Dazi fino al 200% sui vini provenienti dai Paesi ostili alla Russia, compresi quelli della Nato. Si fanno serie le condizioni del mercato russo dei vini, fortemente dipendente dall'import e verso cui l'Italia ha esportato nel 2023 oltre 50 milioni di litri di vino (58 mln nel 2022), per un giro d'affari di 158 milioni di euro (172 del 2022). La decisione potrebbe arrivare molto presto dal momento che la Duma, a cui si รจ rivolta la stessa associazione russa dei viticoltori e produttori di vino (Avvr), sarebbe pronta ad accontentare la filiera locale, come ha reso noto lo stesso Alexey Plotnikov, direttore dell'Avvr.
Per i viticoltori russi occorre rafforzare le misure di protezione
L'obiettivo dei viticoltori russi, che il parlamento potrebbe avvallare la proposta, รจ rafforzare le misure di protezione sul mercato russo imponendo dei dazi su vini, spumanti e vini liquorosi. La decisione potrebbe aggiungersi a quella annunciata lo scorso anno dal presidente russo,ย Vladimir Putin, di incrementare i dazi sull'import del 20% fino al 2024. Nella richiesta, secondo quanto riporta il quotidiano Drink business, i produttori di vino russi avrebbero proposto alla Duma di mettere un freno all'import di vino dalla Georgia, fornitore per il quale era stata aperta una corsia preferenziale. Tra le misure allo studio anche quella di prevedere quote minime di vino russo nei negozi a partire da settembre prossimo: prima il 20% poi il 50%. E quote per bar e ristoranti, con carte dei vini che potrebbero dover fare spazio almeno a un 50% di prodotti nazionali.
Critici importatori e analisti: rischio aumenti anche sui vini russi
Il mercato interno non ha risposto all'unanimitร a queste voci. Ci sono state critiche di grandi importatori di vino russi e di economisti, secondo cui incrementare del 200% i dazi sul vino da importazione, oltre che bloccare l'import dalla maggior parte dei Paesi dell'Ue, potrebbe allo stesso tempo far aumentare anche il prezzo dei vini prodotti in Russia (circa il 30%), con il risultato che il costo della vita per gli abitanti locali lieviterebbe. Inoltre, l'acquisto di vini da mercati alternativi come Sud Africa, Cile o Argentina non sarebbe affatto sufficiente a soddisfare la domanda.