Riparte la domanda asiatica di vino italiano. Bimestre positivo, ma è presto per esultare

2 Mag 2024, 13:38 | a cura di
In ripresa Cina, Russia e Giappone dopo cinque anni complicati. Le esportazioni italiane fuori dall'Europa fanno meglio della Francia

Avvio di anno in altalena per il mercato del vino italiano, con le spedizioni in forte risalita nell’extra-Ue ma i consumi in ulteriore frenata, sia in Italia che negli Stati Uniti (come raccontiamo qui). Secondo l’Osservatorio Uiv-Vinitaly, infatti, l’export made in Italy verso i Paesi terzi nel primo bimestre di quest’anno mostra una crescita tendenziale a volume del 17% (+13% il valore), ben oltre la performance della Francia (+5% volume, -6% valore). Un rimbalzo notevole, non solo sull’avvio del 2023 ma anche rispetto ai 5 anni precedenti, trainato in particolare da variazioni importanti di Uk (+22%), Giappone (+40%), Cina (+33%), Russia (+116%, complice l’ipotesi super-dazi) e con segni positivi anche per gli ordini del Nord America.

fonte Osservatorio vino Uiv-Vinitaly

Troppo presto per esultare

«È troppo presto per fare ogni tipo di riflessione – ha detto il segretario generale di Unione italiana vini Paolo Castelletti - non bastano due mesi positivi o negativi per delineare le future strategie del settore. Ma il segnale di mercato che arriva dall’export è certamente positivo, così come lo strappo sui competitor. Si spera che tutto ciò possa essere consolidato nel medio termine».
«Il rimbalzo delle esportazioni in Asia – ha detto l’ad di Veronafiere Maurizio Danese – fa ben sperare ed è un buon viatico per i nostri prossimi appuntamenti. Vinitaly dal 9 all’11 maggio sarà in Cina, a Shenzhen, per la seconda edizione di Wine to Asia, la fiera del vino che interessa gli operatori della domanda di tutta l’area del Far East e non solo».

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