazione balneare d'Italia 6 mesi - e anche di più - l'anno. E allora, Boco, svelaci le hit mangerecce che troveremo al mare durante le nostre vacanze (e con Cucinamare a portata di clic, s'intende): «Con una "partner in crime" come Squadrilli (per chi non lo sapesse, napoletana doc ma soprattutto grande esperta in tema, ndr) non potevamo esimerci dal conferire un premio anche alla pizza migliore, che per la cronaca va al Blanco Beach Club di Messina. E in effetti c'è da riconoscere che la pizza è un argomento sempre più e meglio praticato, con belle realtà anche sul litorale adriatico per esempio. Si continua ancora a identificare il pranzo al mare con la combo spaghetto alle vongole e frittura, invece oggi le cucine da stabilimento sono molto più articolate e a volte offrono pregevoli opzioni pure di terra. Per non parlare dell'evoluzione sul fronte vino: oltre ai "classiconi" e a selezioni con referenze maintream, ci sono numerose attività giovani che hanno costruito carte divertentissime con tanto territorio e cantine piccole e poco conosciute». Dove le bollicine, apprendiamo con gioia, continuano a non mancare mai.