Lattine di vino Garda Doc in formato super-premium sugli yacht e le barche che solcano e salpano sulle onde del grande lago italiano. Scenario possibile per il Consorzio del Garda Doc, che ogni anno produce circa 20 milioni di bottiglie, per il 60% destinate all'export. Un'esigenza di mercato, quella dei produttori gardesani (47 i soci nel 2023), che potrebbe venire incontro alle richieste dei numerosi turisti (oltre 20 milioni di presenze nel 2023) che frequentano il lago più importante d'Italia, a cominciare da chi in barca preferirebbe disporre del formato in lattina evitando gli ovvi rischi di rottura collegati al vetro.
Il vino in lattina una soluzione smart
Ad aprire al vino in lattina è stato il presidente Paolo Fiorini che si è detto possibilista su una modifica alle regole produttive e commerciali, anche in considerazione del fatto che la Doc, comprendente i territori al confine tra Veneto e Lombardia, è relativamente giovane e deve essere capace di adattarsi alle tendenze più moderne. «Il vino in lattina è una possibile opzione - dichiara il presidente al settimanale Tre Bicchieri - la nostra Doc è espressione di un territorio dalla storia millenaria, che ha saputo andare incontro alle esigenze del consumatore moderno, interpretando le nuove filosofie di consumo. Grazie a questa visione proiettata al futuro, crediamo fortemente di essere la denominazione giusta per cogliere l'opportunità di introdurre formati diversi non appena lo sviluppo della tecnologia lo renderà possibile». Il tema, tuttavia, non è sul tavolo del consiglio di amministrazione: «Ma è un’opportunità che rappresenta l’apertura alle novità da parte della denominazione», sottolinea il presidente.
Il target è la Gen Z alto-spendente
L'eventuale apertura del Consorzio a questa novità riguarderebbe i vini di fascia super-premium. Nelle lattine ci potrebbe andare un vino di alta qualità, per trovare l'interesse dei giovani sportivi ma anche a quelli di chi ama il Garda per trascorrere una vacanza in tranquillità. In particolare, il target principale potrebbe essere il gruppo di consumatori appartenenti alla Gen Z: giovani appassionati di vino, come ha spiegato lo stesso presidente Fiorini, disposti a pagare di più per un vino Garda Doc, ma in lattina.